Come pecore in mezzo ai lupi (2023): la vita non è solo quella che ti scegli

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Locandina di Come pecore in mezzo ai lupi

Come pecore in mezzo ai lupi

Titolo originale: Come pecore in mezzo ai lupi

Anno: 2023

Nazione: Italia,

Genere: Thriller, Drammatico

Casa di produzione: Matteo Rovere, Groenlandia, Rai Cinema

Distribuzione italiana: Fandango

Durata: 100 minuti

Regia: Lyda Patitucci

Sceneggiatura: Filippo Gravino

Fotografia: Giuseppe Maio

Montaggio: Giuseppe Trepiccione

Musiche: Ginevra Nervi

Attori: Isabella Ragonese, Andrea Arcangeli, Carolina Michelangeli, Gennaro di Colandrea, Aleksandar Gavranic, Alan Katic, Clara Ponsot, Gabriele Portoghese, Imma Villa, Tommaso Ragno, Milos Timotijevic

Trailer di Come pecore in mezzo ai lupi

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Il 13 luglio 2023 Lyda Patitucci approda nelle sale italiane con una storia drammatica, fatta di azioni e dinamicità e con al centro della trama e delle vicende che coinvolgono tutti, niente poco di meno che il volto di Isabella Ragonese.
La protagonista viene letteralmente circondata da un cast che si è diviso tra l’Italia e i Balcani, davvero degno di nota.

Lyda Patitucci

Ho cercato di raccontare i protagonisti di questa storia per come sono: con tono secco, diretto, onesto, crudo e persino spietato, ma con sentimento, emozione, sempre senza giudizio.

Come pecore in mezzo ai lupi” è fedelmente parlando, un ‘buco nello stomaco’. Inchioda gli spettatori di fronte all’evidenza più cruda e disarmante. Lyda Patitucci sostenuta da una scrittura complessa e fluida, come quella della penna di Filippo Gravino, regala agli spettatori una trama molto interessante che si distacca finalmente dal genere a cui si è soliti assistere, soprattutto nei periodi di stanca del cinema italiano, come durante la stagione estiva.

Riferendoci al cast, ‘zircone pregiato’ dell’ottima riuscita di “Come pecore in mezzo ai lupi”, la redazione de ‘L’occhio del Cineasta’ ha avuto la fortuna di incontrare il cast che per l’occasione è stato rappresentato dai volti di Isabella Ragonese, Andrea Arcangeli e ultima ma non meno importante, Clara Ponsot.

Photocall del cast del film di Lyda Patitucci Come pecore in mezzo ai lupi
Photocall del cast del film di Lyda Patitucci Come pecore in mezzo ai lupi

Dichiarazioni della regista Lyda Patitucci

In parallelo ad un intenso lavoro di casting tra Italia e Balcani, abbiamo ragionato sul loro look e caratterizzazione, inizialmente in astratto poi, mano a mano che il cast si formava in maniera sempre più concreta. Ma è solo quando ho iniziato a lavorare con gli attori che i personaggi hanno preso forma e soprattutto vita, hanno iniziato ad avere esigenze, caratteristiche, aspetti che prima non erano neppure ipotizzabili e che hanno determinato le scelte della loro stessa rappresentazione. Mi sono messa al servizio loro e della storia, supportata da un gruppo incredibile di attori che si sono dati completamente, tanto dal punto di vista fisico che emotivo.

Alcune parole sulla regista

Lyda Patitucci è il nome che porta la direzione tecnica del nuovo thriller-action movie distribuito da Fandango nelle sale italiane per l’estate 2023. Patitucci si è già fatta notare grazie ad alcune collaborazioni di spessore nel panorama del cinema italiano. Ha infatti collaborato in qualità di regista di seconda unità, specializzandosi nelle scene d’azione, di “Veloce Come Il Vento” e “Il Primo Re“, entrambi diretti da Matteo Rovere. Lyda Patitucci ha collaborato successivamente anche nei due sequel di “Smetto Quando Voglio: Masterclass e Ad Honorem” di Sydney Sibilia e nella serie “Vostro Onore” diretta da Alessandro Casale. Patitucci ha infine coadiuvato la realizzazione delle scene di calcio de “Il Campione” di Leonardo D’Agostini. In conclusione ha diretto 8 puntate della docufiction “Sangue Del Tuo Sangue” e 3 puntate della serie-tv per NetflixCuron“.

