Suntan (2016): il diverso di mezza età nel film di Argyris Papadimitropoulos

Trailer di Suntan

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Arriva nelle sale italiane il 13 luglio 2023, distribuito da Trent Film, Suntan. Il film sarà il primo appuntamento al cinema della rassegna Greek Weird Wave 10, dedicata ad alcuni dei principali esponenti della New Wave greca, e che porterà nuovamente in sala anche i film “Miserere” (20 luglio) e “L – Un uomo, un’auto e un barattolo di miele” (27 luglio), entrambi diretti da Babis Makridis e sceneggiati da Efthymis Filippou, candidato al Premio Oscar® per “The Lobster” nel 2017 e autore delle sceneggiature di “Dogtooth” (2009), “Alps” (2011) e “Il sacrificio del cervo sacro” (2017) scritte insieme al regista Yorgos Lanthimos. La vicenda si svolge su un’isoletta greca che prende vita solo nella stagione estiva. Qui, nel turbinio della movida d’Agosto, il timido medico locale Kostis si imbatte in un gruppo di giovanissimi vacanzieri e rimane stregato dallo spirito libertino della ventenne Anna. Ciò che inizia come un’infatuazione, insieme alla riscoperta della giovinezza perduta, si trasforma lentamente in un’ossessione: Kostis, infatti, sarà disposto a fare di tutto per tenersi Anna.

Trama di Suntan

Per il quarantenne Kostis, la vita è scivolata via senza lasciare traccia. Medico di una minuscola isola, Kostis trascorre da solo un triste inverno. Quando arriva l’estate, però, l’isola si trasforma in un fiorente luogo di vacanza selvaggio con spiagge per nudisti e feste piene di follia ed eccesso. Quando Kostis incontra la bella ventenne Anna, si innamora di lei e fa di tutto per impressionarla, trascorrendo il suo tempo tra alcol, feste e momenti intimi con lei e il suo gruppo di scatenati amici. Ciò che inizia come una riscoperta della sua giovinezza perduta, però, si trasforma lentamente in un’ossessione poiché Kostis è disposto a fare di tutto per tenersi Anna. L’abbronzatura celebra la bellezza e la forza del corpo giovanile, svelando contemporaneamente l’illusione di un’età senza pensieri.

Scena del film Suntan (2016)
Scena del film Suntan (2016)

Recensione di Suntan

Movimenti di macchina ed incipit.

L’arrivo al porticciolo dell’isola del traghetto, con m.d.p. che riprende di spalle il protagonista, un cielo plumbeo, invernale non accogliente, passando in campo semitotale dove il Dr. Kostis (un ispirato Makis Papadimitriou) trascina il trolley spaesato, in questo incipit la mdp vuole introdurre l’ambiente invernale, spoglio dell’isola: una stradina spoglia è inquadrata in profondità di campo e al centro si incontrano il sindaco e Kostis. Altro stacco e la m.d.p. inquadra, da molto lontano, il sindaco (Pavlos Orkopoulos) che cammina assieme al medico: in quell’incedere è come se il nuovo arrivato fosse destinato a essere risucchiato in un nuovo mondo.

Gli interni e la tradizione.

La taverna-trattoria dove Kostis incontra l’isolano Takis (GiannisTsortekis) è illuminata dalle luci colorate, pre-Natalizie (al contrario la casa di Kostis è sempre in ombra e disordinata) Takis erotomane dal turpiloquio facile preannuncia il cambiamento che ci sarà in estate, ovvero i turisti a frotte (tra i quali tanta “figa”). Quando arriva la notte di capodanno, tutti i partecipanti, sindaco compreso, danzano alla “greca” e cantano.

La m.d.p si sofferma sul volto di Kostis, intenso e apparentemente privo di emozioni, spettatore passivo, come se fosse a teatro, imperturbabile.

Il Dr.Kostis

Kostis visiterà molti pazienti nel suo ambulatorio (malati gravi e non, giovani giovanissimi e anziani). Il suo ruolo di medico dell’isola è privilegiato, tutti lo conoscono e se possono hanno un occhio di riguardo nei suoi confronti: questa identità privilegiata, presto verrà messa in discussione dall’arrivo di giovani spregiudicati turisti.

