Boiling Point – Il disastro è servito (2021): il piano sequenza

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Boiling Point – Il disastro è servito

Titolo originale: Boiling point

Anno: 2021

Nazione: Gran Bretagna

Genere: Drammatico, Thriller

Casa di produzione: Ascendant Films, Burton Fox Films

Distribuzione: Arthouse

Durata: 94 minuti

Regia: Philip Barantini

Sceneggiatura: Philip Barantini

Fotografia: Metthew Lewis

Musiche: Aaron May, David Ridley

Montaggio: Alex Fountain

Attori: Stephen Graham, Hannna Walters, Vinette Robinson, Ray Panthaky, Jason Flemyng, Alice Freetham, Izuka Hoyle, Aine Rose Daly, Lourdes Faberes, Lauryin Ajufo, Aston Kelly, Daniel Larkai, Gary lamont, Stephen McMillan.

Trailer italiano di Boiling Point – Il disastro è servito

Philip Barantini, attore, regista e produttore, partecipa al suo secondo film sotto le spoglie della regia, scegliendo l’utilizzo di un unico piano sequenza durante tutto il tempo del girato. La macchina da presa, lasciata nelle mani di Mattew Lewis, ci trasporta fra i tavoli e lungo gli stretti corridoi di un ristorante bistrot, rendendo palpabile lo stress e la tensione che moltissimi lavoratori nella ristorazione respirano ogni giorno, tra canovacci, posate e fornelli. Con un cast all’altezza della regia, ci viene mostrato un progetto ambizioso, in grado di trasmettere quella tensione crescente che emerge progressivamente, creando riflessioni a riguardo a una realtà a noi molto vicina, ma che spesso passa inosservata.

Il film arriva nelle sale italiane, giovedì 10 novembre 2022, distribuito da ARTHOUSE, nuovo progetto editoriale di I Wonder Pictures dedicato al cinema d’essai.

Scena del film "Boiling Point", (2021)
Scena del film “Boiling Point”, (2021)

Trama di Boiling Point – Il disastro è servito

Andy Jones (Stephen Graham) è lo chef di un noto bistrot di Londra, ma proprio come il suo ristorante, sta affrontando un periodo di grande difficoltà. Andy appare indaffarato, assente e costantemente in ritardo, talvolta ubriaco, ma con la consapevolezza di mantenere insieme tutti i cocci. Beth (Alice Feethman), figlia del proprietario e manager del ristorante, ha accettato più prenotazioni del dovuto, compresa quella di Andy, Alastar Skie (Jason Flemying), ex chef e attuale conduttore di un programma televisivo di cucina.

La brigata è pronta per l’apertura del ristorante, la quale durante tutto il tempo del servizio, si dovrà interfacciare con una serie di crescenti difficoltà, fino alla fine del servizio. I dipendenti del ristorante vengono messi sotto pressione costantemente, dai responsabili del bar ai camerieri e fino alla cucina. Andy, primo chef, è l’anello di congiunzione del gruppo e nonché leadership della squadra, ma si ritroverà in grande difficoltà visto che dovrà prendere atto di ogni incidente di percorso, misurandosi in scenari di tensione estremi.

Fotogramma di Boiling Point - Il disastro è servito
Fotogramma di Boiling Point – Il disastro è servito

Recensione di Boiling Point – Il disastro è servito

Quando si parla di film in piano sequenza lo spettatore è spesso diffidente, la tecnica richiede un impatto visivo gradevole e poco stancante; per gli amanti invece, comincia la caccia alle giunture ben riuscite per rendere il filmato fluente e compatto. Boiling Point, trova un terreno comune. Il piano sequenza, sfruttato in maniera ambiziosa all’interno di un ambiente piccolo e insidioso quale lo è un ristorante, ci proietta interamente nella scena, difatti, Mettew Lewis, direttore della fotografia, ci coinvolge in prima persona invitandoci a diventare parte del servizio.

A tenere accesa la scena sono senza dubbio i protagonisti della vicenda; Stephen Graham manifesta le sue abilità in tutta la sua forma rendendo palpabile la sua condizione d’insopportazione ed eccessivo stress. Al suo fianco vi è una talentuosa Vinette Robinson, che, nel ruolo di aiuto cuoca, dimostra di saper prendere le redini della cucina, a sostegno del suo superiore, proprio come sulla scena. Man mano che scorrono i minuti, il piano sequenza diventa uno strumento rilevatore dei personaggi, i quali, collettivamente vestono casacche e grembiuli, ma appena girato l’angolo, la macchina da presa è pronta a rilevarci i veri volti di ogni protagonista di questa storia, mostrandoci ciò che si cela dietro ognuno di loro.

Scena del film "Boiling Point", (2021)
Scena del film “Boiling Point”, (2021)

In Boiling Point c’è tempo per tutto, la semplice ed efficace sceneggiatura permette di mantenere una condizione di stress e tensione costante percepita anche dalle poltrone davanti allo schermo. All’interno del film, anche in maniera esasperata, si verificano tutte le situazioni peggiori che possono verificarsi all’interno di un ristorante, trasportando lo spettatore lungo un percorso a ostacoli senza fine.

È necessario soffermarsi su Andy, il capo chef interpretato da Stephen Graham. Si presenta come un uomo distrutto, che sperimenta i primi sonni sulla scrivania dell’ufficio e i dopo sbornia giornalieri, ma tutto ciò è in contrasto con quella sensibilità che lo caratterizza, la quale, in fin dei conti, non gli permette di rinunciare ad assumersi la colpa di ogni misfatto. Andy è un uomo in declino che lotta con sé stesso. Questo orientamento permette d’intravvedere un’ambientazione in cui Andy si rispecchia, un ristorante di successo, ma in forte difficoltà sull’orlo del baratro.

Unica nota leggermente dolente è un finale in parte inaspettato, il quale divide in due il pubblico, interpretabile come una chiusura necessaria o una scelta fin troppo estrema.

In conclusione

Boiling Point non nasconde nulla, dimostra ciò che, neanche troppo lontano dalla realtà, si cela dietro a un semplice servizio al tavolo, che in realtà è tutt’altro che semplice. All’interno del ristorante, viene mostrato ancora una volta l’importanza della frase “Il cliente ha sempre ragione”, ma seguendo la macchina da presa, che scivola tra le ante della cucina, ci rendiamo conto che c’è molto più di un semplice “avere ragione”. La chiave di lettura di Boiling Point non è solamente un film drammatico, ma lascia intravvedere una nota legata alla compassione, all’altruismo e al sostegno sociale. 

Note positive

  • Regia
  • Cast
  • Scenografia
  • Fotografia

Note negative

  • In parte la sceneggiatura
  • Finale discutibile
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