Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo (2020): ossessione, amore e follia

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Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo

Titolo originale: Felkészülés meghatározatlan ideig tartó együttlétre

Anno: 2020

Nazione: Ungheria

Genere: Drammatico, Sentimentale

Casa di produzione: Poste Restante

Distribuzione italiana: Cineclub Internazionale Distribuzione

Durata: 95 min

Regia: Lili Horvát

Sceneggiatura: Lili Horvát

Fotografia: Róbert Maly

Montaggio: Károly Szalai

Musiche: Gábor Keresztes

Attori: Natasa Stork, Viktor Bodó, Benett Vilmányi, Zsolt Nagy, Péter Tóth, Andor Lukáts, Attila Mokos, Linda Moshier, Júlia Ladányi

Trailer italiano di Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo

La regista e scrittrice ungherese Lili Horvát, classe ’82 di Budapest, dopo aver realizzato le pellicole White God – Sinfonia per Hagen (2014), cortometraggio, e The Wednesday Child (2015), la sua opera prima vincitrice del 27° Trieste Film Festival e del Karlovy Vary International Film Festival nel 2015, ritorna nel panorama cinematografico nel 2020 con Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo, un lungometraggio romantico a tinte psicologiche, che viaggia sui fili dell’amore e dell’ossessione. Questo film, che ha realizzato attraverso la sua casa di produzione “Poste Restante” che ha co-fondato nel 2016, è stato presentato in anteprima mondiale alle Giornate degli Autori della 77° Mostra del Cinema di Venezia e proiettato al 45° Festival di Toronto nella sezione Contemporary World Cinema. Il film è stato presentato dall’Ungheria per la corsa agli Oscar 2021 nella categoria miglior film straniero. La pellicola viene distribuita in Italia da 2 marzo 2023 grazie a Cineclub Internazionale Distribuzione.

Trama di Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo

Marta, una donna di quarant’anni, vive da vent’anni negli Stati Uniti dove ha una vita di tutto rispetto, venendo riconosciuta come una dei massimi esponenti nel campo della neurochirurgia e nell’operazione dei centri nervosi del cervello. Un giorno, dopo molto tempo d’assenza, decide di recarsi nuovamente in patria, a Budapest, non tanto per motivi patriottici o di ricongiungimento familiare ma per rivedere l’uomo di cui si è follemente innamorata un mese fa in America. Durante una convention nel New Jersey, Marta ha conosciuto Janos, un medico di neurochirurgia di Budapest, e tra i due è sbocciato, immediatamente, l’amore, tanto da decidere di darsi un appuntamento tra un mese, a Budapest sul Ponte della Libertà. La donna si reca sul luogo dell’incontro ma di Janos nessuna presenza. Marta, non comprendendo l’assenza dell’uomo, decide di recarsi all’ospedale dove l’uomo lavoro, ma quando lo incontra le cose non vanno come lei sperava: Janos dice di non conoscerla e di non averla mai vista. Per Marta questo è un duro colpo, che sia impazzita? Come mai Janos non la conosce, avendola vista solo un mese prima? Per scoprire la verità, la donna decide di trasferirsi definitivamente in Ungheria, dove inizierà a lavorare nel medesimo ospedale in cui esercita Janos, con la speranza di incontrarlo nuovamente e di creare una storia d’amore con lui.

Natasa Stork in Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo
Natasa Stork in Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo

