Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza (2021): l’epoca d’oro dei Medici

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Locandina di Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza

Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza

Titolo originale: Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza

Anno: 2021

Nazione: Italia

Genere: Documentario

Casa di produzione: Sky, Ballandi, Nexo Digital

Distribuzione italiana: Nexo Digital

Durata: 1h 30min

Regia: Marco Pianigiani

Sceneggiatura: Francesca Priori

Montaggio: Andrea Catalano, Michele Porcella

Attori: Jasmine Trinca

Trailer italiano di Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza

Dopo il successo di pubblico di “Firenze e gli Uffizi” arriva, dal 28 al 30 novembre 2022, come evento speciale, nei cinema italiani, il docufilm “Botticelli e Firenze. La Nascita della bellezza” per la regia di Marco Pianigiani (Musei Vaticani 3D, 2014; Dante e l’invenzione dell’inferno, 2016; Why Do We Dance; 2019). La pellicola incentrata sul pittore Sandro Botticelli (Firenze, 1º marzo 1445 – Firenze, 17 maggio 1510) fa parte del progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital, in collaborazione con Radio Capital, Sky Arte e Mymovie.it, denominato “La grande Arte al cinema”, che per la prima parte della stagione 2022-23, include: Tiziano, L’impero del colore; Much. Amori, fantasmi e donne vampiro; Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza.

Trama di Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza

Da Terry Gilliam a Andy Warhol, da David LaChapelle a Jeff Koons e Lady Gaga: pittori, stilisti, fotografi contemporanei sono rimasti abbagliati dal fascino eterno di Botticelli e delle sue opere, continuamente rilette e re-inventate fino a entrare a pieno titolo nel nostro immaginario collettivo, lo stesso che porta ogni anno migliaia di visitatori di fronte ai suoi capolavori. Eppure, per più di trecento anni dopo la sua morte, il pittore fiorentino fu quasi completamente dimenticato, sino alla riscoperta che di lui fecero nel XIX Secolo Ruskin e i Pre-Raffaelliti. Del resto, Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, detto Botticelli (Firenze 1445 c.-1510), è forse colui che più di ogni altro ha saputo carpire lo spirito del suo tempo, riuscendo a evolversi e a modificare la sua arte a seconda dei costumi e degli usi fiorentini, prima sotto i Medici e poi sotto la rigida autorità del religioso Girolamo Savonarola, che bandì l’arte non religiosa da quella città che sotto Lorenzo de’ Medici brillava di libertà e di filosofia.

Backstage di di Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza
Backstage di Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza

