Vox Lux : La morte e la nascita di una pop star

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Vox Lux - locandina film

Vox Lux

Titolo originale: Vox Lux
Anno: 2018
Paese di produzione: Stati Uniti d’America
Lingua: Inglese
Genere: drammatico, musicale
Casa di produzione : Bold films, Killer films, Andrew Lauren Production

Distribuzione in italiano: Eagle Pictures

Durata: 1h 54m
Regia : Brady Corbet
Sceneggiatura: Brady Corbet
Montaggio: Matthew Hannam
Fotografia: Lol Crawley
Musiche: Scott Walker, Sia
Trucco: Etzel Ecleston, Janine JP Parrella
Distribuzione in italiano: Eagle Pictures
Costumi : Keri Langerman
Produttore esecutivo : Natalie Portman, Jude Law, Sia, Joshua Throne, Mark Gillespie, Ron Curtis
Produttore : Christine Vachon, David Hinojosa, Brian Young, Gary Michael Walters, Robert Salerno, Michel Litvak, Svetlana Metkina, David Litvak, Andrew Lauren, D.J. Gugenheim
Attori: Natalie Portman, Raffey Cassid, Jude Law, Stacy Martin

Trailer italiano del film Vox Lux

Trama di Vox Lux

In un prologo, due atti e finale, l’ascesa di Celeste (Raffey Cassidy da adolescente, Natalie Portman da adulta) da studentessa ad acclamata pop star mondiale. Nel 1999 Celeste sopravvive, se pur con una seria lesione alla spina dorsale, alla sparatoria avvenuta nella sua scuola di New Brighton, Staten Island (New York). Qualche tempo dopo la tragedia, Celeste e la sorella Ellie ( interpretata da Stacy Martin)si prestano a cantare un pezzo ,dal titolo Wrapped Up , davanti a parenti affranti e giornalisti. Durante questa celebrazione, Celeste viene notata da un importante manager musicale (Jude Law) la quale porta Celeste verso la strada del successo, passando per l’Europa. Durante questi anni Celeste conosce il mondo delle feste, alcol, droga e sesso. Il tutto, accompagnata dalla sorella Ellie , complice, che la assiste sia nella convalescenza sia nella carriera restando dolorosamente nella sua ombra. Dopo essere passata per Stoccolma, luogo ideale per produrre la propria musica, l’adolescente viene consacrata una pop star conosciuta in tutto il globo.

Recensione di Vox Lux

È proprio di questo che parlerà. Della mia rinascita

cit. Vox Lux

In Vox Lux , presentato in anteprima mondiale in concorso alla 75ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il 4 settembre 2018 e successivamente al Toronto International Film Festival il 7 settembre; Brady Corbet, torna a distanza di tre anni dall’acclamato esordio alla regia di “L’infanzia di un capo” (2015); per affrontare temi come la violenza, la forma pubblica del potere e il sogno americano; incastrando il suo melodramma pop in un periodo simbolico di avvenimenti drammatici. Racconta le stragi scolastiche americane e l’irruzione nel quotidiano degli attentati di massa (passando per l’11 settembre, con un’inquadratura di New York in cui, all’inizio, i grattacieli denotano ancora lo skyline).

Volevano lo spettacolo? E io gliel’ho dato

cit. Celeste in Vox Lux


Analisi di Vox Lux

Girato in pellicola, il film si presenta in due grandi capitoli (aperti da un prologo e chiusi da una coda), Genesi e Rigenesi, opposti e complementari. Importante in Vox Lux è la voice-over (in lingua originale la voce è di Willem Dafoe) che accompagna il film in diversi passaggi chiave. Nel primo si racconta, la nascita di una pop-star e la sua fama improvvisa, figlia di un massacro destinato a tingerla di nero. La giovane protagonista Raffey Cassidy ( acclamata nei film “Dark Shadows“; “Biancaneve e il cacciatore” ; “Il sacrificio del cervo umano“) è perfetta nel costruire il suo personaggio, il rapporto indissolubile ma ambiguo con la sorella (interpretata da Stacey Martin, presente nella prima pellicola di Cobert e famosa nel ruolo di Joe nel film “Nymphomaniac“) a mettere in scena il passaggio da vittima a icona, nella scoperta di sesso e fama, guidata con virile strafottenza da un enigmatico agente (Jude Law affermato attore di Hollywood, candidato al Premio Oscar per “Il talento di Mr. Ripley” e “Ritorno a Cold Mountain“)dolcemente ruvido.

Nella seconda parte, Rigenesi, si ricostruisce il ritorno al pubblico di Celeste, che ora ha il corpo di Natalie Portman (Premio Oscar come miglior attrice protagonista inIl cigno nero” e Golden Globe come attrice non protagonista in “Closer“) volutamente oltraggiosa, sgradevole, conflittuale, sopra le righe, segnata ancora una volta, dal sangue che la sfiora e la riguarda, la rende idealmente una collaborazionista del Male. Seguiamo così la protagonista litigare con tutti, bere, urlare, gestire malamente il rapporto con la figlia (di nuovo Cassidy, a sottolineare la circolarità degli eventi).

Corbet in Vox Lux mette in scena il suo mélo con esibizionismo e supponenza, usando le sottolineature stilistiche (controluce, piano sequenza, ralenti) per costruire un ambiziosissimo collusione tra la cultura pop di massa e lo spaccio di morte, altrettanto massificato, che ha insanguinato gli ultimi vent’anni. Il risultato è affascinante, tra il glitter pop delle canzoni scritte dalla cantautrice australiana Sia. Come esplicitato dal sottotitolo del film, il regista vuole costruire “un ritratto del XXI secolo”, profetizzando la strage simil-Columbine e nel terrorismo omicida messo in atto da uomini senza volto. Il problema è che, nonostante la scintillante e a volte eccessiva forma, il contenuto è piuttosto lineare, per non dire semplicistico. In poche parole, Celeste muore in quell’aula scolastica, colpita dall’attentatore, ma ottiene di rinascere nei panni di una creatura predestinata a tornare sulla terra a patto di corrompere l’umanità; la popstar è solo una facciata, un simbolo, “Vox“che ammalia e “Lux“che abbaglia il pubblico.

Non voglio che la gente pensi, voglio solo che si senta bene

cit. Celeste in Vox Lux

Il film è in fondo un’allegoria fin troppo ovvia sulla scoperta della fama, verso la catastrofe di un’epoca intera: la denuncia di un mondo soffocato dalle paillettes che ne replica, almeno in parte, l’attraente superficialità.

Note Positive
⦁ Elementi tecnici (piano sequenza, luci, fotografia) eseguite con molta attenzione e molto incisive nella durata della pellicola
⦁ Colonna sonora adeguata per il tema affrontato nel film
⦁ La voice-over da al film un elemento in più alla narrazione

Note negative
⦁ Sceneggiatura troppo lineare e semplicistica

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