Words Bubble Up Like Soda Pop (2020). L’innocenza e le ansie dell’adolescenza

Recensione, trama e cast del lungometraggio d'animazione Words Bubble Up Like Soda Pop (2020) per la regia di Kyohei Ishiguro

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Locandina di Words Bubble Up Like Soda Pop (2020)

Words Bubble Up Like Soda Pop

Titolo originale: Words Bubble Up Like Soda Pop

Anno: 2020

Nazione: Giappone

Genere: Animazione, Romantico

Casa di produzione: Signal.MD, Sublimation

Distribuzione italiana: Netflix

Durata: Circa 87 minuti

Regia: Kyohei Ishiguro

Sceneggiatura: Dai Sato

Fotografia: Non applicabile (film d’animazione)

Montaggio: Shota Migiyama

Musiche: Kensuke Ushio

Attori (voci originali): Hana Sugisaki, Natsuki Hanae, Mirin Furukawa, Kouki Uchiyama, Megumi Han

Trailer di Words Bubble Up Like Soda Pop

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Pellicola pensata per commemorare il decimo anniversario dell’etichetta musicale anime FlyingDog, vennendo annunciata proprio nel febbraio 2019, durante il concerto celebrativo della Flying Dog, “Words Bubble Up Like Soda Pop”, dal titolo originale “Cider no yo ni kotoba ga wakiagaru” (letteralmente “Le parole spuntano come il sidro”), è il primo grande progetto dello studio d’animazione e produzione cinematografica Signal MD ed è l’opera prima del regista giapponese Kyohei Ishiguro, autore di diverse serie TV come “Bugie d’aprile” (2014-15) e “Occultic;Nine” (2016). La pellicola d’animazione sarebbe dovuta uscire il 15 maggio 2020, ma a causa della pandemia da Covid-19, l’uscita è stata posticipata di un anno. Il film è stato presentato in anteprima speciale allo Shanghai International Film Festival il 6 luglio 2021 e successivamente, dal 22 luglio, è stato reso disponibile nei cinema giapponesi. Proprio il 22 luglio 2021, il servizio di streaming Netflix ha distribuito la pellicola a livello internazionale.

Trama di Words Bubble Up Like Soda Pop 

Durante i primi mesi dell’estate, Yui Sakura, detto Cherry, un ragazzino timido e introverso appassionato di haiku, e l’influencer Yuki, nota come Smile, si incontrano casualmente in un centro commerciale. Un giovane correndo con lo skate nel centro commerciale si scontra con loro facendoli cadere a terra, nel rialzarsi però i due scambiano erroneamente i loro cellulari: Smile prende lo smartphone di Cherry e viceversa. Questo incontro fortuito sarà l’inizio di un’amicizia e di un legame sentimentale che li scuoterà nel profondo, risvegliandoli dai loro torpori e dalle loro paure adolescenziali. Cherry odia i rumori forti e parlare con gli altri, tanto da portare delle cuffie senza ascoltare musica. Smile, invece, nonostante sia estroversa, si vergogna dei suoi denti sporgenti e dell’apparecchio che indossa, tanto da decidere di coprirsi il volto con una mascherina per nascondere questa imperfezione estetica. La storia dei due ragazzi si intreccia con quella dell’anziano signor Fujiyama, che frequenta il centro diurno per anziani dove Cherry lavora. Il signor Fujiyama passa tutto il tempo con la copertina di un vinile, alla ricerca di un misterioso disco che sembra scomparso. Smile e Cherry decidono di aiutarlo, iniziando un’indagine per rintracciare il disco. Tuttavia, il tempo stringe: il 17 agosto, Yui e la sua famiglia si trasferiranno definitivamente, lasciando la città. Yui sarà disposto a lasciare il mondo e i nuovi amici che ha appena conosciuto? Proprio ora che ha iniziato, per la prima volta nella sua vita, a interagire con qualcuno a cui tiene?

Fotogramma di Words Bubble Up Like Soda Pop (2020)
Fotogramma di Words Bubble Up Like Soda Pop (2020)

Recensione di Words Bubble Up Like Soda Pop 

Essere adolescenti non è mai semplice, essendo un periodo della nostra vita pieno di dubbi e titubanze interiori. Queste emozioni forgiano l’io più profondo di un individuo, poiché l’adolescenza è quel periodo caratterizzato dalle prime esperienze autonome con il mondo esterno, esperienze che plasmeranno il nostro carattere. L’adolescenza è un momento di fragilità emotiva, in cui iniziamo a scoprire il nostro corpo e la nostra vera identità, connessa sia al nostro io interiore sia al mondo circostante.