La zona Suntan

Il titolo del film Sultan campeggia sullo schermo (con suoni e voci fuori campo) e in apertura di scena l’interno dell’ambulatorio è luminoso, come il primo piano della giovane paziente Anna (Elli Ttringou, esordiente). Dopo l’inverno e un lutto, è arrivata l’estate e con essa la spiaggia che, per sfortuna del timido K. è una spiaggia naturista. Kostis non è abituato a quella vista e tanto meno al sole: il volto-maschera del protagonista, con la crema solare, assume un connotato tragico e grottesco, in contrapposizione con i volti “alla moda” dei turisti.

Scena del film Suntan (2016)
Scena del film Suntan (2016)

Neo-iniziazione

I giovani turisti, amici della giovane protagonista, non sono solamente pacifici festaioli: approfittando dell’infatuazione di Kostis per Anna, fanno vivere (complice la ragazza) un turbinio di emozioni contrastanti: prima lo esaltano, poi lo bullizzano come se fosse un malcapitato coetaneo “adolescente”: il protagonista ha colpa di essere un diverso di mezza età, fuori dai canoni “trendy” della moda. L’incontro in una spiaggia deserta, organizzato da Anna per saggiare la virilità di Kostis, è melanconico e quasi angosciante: l’iniziazione sessuale ha lo scopo di distruggere psicologicamente il malcapitato (chiamato esplicitamente “paparino”) attraverso un altalenante bipolarismo del “branco” che si esalta al massimo grado, per sfuggire al “grado zero” della sessualità “retrò” di Kostis. L’ ostentazione del nudo i riferimenti sessuali espliciti, sono ciò che l’altro che il protagonista non sa gestire: Anna è un’ossessione e per lei Kostis metterà in discussione la sua vita stessa.

Note di regia

Un’abbronzatura è bellissima, pericolosa e svanisce rapidamente, proprio come la giovinezza. “Suntan” è stato girato durante l’estate sulla minuscola isola di Antiparos, quando il posto era pieno di festaioli e feste senza sosta. Girare un film durante il periodo più impegnativo della stagione su un’isola greca potrebbe sembrare una missione impossibile, ma per me è stato una scelta ovvia, per il mio film più personale. Vado ad Antiparos da quando avevo 15 anni, come qualsiasi adolescente ormonale, e continuo ad andarci, anche se sono pericolosamente vicino all’età del protagonista, Kostis. Poco più che quarantenne, Kostis è un esemplare atipico del mondo adulto. Non ha una famiglia sua, a differenza della maggior parte degli uomini coetanei. Proprio come loro, però, è prigioniero del proprio corpo, costretto a restare a guardarlo appassire, incapace di resistere allo spietato scorrere del tempo. Si trova di fronte a cinque ottimi esempi di giovinezza – e la giovinezza è un periodo della vita che Kostis ha superato da tempo, probabilmente mai vissuto al massimo o come avrebbe voluto. È un momento di divertimento, svago e, soprattutto, di disattenzione fisica in cui il corpo comanda. È l’età in cui si desidera di più l’euforia, il gioco, la danza, l’innamoramento e l’inseguimento delle passioni della carne. L’eterna estate greca ha fornito lo sfondo perfetto per questa stravaganza di desiderio e tutto ciò che ne consegue: flirt, sesso occasionale, droghe, alcol e spingersi oltre i limiti per vedere fino a che punto può arrivare il tuo corpo. Nell’esplorazione dei confini del mio eroe e del suo viaggio nella terra sconosciuta della fisicità, mi sono imbattuto in una mia terra incognita – e un po’ ironicamente, ho finito per scoprire un genere: il coming of age di mezza età. Argyris Papadimitropoulos

In conclusione

Il film Suntan racconta la progressiva de-umanizzazione della società dei consumi, intenta a ricercare la soddisfazione dei bisogni primari, laddove non c’è posto per i sentimenti e la poesia della vita. Nemmeno la natura (ripresa in bei campi semi totali) può alleviare il senso di impotenza di un protagonista che vede negato il proprio valore identitario. Il film è fondamentalmente centrato sull’interpretazione del talentuoso attore Makis Papadimitriou.

Note positive

  • Interpretazione protagonista
  • Fotografia

Note negative

  • Cifra registica non sempre efficace
  • Sceneggiatura

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