V per Vendetta (2006): il passato ritorna sempre

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V per Vendetta

Titolo originale: V for Vendetta

Anno: 2006

Paese: Stati Uniti d’America, Regno Unito, Germania

Genere: Azione, Drammatico, Thriller, Fantascienza

Produzione: Warner Bros., Virtual Studios, Silver Pictures, Vertigo

Distribuzione: Warner Bros. , DC Comics

Durata: 2h 12m (132 min)

Regia: James McTeigue

Sceneggiatura: Lana e Lilly Wachowski

Fotografia: Adrian Biddle

Montaggio: Martin Walsh

Musiche: Dario Marianelli

Attori: Hugo Weaving, Natalie Portman, Rupert Graves, John Hurt, Ben Miles, Imogen Poots, Roger Allam

Trailer di “V per Vendetta”

Io sono il frutto di quello che mi è stato fatto. È il principio fondamentale dell’universo: a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.

V

Trama di “V per Vendetta”

In un’Inghilterra dominata da un regime totalitario, il misterioso V si erge come simbolo per combattere il sistema e riportare la giustizia, per evitare che altri subiscano ciò che lui ha dovuto patire. Con un piano ideato anni prima, V cercherà di portare la rivoluzione, ma una donna incontrata per caso sconvolgerà le sue aspettative. All’insegna della rivoluzione, dell’amore e della libertà di pensiero, si impara che anche un solo uomo può fare la differenza.

Simbolo di V

Recensione di “V per Vendetta”

Un film senza tempo, che attraverso la figura di un uomo che lotta contro un regime cela un messaggio ben più profondo: la lotta per ciò che si ama e per chi si ama, anche quando tutto sembra impossibile, anche quando tutto sembra perso. La storia di V ed il richiamo ai tragici eventi del 5 novembre 1605 danno un’ impressione allo spettatore di déjà-vu, e si è portati a riflettere su come in realtà il genere umano non abbia imparato quasi nulla dal suo passato. Sebbene siano molti gli uomini e le ideologie che hanno governato nel corso dei secoli, il vero potere è sempre nelle mani delle persone, come viene mostrato nella pellicola. La forte filosofia di cui è impregnato tutto il racconto porta a pensare alla storica e mai da sottovalutare importanza dei simboli, capaci di smuovere gli animi delle persone e delle nazioni intere. Eppure, personalmente trovo un messaggio ancora più nascosto, ancora più potente, valore intrinseco dell’Arte e della vita: la libertà di pensiero. Come dimostrato in più occasioni dal film, V non è una persona, almeno non più, ma un simbolo, un’idea, che si radica nelle menti delle persone e le induce a risvegliarsi dall’assurdo mondo in cui sono state costrette a vivere. Sinceramente la vedo anche come una sottile critica alla società odierna, dove il pensiero sembra essere l’ultima preoccupazione delle persone, disposte ad accettare la prima idea che gli viene presentata senza effettivamente riflettere su di essa. Eppure sono del parere che in fondo, molto in fondo, in ognuno di noi si cela un piccolo V, una piccola scintilla che magari potrebbe darci l’energia per cambiare, finalmente, le cose. A dare ancora più risalto alla pellicola sono le magnifiche interpretazioni di Hugo Weaving e Natalie Portman, che mostrano due personaggi simili eppure diversi. La fotografia, il montaggio e la regia sono ben eseguite e conferiscono al film un’ottima fluidità e scorrevolezza che fanno gravare di meno sullo spettatore la durata abbastanza rilevante (2h 12m). Piccola nota dolente da segnalare è la quasi inettitudine delle forze di polizia di Scotland Yard, che sembrano bambini in confronto a V e ai suoi lungimiranti piani di vendetta. Non capisco molto questa necessità di sminuire le capacità delle forze dell’ordine per mettere in risalto il protagonista (si prenda per esempio La Casa di Carta…), ma non mi lamento se il risultato finale è un capolavoro come “V per Vendetta

Artwork rappresentante V

Note positive

  • Il personaggio di V in tutti i suoi aspetti
  • Il tema della rivoluzione e della vendetta contestualizzati nella festa del 5 Novembre

Note negative

  • Il personaggio di Evey che cerca di ricalcare le orme di V senza riuscirci
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