La regista Lyda Patitucci in una foto dal set di Come pecore in mezzo ai lupi, dal 13 luglio in sala.
La regista Lyda Patitucci in una foto dal set di Come pecore in mezzo ai lupi, dal 13 luglio in sala.

La trama di Come pecore in mezzo ai lupi

Isabella Ragonese veste i panni di Vera, un agente di polizia in borghese che opera all’interno di una cellula criminale di stampo estero tra traffici di armi illecite, omicidi cruenti e rapine a mano armata. Quando viene incaricata di occuparsi di un colpo abbastanza grande che segnerebbe finalmente la fine del periodo sotto copertura, Vera scopre che all’interno del colpo che sta per sventare, si trova colluso anche il fratello Bruno (interpretato dal volto di Andrea Arcangeli).

Isabella Ragonese e Andrea Arcangeli in una foto dal set del film diretto da Lyda Patitucci
Isabella Ragonese e Andrea Arcangeli in una foto dal set del film diretto da Lyda Patitucci

Bruno e Vera sono segnati da un passato familiare altamente disfunzionale, autoritario, malato, corrotto da dogmi religiosi molto rigidi e con una figura paterna che stenta a riconoscersi come tale. Vera preferisce lavorare più che vivere.
Bruno vorrebbe condurre un’esistenza serena ma per farlo è costretto a rischiare tutta la sua vita, che tuttavia è caratterizzata da una molteplicità di crimini.
La cosa più importante per il fratello di Vera, è donare un futuro tranquillo alla piccola figlia Marta che meriterebbe tutto quello che entrambi nell’infanzia non hanno avuto.

La recensione di Come pecore in mezzo ai lupi

Le dichiarazione della regista

Due sono gli aspetti che hanno determinato il percorso della creazione di questi personaggi: da un lato l’emotività, i sentimenti alla base delle loro scelte, dall’altro la necessità di (farli) agire in maniera dinamica, credibile, nel contesto criminale in cui si muovono. Dualità che è la chiave stessa del film, sempre in bilico tra azione e relazioni.

Il titolo del film diretto da Lyda Patitucci è un chiaro riferimento alla sorte e al destino che danneggia ingiustamente delle vite puramente ingenue. È nel volto di Marta (interpretato dalla piccola Carolina Michelangeli), che Lyda affida la speranza verso ciò che potrebbe cambiare e volgere il tutto in positivo. Vera e Bruno sono simbolicamente l’immagine della perdita dell’innocenza, della purezza.
I characters proprio come pecore, si ritrovano del resto costretti a “ballare concretamente coi lupi”.

Fanno i conti con il loro passato? avranno finalmente pace? queste sono solo alcune tra le domande a cui Lyda Patitucci cerca di dare risposta nella narrazione sceneggiata da Filippo Gravino. Lyda Patitucci racconta con inclemenza, rabbia, dolore e un’umanità destramente soffocata, la storia di tutti quelli che cercano di trovare un modo per liberarsi dal male impostogli sin dall’infanzia.

Un primo piano di Isabella Ragonese in Come pecore in mezzo ai lupi
Un primo piano di Isabella Ragonese in Come pecore in mezzo ai lupi

Nella macchina da presa di Lyda si compie una scelta non solo stilistica e tecnica bensì di evocazione di ciò che sta per accadere. Quando dirige alcune scene dall’alto e quando viceversa è dal basso di una macchina ferma per la strada che vediamo cadere qualcuno dall’alto, questo ci riporta al futuro; un destino che non è così distante dal presente filmico a cui lo spettatore assiste.
Le scene, quasi a piombo, che la regista semina nel corso della story-line sembrano presagire accadimenti fatali.

