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Chiara
Titolo originale: Chiara
Anno: 2022
Genere: Biografico
Casa di produzione: Vivo film con Rai Cinema e Tarantula
Distribuzione italiana: 01 Distribution
Durata: 106′
Regia: Susanna Nicchiarelli
Sceneggiatura: Susanna Nicchiarelli in collaborazione con Chiara Frugoni
Fotografia: Crystel Fournier
Montaggio: Stefano Cravero
Musiche: Anonima Frottolisti e Cosmo
Attori: Margherita Mazzucco, Andrea Carpenzano, Carlotta Natoli, Paola Tiziana Cruciani, Flaminia Mancin, Valentino Campitelli, Paolo Briguglia, Giulia Testi, Luigi Vestuto, Luigi Lo Cascio
Presentato alla 79. Mostra del Cinema di Venezia e in concorso per il Leone d’oro, Chiara sarà distribuito nelle sale dei cinema italiani dal 7 dicembre 2022.
Trama di Chiara
Chiara (Margherita Mazzucco) è una nobile ragazza di diciotto anni che, attratta dalla figura di Francesco (Andrea Carpenzano), decide di scappare di casa assieme all’amica Pacifica (Flaminia Mancin). Il loro obiettivo è arrivare a Santa Maria degli Angeli, ad Assisi, e unirsi alla piccola comunità della Porziuncola. I due giovani, che hanno in comune origini nobili e facoltose, hanno lo stesso desiderio di seguire l’esortazione evangelica di vivere in povertà e di aiutare i bisognosi.
Siamo nel 1211 e soprattutto per la giovane Chiara l’impresa è ricca di ostacoli: il padre, uomo potente e tiranno, non accetta la scelta della figlia e anche Francesco, in un certo senso, resta intrappolato nell’idea che uomini e donne non possano vivere in uno spazio comune. Per questo, convince Chiara e le sue seguaci a trasferirsi nelle mura del monastero benedettino di San Paolo. Chiara in realtà vorrebbe fondare una comunità tutta sua, fatta di donne aperte alla sorellanza e all’apostolato, disposte a portare nel mondo il messaggio di Cristo. Ma deve fare i conti con la mentalità del suo tempo e con un’istituzione fermamente convinta che “nessuna donna può dare l’esempio a nessuno”. Per le vocazioni femminili, il convento di clausura è l’unica strada possibile: se ricche, le monache offrono a Dio la loro dote, se povere, offrono alle consorelle più facoltose i loro servigi.

Recensione di Chiara
Susanna Nicchiarelli vuole restituire alla figura di Chiara i meriti che la tradizione cattolica spesso ha dimenticato, se non omesso. Pensiamo tutti alla santa come la seguace di Francesco, ammaliata dalla personalità controcorrente e un po’ folle del giovane frate.
La regista, prendendo spunto dai testi della medievalista Chiara Frugoni, racconta la storia di una ragazza coraggiosa, ribelle, con un forte senso della giustizia e dell’uguaglianza sociale. Chiara non vuole solo seguire Francesco ma sfida l’arroganza delle gerarchie ecclesiastiche e lotta per l’integrità del suo progetto. Lo fa con determinazione anche se alla fine deve accettare umilmente le obiezioni al suo sogno di libertà.

L’intento della regista è lodevole e usa molti espedienti per rendere la sua opera fruibile a un pubblico ampio e diversificato. Balli e canti accennano al musical, anche se musical non è. Tutti i personaggi, tranne i tronfi cardinali e le supponenti badesse, parlano nella lingua volgare dell’epoca e, nonostante il racconto si svolga nell’arco temporale di diciassette anni, non invecchiano mai.
Da un certo punto di vista, sembra un racconto fantastico che non tiene conto dei canoni cinematografici per rendere la storia credibile, nonostante l’intenzione sia quella di restare ancorati alla realtà dei documenti storici. I tratti più interessanti dell’opera rimangono quelli “femministi”, che restituiscono dignità a una donna fenomenale, la prima della storia a sfidare l’autorità del padre padrone e del cardinale Ugolino (Luigi Lo Cascio) poi promosso papa con il nome di Gregorio IX. Delicato anche il ritratto della santa che quasi si spaventa davanti alla stranezza di alcuni episodi inspiegabili: ho fatto un altro miracolo? Si chiede allibita, senza pretendere la soddisfazione di una risposta.

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In conclusione
A Chiara Frugoni va il merito dell’indagine sulla santa e a Susanna Nicchiarelli quello di essersi appassionata alla storia di una donna malamente valorizzata. Ma il film non rende abbastanza l’interiorità dei personaggi e i balletti sulle musiche di Anonima Frottolisti limitano il pathos di un soggetto potenzialmente dirompente.
Note positive
- Racconto storico
- Fotografia e paesaggio
Note negative
- Nel complesso, poco incisivo