Yellowjackets 3 (2025). Tra Lost e Lynch

Recensione, trama e cast della terza stagione di Yellowjackets (2025), ideata da Ashley Lyle, Bart Nickerson e disponibile su Paramount+

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Trailer di “Yellowjackets 3”

Informazioni sulla stagione e dove vederla in streaming

Dal 14 febbraio 2025, in anteprima rispetto alla trasmissione ufficiale su Showtime il 16 febbraio, gli abbonati a Paramount+ hanno potuto immergersi nella terza stagione dell’acclamata serie Yellowjackets, candidata agli Emmy® e ideata da Ashley Lyle e Bart Nickerson. Gli episodi successivi sono stati, invece, rilasciati settimanalmente su entrambe le piattaforme, mantenendo alta l’attesa e il coinvolgimento del pubblico, ottenendo, inoltre un ottimo seguito di spettatori durante la messa in onda.

“La terza stagione ha registrato numeri da record ed è stata fondamentale per mantenere Paramount+ tra le prime tre piattaforme SVOD per minuti di serie originali, dimostrando la potenza della nostra strategia differenziata con meno serie, più grandi e innovative

Chris McCarthy, Co-CEO di Paramount Global e Presidente di Showtime /MTV Entertainment Studios

La terza stagione di Yellowjackets, composta da 10 episodi, riprende dopo il drammatico finale della seconda stagione, portando nuove svolte e tensioni nella storia. Tra i volti di spicco del cast, Hilary Swank, vincitrice di due premi Oscar, si aggiunge come guest star accanto a Joel McHale.

La serie vanta inoltre la presenza di talenti come Melanie Lynskey (Castle Rock), Christina Ricci (Z: The Beginning of Everything), Tawny Cypress (Unforgettable), Lauren Ambrose (Six Feet Under), Sophie Nélisse (Storia di una ladra di libri), Jasmin Savoy Brown (The Leftovers), Sophie Thatcher (Heretic), Courtney Eaton (Mad Max: Fury Road), Simone Kessell (Obi-Wan Kenobi) e con Elijah Wood (trilogia de Il Signore degli Anelli) che torna nel suo ruolo ricorrente. La produzione esecutiva, invece, è guidata da Ashley Lyle, Bart Nickerson e Jonathan Lisco, con il contributo di Drew Comins, Jeff W. Byrd, Sarah L. Thompson, Ameni Rozsa e Brad Van Arragon. La serie, prodotta da Lionsgate Television, è distribuita da Paramount Global Content Distribution al di fuori dei mercati Paramount+.

Successivamente ci sarà l’uscita sia della quarta stagione che di un misterioso “episodio bonus”, menzionato da Ashley Lyle in un’intervista esclusiva, che è stato confermato il 2 dicembre 2024, anche se non è chiaro quando verrà rilasciato. In un’intervista del 15 febbraio 2025, dopo l’inizio della stagione, ha rivelato che Jason Ritter sarà protagonista di questo episodio, che non inciderà sulla cronologia della serie.

Trama di “Yellowjackets 3”

Con l’arrivo dell’estate nella terza stagione, gli Yellowjackets celebrano la fine del brutale inverno che li ha messi a dura prova, ma la sfiducia nella leadership e le tensioni interne minacciano le loro speranze di salvezza. Nel presente, segreti a lungo sepolti tornano alla luce, mettendo a rischio le loro vite e costringendole a confrontarsi con verità oscure.

Recensione di “Yellowjackets 3”

La scena del terzo episodio di questa stagione, in cui due personaggi cucinano cantando e ballando sulle note di Make Your Own Kind of Music di Cass Elliott, non è solo un momento di leggerezza ma un omaggio cinematografico raffinato. Per gli appassionati di serialità televisiva, questa canzone è fortemente associata al primo episodio della seconda stagione di ‘Lost’, episodio che introduce il personaggio di Desmond nel misterioso bunker. La scelta musicale in ‘Yellowjackets’ sembra quindi intenzionale, rafforzando le connessioni tematiche tra le due serie. Entrambe condividono l’elemento dell’isolamento forzato e della lotta per la sopravvivenza, ma anche la sensazione di un ciclo narrativo apparentemente senza via d’uscita. A differenza di ‘Lost’, però, gli autori di ‘Yellowjackets’ garantiscono di avere una visione chiara della storia, pianificata per un arco di cinque stagioni. Questo suggerisce un maggior controllo sulla trama e sul destino dei personaggi, evitando le deviazioni che hanno caratterizzato altre serie mystery del passato.