Alcune congiunture sciagurate sfuggono alle intenzioni della stessa protagonista e sono azioni emblematiche, una sorta di effetto domino, delle vicende che colpiranno inesorabilmente la sua vita e quella della sua famiglia d’origine.
La sceneggiatura curata da filippo Gravino non mostra cedimenti nel corso del racconto filmico, bensì acquista veridicità e spessore.

Il ritmo incalzante e quasi da manuale, delle action scenes ‘soffia’ progressivamente in modo impeccabile verso la deriva di una tensione narrativa inquieta. Dunque la drammaticità si acuisce e la negatività di “Come pecore in mezzo ai lupi” è tremendamente implacabile agli occhi di chi assiste all’intera trama di Gravino senza possibilità di intervenire.

“Come pecore in mezzo ai lupi” non ha troppo spazio per campi sequenza, la sensazione di paura, sconforto, resilienza, sopraffazione e resa dei conti, fluiscono e straripano tra primi e primissimi piani che la regista rivolge alle espressioni dure e contratte di Isabella Ragonese. Anche alcuni dettagli della mcp, sin dai primi fotogrammi del film, descrivono il personaggio di Vera come quello di una donna particolarmente guardinga e sospettosa, in grado di difendersi da ogni male eccetto che da se stessa.

Lyda Patitucci sui personaggi

Dalla prima lettura della sceneggiatura mi sono interrogata su chi fossero Vera, Bruno, Marta e tutti gli altri; sui loro caratteri, aspetto, le relazioni che li legavano, la maniera di comunicare o semplicemente di stare al mondo. Anche se raccontavo un momento preciso della loro vita, la necessità era quella di conoscere, o meglio immaginare anche il loro passato perché risuonasse nel film e fosse una base forte da cui partire, per farli muovere nella storia ed interagire fra loro in maniera profonda.

Come pecore in mezzo ai lupi convince sia per la cifra stilistica e tecnica ma specialmente per la storia avvincente dei suoi personaggi protagonisti.
Una sceneggiatura apparentemente lineare che mostrerebbe una storia forse fin troppo lineare, si scioglie sapientemente davanti nostri occhi, come frutta di stagione al sole. Patitucci e Gravino siglano quasi una collaborazione altamente proficua, grazie alle loro complementari potenzialità.

Mentre la trama principale sulla criminalità balcanica inizia a mostrarci delle crepe, il nodo familiare e il rapporto magmatico degli adulti intrappolati in vite che non vogliono, si liquefa. Aumenta la suspence e il desiderio incontrollabile per il pubblico, di trovare una possibilità di fuga sia per Vera che per Bruno, in qualche modo cresce il desiderio di aiutarli e si può scegliere di empatizzare con la piccola Marte, con lo sprovveduto Bruno oppure proprio con la protagonista Vera. Come ha affermato Lyda del resto “l’unica cosa che veramente conta sono i personaggi e la loro emotività”.

L'attore Andrea Arcangeli e la piccola attrice Carolina Michelangeli in scena del film Come pecore in mezzo ai lupi
L’attore Andrea Arcangeli e la piccola attrice Carolina Michelangeli in scena del film Come pecore in mezzo ai lupi

In conclusione

Il thriller movie targato Groenlandia e Rai Cinema, distribuito grazie a Fandango, si preannuncia un ottimo prodotto artistico che si spera possa trovare non solo ampia distribuzione ma soprattutto una buona risposta del pubblico durante l’estate.
Lyda Patitucci si conferma un talento dell’azione ma supera questa più che meritata ‘reputazione’ divenendo direttrice di emozioni e complessità, occhio discreto che con modestia sa come dirigere prismi di vita. Più che buono.

Note Positive

  • Regia
  • Direzione della fotografia
  • Attori
  • Sceneggiatura

Note Negative

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