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Zootropolis
Titolo originale: Zootopia
Anno: 2016
Nazione: Stati Uniti d’America
Genere: animazione, commedia, avventura
Casa di produzione: Walt Disney Animation Studios
Distribuzione italiana: Walt Disney Animation Studios
Durata: 109 minuti
Regia: Byron Howard, Rich Moore
Sceneggiatura: Jared Bush, Phil Johnston
Fotografia: Nathan Warner
Montaggio: Jeremy Milton, Fabienne Rawley
Musiche: Michael Giacchino, Daveed Diggs
Attori: Ginnifer Goodwin, Jason Bateman, Idris Elba, Jenny Slate, Nate Torrence, Bonnie Hunt, Don Lake, Tommy Chong, J.K. Simmons, Octavia Spencer
Trailer di “Zootropolis”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
Zootropolis è il cinquantacinquesimo Classico Disney uscito nel 2016. Il film vede la sinergia di due registi di film d’animazione quali Byron Howard (Rapunzel, Encanto) e Rich Moore (Ralph Spaccatutto, Ralph spacca Internet). I due sono inoltre i registi del sequel in uscita nelle sale a novembre 2025. Nel cast troviamo Ginnifer Goodwin come Judy Hopps (C’era una volta), Jason Bateman come Nick Wilde (Air – La storia del grande salto, Ozark) e Idris Elba come Bogo (Avengers: Infinity War).
Il film è stato acclamato per i suoi temi allegri, ma al tempo stesso metaforici sulle diseguaglianze e il rispetto dell’altro. Nel 2017 si è aggiudicato il Premio Oscar come Miglior film d’animazione e il Golden Globe nella medesima categoria. Ha ottenuto anche una candidatura ai BAFTA.
Trama di “Zootropolis”
La coniglietta Judy ha un sogno sin da piccola: fare la poliziotta. Nonostante la sua bassa statura per via della sua natura, Judy è decisa a realizzare il suo obiettivo e sente che nessun ostacolo può fermarla. Lascia il suo paese natale per approdare nella grande Zootropolis, dove puoi essere chiunque vuoi e i predatori vivono in sintonia con le prede. Judy, nominata ausiliare del traffico, sente il bisogno di entrare nel vivo e accetta il caso di una lontra scomparsa. Ad accompagnarla c’è Nick, una scaltra volpe che vive con lavoretti disonesti. I due insieme formano un inaspettato duo portentoso e si mettono alla ricerca della lontra, scoprendo un avvenimento inaspettato.
Recensione di “Zootropolis”
Sin dall’inizio dei tempi gli uomini sono in lotta per diverse ragioni: sopravvivere, la paura dell’altro, il disprezzo per il diverso, la voglia di sopraffare il più debole. Nel regno animale la ragione è unicamente la prima elencata. Conservare la specie affinché possa proseguire e per farlo il predatore si nutre della preda seguendo il suo istinto. Nella grande città di Zootropolis ciò non accade, tutte le specie sono in armonia avendo costruito una società di pari. Il titolo del film in italiano devia il senso del luogo, il titolo originale Zootopia, invece, rimanda al concetto di utopia. Sì, perché sembra una idilliaca possibilità quella di trovare un ambiente in cui tutti vanno d’accordo. In cui nessuno ha paura dell’altro e ci si aiuta a vicenda. Zootropolis è una città dove puoi scegliere di essere chi vuoi e ripartire da capo, almeno questo è quello che pensava la coniglietta Judy Hopps che si trasferisce da un piccolo centro fatto di stereotipi e pregiudizi. Qui troviamo la più classica delle concezioni piccolo paese/metropoli, con le dovute distinzioni di vita sociale. Questo per Judy è un salto in avanti verso la sua realizzazione, poiché se in paese doveva accontentarsi di essere una coltivatrice di carote come i suoi genitori e i suoi fratelli, nella nuova dimora ha la possibilità di cambiare e avere grandi ambizioni. Come si vede nel film, in realtà, quella di Judy è un’illusione, visto che invece di essere al centro dell’azione per seguire casi importanti viene nominata ausiliare del traffico. Questo accade perché è un animale di piccola taglia, rispetto ai suoi colleghi che sono elefanti, rinoceronti o bufali. Una coniglietta non sembra portata per un lavoro pericoloso. Il film ci dà modo di seguire il percorso della protagonista e il suo sviluppo verso la realizzazione di sé stessa.