Nella società dell’immagine, creata dai social network, essere adolescenti è ancora più difficile a causa degli standard di bellezza sempre più elevati e quasi irraggiungibili. Questi ideali causano profondi disagi in ragazzi e ragazze che non riescono ad accettare i loro difetti, o meglio dire, le loro particolarità fisiche. Questi dettagli li differenziano dalla massa, ma nel ventunesimo secolo si tende a eliminarli con l’uso della chirurgia estetica già in giovane età. La ricerca dell’immagine perfetta è un obiettivo da raggiungere, soprattutto in paesi asiatici come il Giappone e la Corea del Sud, dove la bellezza estetica è diventata quasi obbligatoria per essere accettati nella società, creando non pochi problemi interiori nella generazione Z.

Questo ventunesimo secolo non tollera nemmeno i fragili, quelle persone titubanti e solitarie, che hanno paura di aprirsi agli altri e al mondo esterno. La società vuole individui sicuri di sé, senza paure o ansie sociali, che affrontano la vita senza preoccuparsi delle conseguenze. “Words Bubble Up Like Soda Pop” ci parla di tutto ciò, presentando due anime fragili che vivono nell’insicurezza e nell’ansia interiore per motivi differenti. Yui Sakura ha paura di mettersi al centro dell’attenzione e di esprimere le proprie emozioni, rifugiandosi in un atteggiamento di chiusura verso gli altri e l’esterno, accentuato visivamente dalle cuffie che indossa costantemente per non ascoltare il rumore del mondo. Yuki, invece, ha difficoltà ad accettare il proprio aspetto fisico, in particolare i suoi denti a scoiattolo, con due incisivi molto sporgenti, che ha deciso di nascondere con una mascherina per vergogna. Entrambi hanno problemi d’insicurezza: Cherry teme di rimanere ferito aprendo il suo cuore agli altri, mostrando problemi di comunicazione, mentre Smile, che non è timida, ha paura di non essere accettata a livello estetico. Questo la porta a nascondere il suo elemento caratteristico agli occhi degli altri, temendo il giudizio e la derisione per i suoi denti.

Questi due personaggi si incroceranno all’interno della narrazione, avviando un percorso di formazione basato su un rapporto d’amore che crescerà istante dopo istante tra i due giovani. Fondamentale per la loro evoluzione sarà l’incontro con il signor Fujiyama, un uomo che ricerca costantemente un vinile perduto. La storia del signor Fujiyama, uno dei personaggi più interessanti del lungometraggio, risulta centrale al percorso di trasformazione di Cherry e Smile. La sua vicenda, connessa al suo vecchio amore, sembra infatti parlare direttamente ai protagonisti di “Words Bubble Up Like Soda Pop”.

La narrazione ci presenta una storia abbastanza semplice e lineare, concentrandosi su questa storia d’amore raccontata attraverso le più piccole emozioni e i gesti quotidiani. Questo approccio descrive due personaggi innocenti e buoni che devono affrontare le loro ansie sociali. È interessante notare come tra i due non si parli mai effettivamente dei propri problemi: nessuno dei due vede nell’altro qualcosa di sbagliato o strano. Cherry non critica mai apertamente la giovane ragazza che porta la mascherina, così come Smile non critica mai veramente le cuffie che Cherry indossa costantemente per estraniarsi dal mondo. Questo è simbolo di una evidente complicità e comprensione interiore, dove Cherry si riconosce e comprende pienamente Smile e viceversa.

Sebbene la sceneggiatura sviluppi bene i due personaggi principali caratterizzandoli in maniera tridimensionale attraverso l’immissione di caratteristiche positive e negative che li rendono veri e quindi empatici agli occhi del pubblico, lo sceneggiatore non riesce a scrivere in maniera interessante i personaggi secondari oltre ad approfondire maggiormente il tema che ci viene immesso a inizio film e poi trascurato a favore di una narrazione maggiormente romantica. Ritornando ai personaggi secondari come i genitori, le sorelle di Smile, gli amici di Cherry e i colleghi di lavoro del giovane, possiamo denotare come siano appena accennati caratterialmente senza un briciolo di profondità. Questo toglie forza alla vicenda, che si regge essenzialmente sui due protagonisti e sulla storia del signor Fujiyama.

Frame di Words Bubble Up Like Soda Pop (2020)
Frame di Words Bubble Up Like Soda Pop (2020)

Animazione e sonoro: i due elementi di forza

Senza ombra di dubbio, la storia non è particolarmente originale, ma riesce comunque a risultare interessante agli occhi del pubblico. Questo è dovuto sia all’empatia che si sviluppa tra noi e i due personaggi principali, sia ai numerosi haiku che invadono l’opera, amplificando la forza poetica del racconto. Tuttavia, il vero punto di forza del lungometraggio è nella resa registica, in particolare nell’animazione e nella musica. Questi due elementi riescono a innalzare il film, che, sebbene tematicamente non presenti nulla di nuovo e sia un po’ didascalico a livello narrativo, possiede un’animazione e un sonoro di altissimo livello, mostrando tutta la capacità dello studio Signal MD.

