Bombshell – La voce dello scandalo: un biopic riuscito a metà

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Trailer italiano di Bombshell -la voce dello scandalo

Trama di Bombshell

La pellicola si concentra su tre figure femminili, tre giornaliste che lavorano presso la Fox News.                                                                               

Le tre donne sono molto diverse tra loro, ognuna vive una fase diversa della propria esperienza lavorativa. Gretchen è una veterana della televisione, conduttrice che si appresta a entrare nella fase calante della sua carriera. C’è poi Megyn Kelly che rappresenta la punta di diamante della Fox, una giornalista coraggiosa che non teme il confronto neanche con il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti d’America, e infine Kayla, una giovane giornalista, che vuol fare carriera nella Fox, mossa dalla curiosità e dell’ambizione.                                                 

Ciò permette di apprezzare il racconto da tre prospettive distinte, laddove il trade d’union è rappresentato da Roger Ailes, ovvero la figura che unisce il destino delle protagoniste e non solo. 

Recensione di Bombshell – La voce dello scandalo

Bombshell è un film biografico, che narra la storia dello scandalo che travolse Fox News durante le scorse elezioni per la presidenza americana. La pellicola ha ottenuto tre nomination agli Oscar dello scorso febbraio, aggiudicandosi la statuetta per la categoria trucco e acconciature. Negli USA la pellicola è stata distribuita nei cinema a partire dal 20 dicembre 2019, mentre in Italia a causa dell’emergenza covid-19 e la conseguente chiusura delle sale cinematografica, è stata distribuita da Amazon su Prime Video il 17 aprile 2020.

            

Il film ha diversi tratti distintivi del genere biografico, e la trama non può che essere sorretta da un’attenta sceneggiatura, capace di valorizzare l’interezza della storia, senza focalizzarsi su un personaggio a discapito degli altri.      

Bombshell – La voce dello scandalo offre subito una prima parte interessante, dove il regista dà il meglio di sé nelle sequenze iniziali, grazie a uno stile narrativo e di montaggio che bene si confà al mondo della televisione. Il film va immediatamente ad abbattere la quarta parete, permettendo al personaggio interpretato da Charlize Theron di poter parlare, con frecciatine fredde e ironiche, direttamente allo spettatore. Tale scelta narrativa risulta un espediente vincente e funzionale per questo biopic pur non venendo pienamente sfruttato all’interno dell’opera filmica, ma risulta un elemento puramente occasionale, inserito ad inizio e poi quasi del tutto abbandonato nel seguito della storia. Fatto sta che il racconto prosegue spedito e l’introduzione dei personaggi risulta minuziosa e piacevole, grazie all’attenta scrittura di Charles Randolph, il quale non a caso vinse l’oscar alla miglior sceneggiatura nel 2016 per La grande scommessa. Anche in questa occasione Randolph mostra la sua accuratezza, che permette alle attrici di esaltarsi con le loro ottime interpretazioni.  Del resto queste sono il punto di maggior forza della pellicola.     

In special modo diviene impossibile non lodare le prove attoriali di Charlize Theron e Margot Robbie. Quest’ultima mostra per l’ennesima volta il suo enorme talento, senza dubbio si tratta di una delle attrici più interessanti della sua generazione. Nella seconda parte della pellicola è appunto la bravura delle interpreti a portare avanti la visione, dato che Bombshell – La voce dello scandalo non riesce ad avere una costanza sia nel ritmo che nella regia.  Roach si perde nella gestione dei dialoghi, che sono girati con continui stacchi, i quali vanno a nuocere alla bellezza del prodotto, specie se questo è pervaso dal confronto dialettico.  Lo spettatore qui rischia di perdersi in un racconto che, partito in maniera quasi impeccabile, appare frettoloso e caotico nella sua evoluzione.  Ciò nonostante non possiamo certo bocciare un film che mostra coraggioso nella sua narrazione, sebbene questo non sia sfruttato appieno.         

Tra inganni e abusi di potere    

Bombshell ha l’ambizione di raccontare una storia fatta di molestie e abusi, propri di chi detiene una determinata posizione di potere. In tal senso la forza emotiva della pellicola si palesa nei primi piani delle protagoniste, mentre il personaggio di Roger ci viene subito mostrato come un uomo riprovevole, reo di sfruttare la propria posizione per il suo piacere.   Anche su questo punto avrei auspicato un maggior coraggio, poiché il tutto pare essere archiviato in fretta e furia.  Dato il peso dello scandalo e l’enorme clamore che ne scaturì, ci si poteva concentrare con più enfasi su questa parte del racconto, magari sacrificando la parte più centrale dello stesso, ovvero semplicemente con un minutaggio maggiore.   

Se questi sono i difetti riscontrabili nella gestione della trama, certo gli aspetti tecnici non possono che meritarsi una menzione positiva. L’oscar ottenuto dalla pellicola per il trucco è più che meritata, dato che alcune attrici sono davvero trasformate, e Charlize Theron ne è l’esempio lampante.  Inoltre c’è un’ottima colonna sonora e in tal senso il lavoro di Theodore Shapiro si traduce in una maggiore fruibilità del prodotto.  Dunque si tratta di un biopic che, tra alti e bassi, non lascia il segno pur potendo essere apprezzato, e che rischia di perdersi nella ormai ricchissima offerta di film biografici, senza riuscire a distinguersi.     

Note positive

  • Interpretazioni
  • Introduzione dei personaggi
  • Trucco

Note negative

  • Regia
  • Gestione della seconda parte del film
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Un commento

  1. Mi dispiace leggere questa analisi, il film mi aveva incuriosita da subito ed è un peccato sapere che non abbia sfruttato appieno il suo potenziale. Vorrà dire che lo guarderò con aspettative un pochino più basse del previsto! Grazie per questa recensione!

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