Zootropolis non è solo una bella storia di affermazione di sé stessi, ma ha anche un significato importante non tanto velato. La questione predatori contro prede è una metafora sulla xenofobia che sta dilagando nel nuovo millennio a causa della globalizzazione e delle migrazioni sempre più frequenti. La paura di ciò che non conosciamo è la stessa dei genitori di Judy quando la figlia deve partire. Pensano che i predatori siano tutti malvagi e che la figlia sia in costante pericolo, ma vediamo immediatamente come il pregiudizio sia sbagliato perché Judy viene a contatto con diversi animali predatori che non hanno intenzione di attaccarla. Un esempio su tutti, il simpatico ghepardo Benjamin che accoglie con cordialità Judy appena arrivata al dipartimento di polizia. Anzi, per ribaltare la situazione, è proprio un erbivoro apparentemente innocuo che architetta un piano malvagio per eliminare dalla vita pubblica i predatori. Come a dire che le apparenze ingannano e che ogni situazione va valutata a sé senza farsi condizionare dagli stereotipi.
Oltre al suo messaggio rilevante, Zootropolis è una gioia per gli occhi grazie a una animazione mozzafiato. Basti pensare alla scena in cui Judy arriva nella metropoli e si apre un mondo dinnanzi a lei fatto di cose mai viste. Si passa da un tranquillo paesino extraurbano a una serie di costruzioni gigantesche e strade immense. Il tutto con il sottofondo della canzone Try Evereything di Shakira, la quale interpreta il personaggio di Gazzelle, una famosa pop star di Zootropolis. Una canzone che si adatta bene al contesto, un inno al risollevarsi anche quando si sbaglia, perché c’è sempre la possibilità di ricominciare. Proprio come Judy che, nonostante le avversità frequenti, non si demoralizza e trova sempre un modo per andare avanti.
Zootropolis, come un classico film Disney che si rispetti, è adatto a un pubblico giovane, ma non manca l’interesse anche per uno più adulto appassionato all’animazione. Il fatto di riconoscere gli animali come antropomorfi, ma facendogli mantenere alcune caratteristiche peculiari, è sinonimo di ironia e cultura allo stesso tempo. Pensiamo per esempio al bradipo e la sua proverbiale lentezza, oppure alla furbizia di Nick la volpe, o ancora alla numerosa prole generata dai genitori di Judy. Sono tutti dettagli che forniscono precisione al film.
Zootropolis si annovera tra i migliori prodotti Disney degli ultimi anni, distaccandosi dalla serie di remake live action che per certi versi danno l’idea di pigrizia creativa. Con un sequel in vista si prospetta però la possibilità di andare più a fondo nella storia dei personaggi e magari di scoprirne di nuovi altrettanto interessanti.
In conclusione
Zootropolis è un film di animazione adatto sia a un pubblico giovane, sia per quello adulto accontentando tutti. Oltre a una storia avventurosa e fatta di buoni sentimenti, il film ha un significato importante non tanto implicito che fa riflettere sulla accettazione del diverso. Zootropolis è supportato da una animazione mozzafiato e da una colonna sonora altrettanto ottima. I personaggi sono ben delineati in modo tale da creare affezione da parte dello spettatore.
Note positive
- Animazione
- Scrittura dei personaggi
- Sequenze ben strutturate
- Colonna sonora
- Significato chiaro anche per i più piccoli
Note negative
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Sceneggiatura |
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Colonna sonora e sonoro |
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Interpretazioni |
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4.2
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