Conferenza stampa su Tina Anselmi: una vita per la democrazia (2023)

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“Se vuoi cambiare il mondo devi esserci”, diceva Tina Anselmi. Partigiana a 16 anni, sindacalista in difesa delle operaie, prima donna ministra in Italia, nel 1976, Presidente della Commissione di inchiesta sulla loggia massonica P2. Spesso unica donna in un mondo di uomini, la vita di Tina Anselmi è stata quella della nostra democrazia.

Conferenza stampa

Lunedi 17 Aprile 2023 presso Viale Mazzini 14 si è tenuta la conferenza stampa dedicata al film Rai Tina Anselmi: Una vita per la democrazia, che verrà distribuito il 25 Aprile 2023 in prima visione e in prima serata su Rain Uno. All’evento sono intervenuti: Maria Pia Ammirati – Direttore Rai Fiction, Angelo Barbagallo – Produttore BIBI Film, Luciano Manuzzi – Regista, Monica Zapelli – Sceneggiatrice, Anna Vinci – Scrittrice e Sarah Felberbaum – Attrice.

Maria Pia Ammirati – Direttore Rai Fiction: Per prima cosa è giusto ringraziare la famiglia che è qui con la sorella e la nipote di Tina, quindi uno schieramento familiare che ci fa onore.  Questa è una delle nostre belle avventure e rientra in quel catalogo, come lo chiamo io, delle grandi donne, che hanno fatto grande il nostro paese, che hanno aiutato la democrazia a crescere, ma non solo la democrazia ma anche una cresciuta qualitativa e culturale delle donne, in particolare. Tina è stata una eroina civile che ha aiutato, appunto, la democrazia in questo lungo passaggio non facile, perché ha attraversato gli anni più complicati. Abbiamo un meraviglioso cast e un interprete d’eccezione, con Sarah Felberbaum che è riuscita a fare un operazione straordinaria, che non era facile interpretare Tina Anselmi. 

Io ho avuto modo, quando ero giovane, d’incrociarla nelle mie peregrinazioni, e in questi incontri, ho capito che era una grandissima donna, di grandissimo spessore, che aveva una qualità, quella di andare incontro alle persone, maturità che si appiccica bene, diciamo così, alla politica, cioè la grande politica e le grandi uomini e le grandi donne, purtroppo poche nella politica italiana, avrebbero dovuto e devono avere quella qualità, che è un mix di empatia, di generosità, di capacità di visione, tutte cose che aveva Tina, mantenendo qualcosa di rigoroso che le apparteneva come tradizione culturale, che lei portava dal suo Veneto, dalla sua città natale, da Castel Franco. Io la chiamo Tina, ma non sarebbe nemmeno corretto perché è stata la prima Ministra donna ed è stata una grande, partendo dai suoi passi da Partigiana. 

Devo Ringraziare naturalmente tutti, partendo dal produttore che ha proposto questa storia, a partire da Angelo che ha avuto la pazienza di ricostruire con Anna, piano piano, una biografia non sempre facile, perché ha attraversato tanti anni. Comincerà negli anni della guerra, di Tina partigiana e finirà con la sua vecchiaia. Sono tantissimi anni che attraversano una storia del nostro paese alquanto complicata. Anche il regista Luciano ha fatto un grande lavoro, perché non è facile trattare il genere biopic, perché bisogna fare lo sforzo d’interpretare quella storia senza spostarci troppo dalla storia, sennò sarebbe una forzatura, ma allo stesso tempo bisogna andare a toccare le corde della modernità, sennò faremo dei santini che alla gente non piace. 

