Ariaferma (2021): Un microcosmo di uomini

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locandina - Ariaferma (2021)

Ariaferma

Titolo originale: Ariaferma

Anno: 2021

Paese: Italia, Svizzera

Genere: drammatico

Produzione: Tempesta, Rai Cinema, Amka Film Productions

Distribuzione: Vision Distribution

Durata: 117 minuti

Regia: Leonardo Di Costanzo

Sceneggiatura: Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero, Valia Santella

Fotografia: Luca Bigazzi

Montaggio: Carlotta Cristiani

Attori: Toni Servillo, Silvio Orlando, Fabrizio Ferracane, Salvatore Striano, Roberto De Francesco, Pietro Giuliano, Nicola Sechi, Leonardo Capuano, Antonio Buil Pueyo, Giovanni Vastarella, Francesca Ventriglia

Trailer del film Ariaferma

Proiettato in anteprima mondiale il 4 settembre presso la Sala Perla come film fuori concorso al Festival di Venezia 2021, Ariaferma è stato visibile dal 5 al 10/09 anche all’interno della piattaforma Biennale Cinema Channel, mentre sarà disponibile al cinema dal 14 settembre. Alla regia troviamo Leonardo Di Costanzo, autore che vanta una lunga carriera da documentarista, mentre alla sceneggiatura abbiamo Di Costanzo, Oliviero, Santanella, i quali fin dalla fase di scrittura avevano già deciso quali dovessero essere gli attori principali del lungometraggio tanto da andare a scrivere i personaggi direttamente sull’attore; stiamo parlando di Silvio Orlando che interpreta il detenuto mafioso Carmine Lagioia, e Toni Servillo nelle vesti dell’agente Gaetano Gargiulo.

Trama di Ariaferma

Un vecchio carcere ottocentesco, situato in una zona imprecisata e impervia del territorio italiano, è in dismissione ma le cose non vanno come sperate, dato che a causa di alcuni problemi burocratici i trasferimenti di una dozzina di detenuti vengono bloccati costringendo un esiguo gruppo di agenti a rimanere all’interno della struttura carceraria dove devono gestire una situazione alquanto complessa. A capo degli agenti viene messo Gaetano Gargiulo, l’elemento più anziano e con più esperienza tra le forze dell’ordine. In un clima sospeso nel tempo, tra pericoli di rivoluzioni e proteste tra i carcerati, i personaggi scopriranno la loro umanità dando vita a nuove forme di relazione sconosciute prima tra polizia e detenuti.

Toni Servillo e Silvio_Orlando in Ariaferma
Toni Servillo e Silvio_Orlando in Ariaferma

Recensione di Ariaferma

Ariaferma è il naturale proseguo drammaturgico del cineasta Di Costanzo che ripropone in maniera dissimile il medesimo concetto tematico e gioco di sguardi presente nella sua precedente pellicola L’intervallo del 2012, il quale parlava del giovane Salvatore che per ordine della mafia locale doveva sorvegliare la quindicenne Veronica costretta a rimanere rinchiusa in uno edificio abbandonato per ventiquattro ore. Proprio in questa componente temporale possiamo trovare la vera discrepanza tra le due storie: se L’intervallo possiede un tempo ben definito in Ariaferma tutto appare sospeso in una dimensione aleatoria, dove tutto può accadere e terminare subito oppure perdurare eternamente. Fondamentali in questo senso sono le fatidiche frasi che la guardia carceraria Gargiulo, ripeterà molteplici volte all’interno della narrazione rivolgendosi ai detenuti:

L’ordine di trasferimento può arrivare in qualsiasi momento, anche domani

Ariaferma

All’interno di questo clima sospeso tra realtà e oniricità il cineasta mostra il lento stabilirsi di nuove regole sociale dove prima erano presenti barriere comunicative tra guardie e prigionieri, si apre uno spiraglio di umanità dove le maschere imposte dai ruoli sociali iniziano a scompare lasciando solamente l’uomo con le sue paure e bontà. Di Costanzo con Ariaferma vuole mostrare al pubblico una società senza preconcetti in cui un agente carcerario può vivere in simbiosi e creare un rapporto extra lavorativo con un detenuto. In questo senso risulta interessante la scena del blackout elettrico, un momento narrativo pieno di tensione, dove vige come emozione primaria l’attesa della catastrofe, l’attesa della rivolta, il timore e la paura di fidarsi dell’altro. In tale scena però avviene anche l’ultimo compimento di formazione evolutiva dei personaggi in cui, in una situazione inedita, come affermerà proprio il detenuto mafioso Lagioia, i poliziotti si siedono a mangiare insieme ai criminali, come se fossero un unica famiglia.

Fotogramma di Ariaferma
Fotogramma di Ariaferma

Il gioco degli opposti (carcerieri e carcerati) viene analizzato attraverso il personaggio di Gaetano Gargiulo, l’anziana guardia che inizia ad avere un atteggiamento quasi paterno nei confronti del detenuto Fantaccini e un rapporto di rispetto e quasi di amicizia con il pericoloso mafioso Carmine Lagioia. I due si guardano, si osservano, si indagano nella ricerca di un rapporto sincero che appare difficile poiché come fa un agente a fidarsi di un detenuto? Ma Lagioia come dichiarerà anche a Gargiulo affermerà: come mai un agente prova questa umanità verso uno di noi? La domanda che si pone il film è possibile un rapporto di fiducia tra questi individui o la formazione d’intima umanità?

Orlando e Servillo con le loro ottime performance attoriali donano maggior pathos emotivo e drammaturgico alla storia che ottiene un buon ritmo grazie alle scelte musiche dove il suono della batteria ritmica entra nei nostri corpi trasportandoci entro la storia. Una storia di società e di umanità. Il tutto creando un’atmosfera di forte tensione latente che non può annoiare lo spettatore.

Note positive

  • Regia
  • Sceneggiatura
  • Scenografia
  • Fotografia
  • Attori
  • Musica

Note negative

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