La stagione si distingue, inoltre, per il modo in cui bilancia i suoi elementi narrativi, alternando momenti di apparente stasi a improvvisi colpi di scena che mantengono alta la tensione. Se la linea temporale del presente sembra talvolta dare la sensazione di stagnazione, quella ambientata nel passato offre un ritmo più incalzante e una profondità narrativa che cattura lo spettatore con maggiore intensità. Quest’ultima, difatti, non solo ha più da raccontare, ma lo fa con maggiore incisività e stile, arricchendo l’intera narrazione.

Uno degli aspetti più affascinanti della serie è la sua capacità di giocare con la percezione della realtà, mantenendo una linea sottile tra realtà, sovrannaturale, spiritualismo e psicosi. Con il terzo episodio della stagione, però, gli autori spingono maggiormente su questo lato sovrannaturale e visionario, effettuando una puntata che richiama il cinema di David Lynch come mai avvenuto fino a ora all’interno della serie. Visioni enigmatiche, interrogativi sul confine tra realtà e illusione e, per concludere, un lama parlante—bianco, proprio come in ‘Twin Peaks’, chiara fonte d’ispirazione per la serie.

Seguendo le orme di ‘Lost’ e, forse, di ‘Twin Peaks’, la terza stagione continua a evitare risposte alle domande rimaste in sospeso. Anzi, il finale di stagione—e l’intera annata narrativa—aggiunge nuovi interrogativi, ampliando il mistero. C’è, però, una risposta a un quesito posto fin dal primo minuto del primo episodio della serie. Se il suo esito può sembrare scontato, la sua messa in scena no: è costruita con grande cura e riesce a lasciare il segno.

I personaggi

La versione adolescenziale di Shauna è tra i personaggi più controversi della serie, capace di suscitare reazioni forti tra gli spettatori. Il suo carattere e le sue scelte la rendono difficile da apprezzare, in un modo che ricorda la disarmante antipatia di Joffrey in ‘Game of Thrones’. La sua versione adulta, seppur non molto più simpatica, riesce almeno a non risultare esasperante; nel presente, però, a raccogliere questa eredità è sua figlia Callie, che spesso provoca lo stesso effetto frustrante.

Gli altri personaggi risultano generalmente più equilibrati, con un’evoluzione ben costruita e coerente. Natalie, soprattutto nella linea temporale del passato, Vanessa, “Coach” Ben e Walter, con la sua tenacia nel conquistare Misty nonostante lei cerchi costantemente di respingerlo, sono tra i più riusciti.

Uno degli aspetti più coinvolgenti della stagione è il rapporto tra Taissa e Vanessa, che offre alcuni dei momenti più intensi e drammatici. Il personaggio di Lottie, invece, continua a essere il più enigmatico della serie, mantenendo un alone di mistero che, anche in questa stagione, non trova risposte definitive.

In conclusione

Questa stagione è assolutamente imperdibile per chi ha seguito le precedenti. Ma se, per qualche motivo, non l’avete ancora iniziata, vi consiglio di recuperararla subito—soprattutto se avete amato ‘Lost’. Si tratta, senza dubbio, di una delle serie più riuscite degli ultimi anni.

Note positive

  • Messa in scena.
  • Colonna sonora.
  • Recitazione, specialmente di Sophie Thatcher. 
  • La prima domanda della serie ha trovato risposta.
  • Coraggio nel far fuori anche personaggi amati. 
  • La narrazione riferita al passato riesce a tenere alta la suspense anche in relazione a personaggi che sappiamo sopravvivranno.

Note negative

  • Alcune scene svolte nel passato danno la sensazione di essere lì solo per allungare la narrazione.

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Modestino Marino
Modestino Marino

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