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Ero in guerra ma non lo sapevo
Titolo originale: Ero in guerra ma non lo sapevo
Anno: 2022
Paese: Italia
Genere: Drammatico, biografico
Casa di produzione: Eliseo Cinema, Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 1 hr e 33 (93 min)
Regia: Fabio Resinaro
Sceneggiatura: Fabio Resinaro, Mauro Caporiccio, Carlo Mazzotta
Fotografia: Paolo Bellan
Montaggio: Luciana Pandolfelli
Attori: Francesco Montanari, Laura Chiatti, Pier Giorgio Bellocchio
Ero in guerra ma non lo sapevo è un film del 2022 diretto da Fabio Resinaro e prodotto da Eliseo Cinema in collaborazione con Rai Cinema. La pellicola, basata su un fatto reale di cronaca, racconta le ultime settimane di vita del gioielliere Pier Luigi Torregiani e della sua famiglia.
L’opera in questione, che vede tra le sue file attori di rilievo del panorama italiano come Francesco Montanari e Laura Chiatti, sarà proiettata nelle sale italiane i giorni 24, 25 e 26 Gennaio. Per scoprire le dichiarazioni del cast andate a leggere anche l’articolo sulla conferenza stampa.
Trama del film Ero in guerra ma non lo sapevo
Milano 1979, Pier Luigi Torregiani (Francesco Montanaro) è il proprietario di una gioielleria di successo che vive in pace e tranquillità con la moglie Elena (Laura Chiatti) e i figli adottivi Marisa, Alberto e Anna. Un giorno di Gennaio, dopo una televendita, Pierluigi e la figlia Marisa decidono di recarsi a un ristorante in compagnia di alcuni amici. Durante la cena succede però l’impensabile, degli uomini armati entrano nel locale per effettuare una rapina ai danni dei clienti, il gioielliere reagisce al torto e scoppia una sparatoria nella quale muoiono due persone, una delle quali era proprio un rapinatore, e viene ferito lo stesso Pier Luigi. Quest’evento cambierà drasticamente la vita della famiglia Torregiani, che si troverà ad affrontare un pericolo più grande del previsto.
La famiglia Torregiani
Recensione del film Ero in guerra ma non lo sapevo
Pellicola del 2022, prodotta da Luca Barbareschi e tratta dall’omonimo romanzo scritto da Alberto Torregiani e Stefano Rabozzi, vuole raccontare non solo gli ultimi momenti di una famiglia colpita dagli eventi, ma anche denunciare delle falle nella società di quel tempo, purtroppo non ancora colmate. La pellicola riesce perfettamente in tutto ciò, le vicende e i rapporti familiari sono ottimamente rappresentati e ben mostrano l’evoluzione che la famiglia Torregiani subisce dopo la rapina avvenuta. I personaggi risultano ben scritti e interpretati, e nonostante il carattere ruvido e spavaldo del protagonista, lo spettatore non può far altro che provare empatia per esso. Anche la parte relativa alla denuncia sociale è ben delineata, la pellicola infatti mostra quanto facilmente non solo la stampa ma anche la società emetta sentenze e condanni un uomo alla gogna.
Il protagonista Pier Luigi Torregiani
Sul profilo tecnico nessuna nota negativa da rilevare, la regia di Fabio Resinaro ci accompagna nei corridoi e nelle stanze di casa Torregiani, facendo sentire gli spettatori parte della famiglia. Buona anche la fotografia di Paolo Bellan ed il montaggio di Luciana Pandolfelli. Come già accennato precedentemente, ottime anche le interpretazioni attoriali, aiutate anche dai dialoghi che ne esaltavano le performance per intensità e drammaticità.
Si consiglia assolutamente la visione di questo film, non solo per conoscere una delle storie di cronaca più importanti avvenuta negli anni di piombo, ma anche per fermarsi un attimo a riflettere sulla società e sui mostri del passato che sembrano non essere del tutto scomparsi.

Note positive
- Tematiche trattate
- Interpretazioni attoriali
- Comparto tecnico
Note negative
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