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Wind
Titolo originale: Wind
Anno: 2019
Nazione: Stati Uniti D’America
Genere: animazione, cortometraggio, commedia
Casa di produzione: Pixar Animation Studios
Distribuzione italiana: Walt Disney Studios Motion Pictures su Disney+
Durata: 8 min
Regia: Edwin Chang
Sceneggiatura: Edwin Chang
Fotografia: Scott Clifford (telecamera), Robert Kinkead (illuminazione)
Montaggio: Tim Fox
Musiche: Andrew Jimenez
Attori: Emilio Fuentes , Sonoko Konishi
Trailer di Wind
Informazioni sul corto e dove vederlo in streaming
Pochi minuti per esprimere molteplici significati. La breve storia scritta e diretta da Edwin Chang propone diversi quesiti. Il sentimento di unione familiare si intreccia nell’inesorabile perdita del costrutto sociale, lasciando spontaneamente emergere la più nuda espressione dell’amore.
Trama di Wind
Ellis e sua nonna, si ritrovano in una dimensione distopica racchiusa in un burrone in cui vige l’assenza delle leggi di gravità, e dove detriti e rifiuti fanno da panorama a ciò che resta di una catastrofe non ben definita. Probabilmente unici sopravvissuti, dedicano le loro giornate alla costruzione di un razzo che servirà a portarli verso l’unico spiraglio di luce che illumina la desolata ambientazione.

Recensione di Wind
Ormai abituati ai seriosi contesti davanti a cui ci pongono i corti della casa di produzione statunitense, anche in questo caso, con il supporto dell’animazione, ritroviamo un prodotto, che seppur dalle fattezze attrattive per i più piccoli, si pone in uno strato diverso della cultura cinefila, abbracciando un contesto di osservatori dediti ad un linguaggio filmico tollerante di un’estrema semplicità, a patto che compensi l’incentivazione ad una profonda critica. Nel caso di Wind, si assiste ad un’ambientazione dotata di semplici elementi: due personaggi, l’affetto che li lega e un obiettivo in comune. Nulla di più scontato, se non fosse che, la trama viene sostenuta dall’ampiezza di un messaggio quanto mai universale le cui basi si fondano sul sentimento che unisce due generazioni quanto mai distanti se le si va a porre in un contesto sociale: attuale, sicuro e ricco delle convenzioni dettate dalla modernità. La mancanza di tali fattori, concettualmente espressa dal panorama in cui si svolgono gli eventi, dimostra come l’uomo riesca ad essere duttile ai cambiamenti e di come si adatti in maniera univoca alle esigenze, andando a superare i limiti dovuti ai divari generazionali della cultura attuale.

Lo sfondo sentimentale riecheggia malinconicamente tra le fila di una trama ristretta in pochi ma significativi momenti; un sorriso, uno sguardo d’intesa, un povero pasto; sono tutti elementi su cui è necessario soffermarsi se si vuol approfondire a pieno gli innumerevoli spunti di riflessione di fronte a quali si viene posti. L’assenza dei dialoghi, come già avvenuto in Float (2019), diretto e scritto da Bobby Rubio; amplifica le sensazioni a cui viene sottoposto lo spettatore congiuntamente alle musiche ben concepite da Andrew Jimenez. Musica e fotografia, formano la colonna portante dell’intero lavoro, riconducendoci in un habitat il cui grigiore viene messo in risalto da meteoriti e oggetti fluttuanti, nonché da note che portano alla memoria il brano più noto di Gary Jules – Mad World (1982). Le riprese panoramiche ad ampio respiro collocano i due protagonisti in una soffocante realtà, centrando appieno l’obiettivo di ricreare uno spazio in cui la sofistica accezione del nulla, domina gli aspetti della loro vita. In soli otto minuti, abbiamo la prova di come il minutaggio dedicato ad un lavoro cinematografico, possa divenire ininfluente, se alla base c’è un’idea ben definita, sostenuta da forti convinzioni, sul cosa trasmettere e come comunicarlo in maniera corretta, allontanandosi dallo stereotipo della complessità artistica, a cui spesso impropriamente ci si affaccia.
In conclusione
Pixar ancora una volta riesce a mutare la cinematografia animata in un’opera quanto mai attuale, dotata di profondo e ricercato significato. Apprezzabile dai bambini per la componente cartoon, quest’ultimi non possono figurare come metro di giudizio universale, la critica difatti si sposta su chi può fornire una valutazione per lo più accademica, impostata su un percorso formativo atto ad accostare tale lavoro ad altri di simil genere. Scene e attimi sono ben studiati per rientrare nello scopo ultimo del cortometraggio, formati da pochi e importanti momenti, disinnescano la presenza di stasi nel racconto, fornendo al pubblico un prodotto diretto. Wind, si pone ad un livello intermedio nella sezione dedicata ai cortometraggi, presente su Disney+, ciò significa che non può rappresentare un primo approccio a tale genere, rientrando in uno step di approfondimento di una branca cinematografica con un potenziale ancor oggi sottovalutato.
Note positive
- Forte emozione
- Semplice e intuitivo
- Musiche
- Fotografia
Note negative
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