Civil War (2024): ritratto di un’America in guerra

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Trailer di Civil War

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Civil War è una pellicola del 2024 scritta e diretta da Alex Garland. Il film piomba lo spettatore nel bel mezzo di una guerra civile all’interno degli Stati Uniti d’America, nella quale un team di reporter di guerra dovranno attraversare il paese per compiere un’intervista prima che sia troppo tardi. La pellicola è stata presentata in anteprima mondiale al South by Southwest. Inizialmente l’uscita nelle sale statunitensi era prevista per il 26 aprile, per poi giungere il 12 aprile. In Italia è uscito il 18 aprile.

Trama di Civil War

Negli Stati Uniti d’America è in corso una guerra civile scatenata per motivi politici. La reporter di guerra Lee e il suo collega Joel decidono di intervistare il presidente prima che le forze occidentali facciano breccia sulla Casa Bianca e rovescino il governo. Nel loro viaggio si uniranno la reporter in erba Jessie e il loro caporedattore Sammy. Inizia così un lungo diario bellico in un’America distopica, ma che non è molto lontana dalla realtà.

Recensione di Civil War

Una nazione ideologicamente divisa e una guerra civile in corso. Paesaggi deserti, strade riempite di carcasse d’auto abbandonate. Attraversare gli Stati Uniti per un ultimo lavoro, prima che sia troppo tardi. Una missione ardua quella dei due reporter di guerra Lee e Joel, accompagnati dal caporedattore Sammy e una giovane reporter in erba come Jessie. Quello che si troveranno davanti ai loro occhi è un’America desolata, vittima di uno scontro ideologico tra i Paesi Lealisti a fianco del presidente e i Secessionisti guidati da Florida e Texas. Non si conoscono le cause, anche se sono lampanti quanto secondarie a fini della trama. Perché a Garland non gli interessa scrivere pagine di storia statunitense, seppur qui siamo di fronte alla pura distopia (o quasi). Lo spettatore viene buttato in mezzo ai fatti per osservarne le conseguenze sia umane che politiche. Il ritratto dell’America diretto da Garland è spietato, un crogiolo di situazioni che metteranno a dura prova i reporter in viaggio, tra parchi abbandonati e militari che commettono azioni losche, ignari di coloro con cui stanno combattendo. Una guerra in cui questo quartetto partecipa attivamente nelle battaglie più crude, impugnando la macchina fotografia per riportare gli orrori di un conflitto fratricida che, in un modo o nell’altro, trasforma l’individuo sia nel corpo e nell’anima.

Wagner Moura in una scena di Civil War. Fonte: 01 Distribution
Wagner Moura in una scena di Civil War. Fonte: 01 Distribution

Partendo da questo Civil War si discosta dai soliti war movie: un lungometraggio on the road dal taglio documentaristico di una distopia che potrebbe anche avverarsi. L’inserimento di alcuni frame dell’assalto di Capitol Hill del 6 gennaio 2021 già ai primi minuti è un segno chiaro di dell’America contemporanea e di quello che potrebbe essere. Ma Garland si premura di dare il giusto ritaglio alla violenza per costruire una narrazione che tiene il fiato sospeso, dove la tensione è palpabile e il silenzio non fa altro che aumentarla, in attesa di quel momento in cui può accadere di tutto.  Ma, d’altra parte, il regista britannico entra anche all’interno del conflitto in pochi momenti impattanti, collaudati da una regia e un lato tecnico tra i migliori dell’anno, soprattutto nell’ambito del sonoro e del montaggio. Soprattutto in quest’ultimo la regia sceglie di inserire all’interno delle fugaci battaglie gli scatti dei protagonisti, i quali, come detto precedentemente, partecipano attivamente sul campo di battaglia. La ricerca della verità sul campo, senza filtri, scegliendo lo scatto giusto da immortalare, rischiando la vita in ogni momento.

Kirsten Dunst in una scena di Civil War. Fonte: 01 Distribution
Kirsten Dunst in una scena di Civil War. Fonte: 01 Distribution

Le scene d’impatto, questo viaggio in Stati Uniti ormai divisi, la consapevolezza di una situazione latente nella politica americana e l’orrore della guerra osservata da un punto di vista differente rendono Civil War un film che farà discutere. In un anno come il 2024, tra elezioni e alcuni attriti con il Texas, il lungometraggio di Alex Garland vuole celebrare le grandi gesta del giornalismo, quello nudo e puro che intende raccontare la verità, prendendosi ogni rischio per giungere fino alla fine. Un lavoro che sembra aver perso il suo smalto, tra fake news online e un mondo dove le parole escono dalla bocca di coloro che ne sanno di meno, mentre chi ne sa di più osserva in silenzio, forse perché considerato un folle.

In conclusione

“Civil War” di Alex Garland offre uno sguardo spietato e coinvolgente su un’America divisa da una guerra civile e una società in rovina. Attraverso gli occhi dei reporter di guerra Lee, Joel, Sammy e Jessie, il film ci porta in un viaggio attraverso paesaggi deserti e città devastate, testimoniando le conseguenze umane e politiche di uno scontro ideologico senza quartiere. Lontano dai canoni classici del war movie, il lungometraggio adotta un approccio documentaristico che rende la distopia descritta incredibilmente tangibile e attuale, soprattutto considerando i riferimenti alla realtà contemporanea. Con una regia e un montaggio magistrali, Garland cattura la tensione e l’orrore della guerra, mentre i protagonisti rischiano la vita per portare la verità al mondo. “Civil War” si rivela così un film avvincente e provocatorio, che invita il pubblico a riflettere sul potere del giornalismo nel raccontare la verità, anche quando tutto sembra perduto.

Note positive

  • La regia di Garland che crea scene d’impatto e tensione
  • Il sonoro fa entrare lo spettatore nel vivo della battaglia
  • Il contesto bellico si dirama anche nei protagonisti

Note negative

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