Angelo Barbagallo – Produttore BIBI Film: C’è voluto un po’ di tempo, perché non era facile, perché raccontare un personaggio come quello di Tina Anselmi è una grande responsabilità da parte di tutti quelli che hanno partecipato all’opera. Io ero da giovane un ragazzo di sinistra è per me Tina era un mito lo stesso, e quindi tenere insieme tutti i pezzi, dare il giusto rilievo a tutto e rispettando il suo personaggio e facendone un prodotto godibile per il pubblico di Rai 1 non è stato semplicissimo. Io sono molto contento del risultato finale e che vada in onda il 25 Aprile 2023, mi sembra un gesto di rispetto per Tina Anselmi e penso che questo prodotto è utile per rimettere sotto i riflettori personaggi che rischiano nel tempo di venire dimenticati dalle generazioni più giovani. Spero che questo film aiuti la memoria di Tina nel paese, perché è un personaggio centrale da cui tutti, abbiamo molto da imparare, per le cose che ha fatto, per com’era, per come ha vissuto, per l’originalità e semplicità che aveva. 

Sarah Felberbaum in Tina Anselmi una vita per la democrazia
Sarah Felberbaum in Tina Anselmi una vita per la democrazia

Luciano Manuzzi – Regista: direi che non è stato semplice ma devo dire che è stato molto stimolante farlo, intanto perché è un mondo di Donne e, quindi, dovevo in qualche modo appenarmi alla mia parte femminile che è presente in me per sensibilità. Mi viene spontaneo chiedermi, parlando e considerando la figura di Tina Anselmi, che fine abbia fatto la bellezza dalla politica. Tina, oltre ad aver fatto un percorso straordinario che ha attraversato tutto il secolo, è riuscita a dare un impronta al suo fare politico, che era fatto di passione, bellezza e gioia, cioè quella cosa che attualmente è molto mancante. Tina provava gioia nell’occuparsi degli altri, la sua perenne preoccupazione era gli altri, di cosa hanno bisogno, cosa pensano, cosa posso fare per loro. Questo intendere la politica al servizio degli altri è la lezione che ancora oggi possiamo cogliere di Tina. 

Monica Zappelli  – Sceneggiatrice: è stato difficile perché l’obiettivo era quello di lasciare dietro nessun aspetto, perché la cosa straordinaria di Tina Anselmi è che in ogni fase della sua vita ha fatto qualcosa d’importante. Lei si è buttata nella resistenza, ha fatto nascere la democrazia in Italia, nel sindacato si è occupata dei diritti delle donne con una consapevolezza sul tema del lavoro che poi diventa l’architrave del suo comportamento successivo, diventa Ministro del lavoro è viene varata la Legge delle pari opportunità, poi diviene Ministro per la sanità è nasce il servizio sanitario nazionale e Legge Basaglia, alla fine non c’è nulla che ha affrontato come un momento di routine, ogni volta che ha avuto un compito ha fatto qualcosa d’importante. La grossa difficoltà era quella di fare un arco compilativo e su tutto questo c’era una grande passione per la democrazia, questo è stato il filo rosso che abbiamo cercato di rispettare, non dare per scontato quello che abbiamo e di considerare la democrazia non come un qualcosa di ottenuto, ma come un dovere.

Sarah Felberbaum – Attrice: Devo ringraziare Luciano che mi ha voluta e cercata. Lui non ha mai avuto dubbi ed è stata per me la luce, non potevo deludere le sue aspettative. Avevo difronte una persona che mi permetteva di non lavorare sull’aspetto estetico, sul corpo, anzi lavorarci ma in maniera diversa dal solito. Ho avuto la possibilità di prendere peso, di cambiare modo in cui camminavo, di trasformarmi che per un attore è un regalo straordinario. E’ stata una gioia infinita interpretare questa donna, che conoscevo poco, però mi sento molto vicina a lei, l’ho amata tantissimo e per interpretarla ho dovuto studiarla. Luciano mi mandava, ogni giorno, una marea di articoli e li ho letti tutti, come il libro di Anna e ho visto quello che riuscivo a trovare su interviste video di Tina e mi sono innamorata di lei, è un esempio, un qualcosa di rado che io non ho mai conosciuto. Non potevo assomigliarle fisicamente ma potevo lavorare sul suo spirito, sulla sua purezza e forza. In un film è stato difficilissimo raccontarla tutta, magari può essere uno spunto per andarla a studiare in maniera più profonda.

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