Recensione di Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza

Un docufilm intenso, che sa ben indagare lo spirito di Sandro Botticelli, attraverso i suoi dipinti che ci vanno a mostrare l’evoluzione artistica e interiore del maestro, facendoci avvicinare al suo stato d’animo e al suo ragionamento intellettivo. Il regista Pianigiani e la ideatrice e sceneggiatrice Francesca Priori per parlaci di colui che ha realizzato “La primavera” vanno a trattare l’ambiente in cui esso è vissuto al fine di mostrare come il tessuto storico – sociale abbia influito profondamente nel suo fare arte e come le sue opere siano intimamente legate agli eventi storici di quegli anni. Non è un caso che il documentario si apra nell’oscurità, con una scena alquanto inquietante, per il modo in cui è stata fotografata richiamando toni neri e grigi. Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza inizia con la morte di Lorenzo il Magnifico, l’ultimo signore dei Medici, colui che ha reso grande nel mondo Firenze, una città che sotto il suo governo si è riempita di vita, di artisti e pensatori liberi, distaccandosi in parte dalla rigidità mentale e religiosa presente sia nel vaticano sia a Roma. La caduta de Il Magnifico (Firenze, 1º gennaio 1449 – Villa medicea di Careggi, 8 aprile 1492) consegnerà il capoluogo Toscano nelle mani del predicatore Girolamo Savonarola, colui che cambio profondamente la cittadina, facendole fare un salto indietro nel tempo, richiamando e risvegliando nei singoli individui la sobrietà cristiana, sia nella quotidianità della vita sia in quella artistica. La sobrietà era proprio quello che non era presente nel mondo dei Medici, di cui Botticelli ne è stato uno dei massimi esponenti artistici. Le sue opere sono ricche di colori e abilmente decorate. I suoi dipinti vanno a rompere le regole e i canoni estetici dell’epoca, facendo fare un passo evolutivo nel mondo dell’arte. Botticelli rompe, volutamente, le regole della composizione e distrugge la quarta parete, molteplici sono le sue opere in cui è possibile visionare un personaggio che ci osserva negli occhi, tanto da darci l’impressione di non essere noi a visionare il dipinto ma che è questo a scrutarci e a osservarci. Inoltre lui è colui che ha dato nuova vita ai copri maschili e femminili, creando una sua personale ricerca di bellezza estetica, un immaginario di “Venere”. Nelle sue opere, soprattutto nell’epoca in cui si dedica al mondo fiabesco e mitologico, i suoi dipinti si riempiono di figure libere e al di fuori dal tempo, con indosso leggeri abiti o con corpi interamente nudi o che lasciano intravedere parti di corpo maschile e femminile, elementi che mal si adattano in un mondo cristiano ma che ben si confà con i tempi e il pensiero di Lorenzo il magnifico.  La pellicola ci concentra molto sulle opere mitologico di Botticelli per evidenziare il concetto di bellezza universale che l’artista ricerca, denotando come i suoi personaggi hanno un che di androgeno, dove elementi maschili si mescolano a quelli femminili, il tutto per andare a creare un immaginario autentico e puro di bellezza, al di fuori delle regole di genere. Ma con la caduta dei Medici e l’arrivo di Savonarola e del mondo rigido religioso ecco che Botticelli cambia, abbandona il sé liberale per abbracciare il nuovo pensiero fiorentino, forse facendolo suo e rinnegando il suo passato, così i colori vividi dei suoi dipinti svaniscono e le sue opere si riempiono d’immagini semplici e colori opachi, al fine di dare l’essenza al pubblico senza imbastire di bellezze, fine a se stesse, il dipinto. In questa fase darà vita a degli interessanti dipinti religiosi, assolutamente meravigliosi. Ma questa non è la sua ultima fase artistica, poiché dopo la morte di Savonarola ecco che ci avvicina alla Divina Commedia perdendosi in essa, andando a realizzare un incredibile e maestoso progetto incentrato sull’inferno, con un’opera assolutamente complessa da analizzare, fatto da miliardi di piccoli disegni dentro un’unica opera. Un dipinto lontanissimo da “La primavera”.

Il mondo di Botticelli viene narrato mettendo in parallelo le sue opere con il periodo storico in cui è vissuto e da cui è stato condizionato, per far ciò la storia viene suddivisa in capitoli, che segnano i passaggi fondamentali del suo percorso artistico. Il tutto viene arricchito da delle interessantissime interviste a degli storici d’arte e da una regia attenta e che riesce a creare scene oniriche su cui tessere la storia del pittore fiorentino, il tutto viene mostrato da delle riprese veramente incredibili sia riguardo a Firenze sia, e soprattutto, riguardo i dipinti che possiamo vederli al cinema come non li abbiamo mai visti, scrutandoli nei dettagli più intimi. Il tutto è impreziosito dalla calda voce intensa dell’attrice Jasmine Trinca, che riesce a farci entrare dentro la storia possedendo un tono intenso e che ci permette di seguire bene la vicenda.

Scena del documentario Backstage di Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza
Scena di Botticelli e Firenze

In conclusione

Una pellicola che sa di cinema, un documentario perfetto nel suo analizzare i dipinti, il tutto con una regia attenta e delle musiche che richiamano un mondo fiabesco che ben si adatta alla storia. Indubbiamente se amate l’arte questo è un film imperdibile.

Note positive

  • Regia
  • Sceneggiatura
  • Fotografia
  • Montaggio

Note negative

  • /
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