Editing (2021): scelte di montaggio

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editing locandina

Editing

Titolo originale: Editing

Anno: 2021

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Drammatico, Grottesco

Distribuzione: Mubi

Durata: 9 minuti

Regia: Dustin Guy Defa

Sceneggiatura: Dustin Guy Defa

Fotografia: Christopher Messina

Montaggio: Dustin Guy Defa

Attori: Hannah Gross, Gayle Rankin

Editing è un cortometraggio del 2021 distribuito da Mubi; il regista, Dustin Guy Defa, è conosciuto per le opere Person to Person (2017), con Michael Cera, e Bad Fever (2011).

Trama di Editing

ll cortometraggio, di stampo mumblecore (movimento di cinema indipendente newyorkese), porta in scena un dialogo al limite del surreale tra due estranee o due amiche. Una donna (Gayle Rankin), mentre aspetta una persona per strada, viene approcciata da un’altra donna, Amanda (Hannah Gross); quest’ultima è convinta di essere amica della prima e ammette anche che l’ultima volta nella quale si sono incontrate hanno giocato nella stessa squadra al gioco dei mimi nell’appartamento di Stephanie, una terza amica in comune. Gayle Rankin nega tutto. Allora, per far rifiorire il ricordo nella memoria della presunta amica, Amanda inizia a mimare ciò che è avvenuto durante il fantomatico gioco vissuto insieme; ma la donna, spaesata, continua a negare.

Recensione di Editing

Il film, girato in modo perfettamente essenziale dal maestro del cortometraggio Dustin Guy Defa, è diviso in due parti. Nella prima vediamo soltanto una delle due protagoniste (Gayle Rankin), la quale risponde a delle battute che sono state tagliate via nel montaggio; assistiamo, infatti, a un montaggio alternato che contrappone l’attrice con il nulla, con lo schermo nero. Nella seconda parte, invece, è presente anche Amanda (Hannah Gross), l’altra protagonista; ovvero il nulla, colei che all’inizio era assente.

Nella suddivisione dell’opera si nasconde, in effetti, l’essenza di Editing: nel cinema come nella vita possiamo prendere varie decisioni di montaggio. Più nello specifico, nella prima parte del cortometraggio Hannah Gross, per una scelta (oggettiva) di montaggio, è tagliata via dal film; nella seconda parte, invece, Hannah Gross, per una scelta (soggettiva) di montaggio, è tagliata via dalla memoria di Gayle Rankin.

Le due protagoniste sono qui autrici di una piccola prova sbalorditiva, grazie alle loro poche e brevi battute riescono a dare sfogo ad una espressività entusiasmante. Anche la loro iperattività (Hannah Gross) e la loro non-iperattività (Gayle Rankin) non fanno altro che marcare ancora di più il distacco tra i due personaggi, i quali sono già divisi materialmente dalla strada e idealisticamente dai ricordi opposti.

L’essenziale del lavoro della macchina da presa e del montaggio è evidente man mano che al film va avanti. Il corto si sviluppa, infatti, su una narrazione filmica formata solamente da campo su Gayle Rankin e controcampo su Hannah Gross, con l’inquadratura che si restringe ogniqualvolta che le due vengono riprese, fino ad arrivare al primissimo piano, così da poter osservare in modo limpido l’imbarazzo sul volto di una e la delusione sul volto dell’altra.

Note positive

  • Prova attoriale
  • Regia di Dustin Guy Defa
  • Montaggio

Note negative

  • /
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