Fin dai primissimi minuti, colpisce la scelta cromatica molto brillante che, in un certo senso, contrasta con i sentimenti dei due personaggi principali, che devono affrontare problemi di ansia sociale. Tuttavia, questa scelta si adatta perfettamente all’elemento romantico ed estivo presente nel lungometraggio. Lo spettatore non può fare a meno di notare l’attenta realizzazione dello sfondo naturalistico, con gigantesche nuvole immobili e spesse e un cielo limpido, che fungono da personaggi invisibili del racconto. Accanto a questa ambientazione, vi è una scelta cromatica molto accesa, con colori quasi sgargianti sia per i costumi dei personaggi sia per le location, soprattutto gli edifici.

A tratti, però, si ha la sensazione che i due protagonisti siano slegati dal contesto grafico, con un’animazione che sembra frapporre dello spazio tra loro e l’ambientazione. Non so se ciò fosse intenzionale da parte degli animatori, ma trovo che questo effetto sia congruo alla narrazione, dando uno spessore maggiore alla vicenda trattata. A livello registico, il cineasta gioca molto con i colori per raccontare i sentimenti dei suoi due personaggi, che spesso cambiano tonalità della pelle in base alle emozioni che provano. Questa è una scelta interessante che si adatta bene allo stile eccessivo del film e alla particolare e insolita CGI utilizzata. Anche il character design dei personaggi è ben realizzato: semplice e poco dettagliato, ma indubbiamente efficace.

Il montaggio del film è ben realizzato, con diversi split screen che donano ritmo alla vicenda e permettono di cogliere ogni singola emozione romantica dei due personaggi. Dal punto di vista ritmico e artistico, la potenza sonora è evidente, sia nella scena di rottura della storia d’amore, dove il sonoro raggiunge il suo apice espressivo, sia nella colonna sonora che mescola sapientemente il genere house con la musica tradizionale giapponese. La composizione ritmica house, realizzata da Kensuke Ushio in collaborazione con lo studio discografico FlyingDog, è onnipresente nella narrazione, diventando quasi un altro personaggio del film. La musica ci racconta le emozioni dei nostri protagonisti attraverso le note e l’atmosfera musicale. Non possiamo non menzionare brani come “Soda Bottle Baby” e “Sunset Like An Orange”, di pregevole fattura.

In conclusione

“Words Bubble Up Like Soda Pop” offre uno sguardo sensibile e delicato sull’adolescenza, tratteggiando con maestria i turbamenti interiori dei suoi giovani protagonisti, Cherry e Smile. Attraverso una narrazione che si focalizza sulle piccole emozioni e gesti quotidiani, il film ci immerge in un viaggio di crescita e scoperta di sé, affrontando temi universali come l’accettazione di sé stessi e la paura del giudizio sociale. Sebbene la trama non sia particolarmente innovativa e alcuni personaggi secondari risultino poco approfonditi, l’empatia che si sviluppa tra lo spettatore e i protagonisti, unita alla splendida animazione e alla colonna sonora coinvolgente, rendono l’esperienza cinematografica coinvolgente e appagante. In definitiva, “Words Bubble Up Like Soda Pop” si rivela un’opera che, pur non rivoluzionando il genere, riesce a toccare il cuore dello spettatore con la sua semplicità e delicatezza.

Nota positiva:

  • Empatia per i personaggi principali: Hai evidenziato la capacità del film di suscitare empatia per i due protagonisti, Cherry e Smile, e di far sentire lo spettatore coinvolto nelle loro ansie e insicurezze.
  • Tematiche trattate: Hai sottolineato la rilevanza delle tematiche affrontate nel film, come l’insicurezza durante l’adolescenza e la pressione sociale legata agli standard di bellezza, evidenziando come queste riflettano le sfide affrontate dalla generazione Z.
  • Caratterizzazione dei personaggi principali: Hai apprezzato la caratterizzazione tridimensionale dei protagonisti, Cherry e Smile, e la complicità e la comprensione reciproca che sviluppano nonostante le loro differenze e le loro ansie.
  • Animazione e sonoro: Hai lodato l’animazione vivace e colorata del film, che contribuisce a creare un’atmosfera estiva e romantica, e hai elogiato la colonna sonora coinvolgente e ben realizzata.

Nota negativa:

  • Sviluppo dei personaggi secondari: Hai osservato che i personaggi secondari, come i genitori e gli amici dei protagonisti, non sono sviluppati in modo approfondito, contribuendo a una certa mancanza di profondità nella trama.
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Stefano Del Giudice
Stefano Del Giudice

Laureatosi alla triennale di Scienze umanistiche per la comunicazione e formatosi presso un accademia di Filmmaker a Roma, nel 2014 ha fondato la community di cinema L'occhio del cineasta per poter discutere in uno spazio fertile come il web sull'arte che ha sempre amato: la settima arte.