Recensione di Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo

Natasa Stork, attrice dell’Accademia di Cinema e Teatro di Budapest, interpreta in maniera magistrale Marta Vizi, donandogli consistenza visiva, una profondità espressiva e umana ipnotizzante, in grado di avvolgere e di far suo lo spazio scenico in ogni singola inquadratura e scena della pellicola, entro un lungometraggio che mette al centro di tutto il personaggio di Marta Vizi, onnipresente in ogni sequenza narrativa. La sceneggiatura e la Stork riescono a tramandarci la psiche fragile della donna, di una chirurga che sa bene mettere le mani dentro i nervi del cervello con fare freddo e distaccato, ma che non riesce a far sue le più semplici emozioni e le cose naturali, rimanendo bloccata nelle comuni interazioni sociali e in quelle sentimentali, attraverso un fare innaturale e rigido, di una rigidità interiore che si evince della stessa postura fisica che possiede il personaggio, di una donna che non è in grado di comprendere le proprie emozioni e i propri sentimenti, risultando a tratti un automa, comandato dagli altri e che agisce su volontà altrui, come la cena con lo studente di medicina o quando Janos la fa sedere, quasi con forza, su una sedia. Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo, per certi versi, lo si può definire come il viaggio nella psiche, nelle paure e nelle fragilità di Marta, una donna che si perde dentro un tormento romantico, che la conduce a cambiare drasticamente la sua intera esistenza e a mettere in dubbio la sua stessa sanità mentale, sanità mentale che lo stesso spettatore andrà a dibattere entro l’enigma narrativo che Lili Horvát costruisce con estrema abilità registica, regalandosi, soprattutto nelle scene riguardanti lo psicologico, una composizione di montaggio alquanto accattivante, con un susseguirci d’inquadrature che ci mostrano il personaggio femminile da diverse angolazioni, dandoci la sensazione di un cambiamento di personalità e di fragilità psicologica nella donna.

“Non ti conosco. Questa è la prima volta nella mia vita che ti vedo”

Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo

Il lungometraggio ci imposta attorno a un enigma, accattivante e dal forte impatto emotivo. Marta è sicura di conoscere Janos Drexler, per lui si è recata a Budapest, solo per lui sta cambiando (e forse rovinando) la sua vita e la sua carriera. Dall’altro lato però il medico asserisce di non conoscerla e lo ripeterà per tutto l’arco della pellicola, nonostante l’avvicinamento che ci sarà tra i due, l’uomo si mostrerà continuamente enigmatico dando sempre la sensazione a Marta e allo spettatore che ciò che sta avvenendo sia un qualcuno d’irreale e di falso e che vive solo nell’immaginario della protagonista, elemento con cui la regista gioca abilmente per l’intera drammaturgia, attraverso scelte di sceneggiatura e d’inquadratura che ci donano la sensazione che nella mente di Marta qualcosa non quadri. La frase che però l’uomo pronuncia alla donna, avrà un effetto dirompente in lei, che ricade entro un’ossessione per Drexler, che inizierà a spiare e a vedere ovunque, come se fosse una presenza oscura che si è insinuata in lei e che non la lascia più andare. Marta, durante le sue sedute dallo psicologico, incomincia a dubitare sulla sua salute, fino ad ammettere che forse si è immaginata tutto, che probabilmente aveva così desiderato quell’amore da immaginarselo così tanto da farlo diventare, per la sua mente, realtà. Una sensazione che, probabilmente, tutti possiamo provare e sentire, in maniera minore e meno incisiva, quando un ricordo del nostro passato si sporca e si contagia con i nostri desideri, mutando e cambiando forma. Un desiderio o un sogno possono venire scambiati come realtà? Questo è l’enigma che la pellicola ci lascia durante la visione, quell’enigma che andrà a tessere un mistero che viene narrato come una sorta di thriller intellettuale, dove la suspense ne fa da padrona.

Natasa Stork in Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo
Natasa Stork in Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo

Scopri anche: Intervista con la regista Lili Horvat su Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo

In conclusione

Il film è un ritratto di una donna che non riesce a lasciarsi andare alle emozioni, come quelle più pure, un essere umano che rincorre il proprio desiderio ma che rifugge, spaventata a morte, da quello nonostante nutra un profondo desiderio intimo e anche sessuale. Lili Horvát ci conduce entro un viaggio psicologico di due personaggi problematici, incapaci di vivere le loro pulsioni con genuinità e normalità e lo fa con grande forza narrativa e registica, con una fotografia, girata in 35mm, sporca e con grana (voluta con probabilità) che ci dona un senso di estraniamento narrativo piuttosto interessante.

Note positive

  • Interpretazione di Natasa Stork
  • La regia
  • La scrittura dei personaggi
  • La scena della passeggiata tra Marta e Jonas

Note negative

  • Lo psicologo poteva avere maggior peso drammaturgico all’interno del film.
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