Fargo (1996): nessun uomo si salva, in questo film.

Fargo (1996) è il sesto film dei fratelli Coen premiato con la Palma d'oro nel 1997 e due Oscar (Migliore attrice protagonista e Migliore sceneggiatura originale) nel 1997.
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Fargo

Titolo originale: Fargo

Anno: 1996

Nazione: Gran Bretagna, Stati Uniti d’America

Genere: Thriller, Commedia

Casa di produzione: Gramercy Picture

Distribuzione: U.I.P., Polygram Film International

Durata: 97′

Regia: Joel Coen, Ethan Coen (non accreditato nei titoli)

Sceneggiatura: Ethan Coen, Joel Coen

Fotografia: Roger Deakins

Montaggio: Ethan Coen, Joel Coen

Musiche: Cartel Burwell

Attori: Frances McDormand, William H. Macy, Steve Buscemi, Peter Stormare, Kristin Rudrud, Tony Denman, John Carroll Lynch, Harve Presnell, Gary Houston, Sally Wingert, Larissa Kokernot, Melissa Peterman, Steve Park

Trailer di Fargo

I paesaggi del film Fargo sono immense distese di neve, bianco ghiaccio e nero asfalto che ci fanno battere i denti non solo per il freddo ma anche per la desolazione, l’immobilità, l’orrore del vuoto. Gran parte della pellicola è girata nel Minnesota, a Minneapolis, città dove i fratelli Coen sono cresciuti: nessuna scena invece a Fargo, cittadina del Dakota del Nord che dà il nome al film. Con Fargo, Joel Coen vince al 49. Festival di Cannes il premio per la Miglior regia. Nel 1997 il film viene nominato per sette Oscar e ne vince due: Migliore attrice protagonista a Frances McDormand, sposata con Joel Coen dal 1984, e Migliore sceneggiatura originale.

Una scena del film Fargo (1996)
Una scena del film Fargo (1996)

Trama di Fargo

Jarry Lundegaard (William H. Macy) vende auto a Minneapolis, nella concessionaria dell’avido suocero Wade Gustafson (Harve Presnell), anche se preferirebbe mettersi in proprio e fare soldi a palate. Il suo fiuto per gli affari è però latente: Jarry ha solo talento per le menzogne e la bancarotta.

Sopraffatto dalla frustrazione, decide di assoldare due goffi criminali per simulare il rapimento della moglie e riscuotere così il riscatto milionario. Jarry confida nella sua sagacia per far fessi tutti, suocero compreso, ma la realtà è spaventosamente, e a volte comicamente, molto lontana dalle sue aspettative.

Jarry (William H. Macy) e la moglie Jane (Kristin Rudrud) in una scena del film Fargo (1996)
Jarry (William H. Macy) e la moglie Jane (Kristin Rudrud) in una scena del film Fargo (1996)

Recensione di Fargo

Fargo è il nome della cittadina del Dakota del Nord, dove Jarry incontra i due malviventi: Gaear Grimsrud (Peter Stormare) e Carl Showalter (Steve Buscemi). Il film si apre così, mettendo in scena tre personaggi che, da soli, bastano a far sentire la penna dei fratelli Coen.

Siamo alla fine degli anni Ottanta, è l’era degli yuppie, dell’edonismo reganiano, della corsa al successo. Diventi ricco sfondato se sufficientemente cinico, spietato, senza scrupoli. E Jarry incarna l’icona difettosa degli arrampicatori dell’epoca: è un perdente poco astuto, frustrato, doppiogiochista anaffettivo, ansioso e irruente.
Gaear e Carl, che Jerry contatta grazie a un operaio meccanico pregiudicato, si rivelano subito due criminali inaffidabili e mentalmente disturbati. Commettono errori grossolani, non sanno gestire gli imprevisti e, se non fosse per la scia di sangue che si lasciano dietro, potrebbero ricordare Orazio e Gaspare, i due farabutti ingaggiati da Crudelia de Mon nel film La Carica dei 101.

Gaear (Peter Stormare) e Carl (Steve Buscemi) in una scena del film Fargo (1996)
Gaear (Peter Stormare) e Carl (Steve Buscemi) in una scena del film Fargo (1996)

Ma la vera chicca di Fargo è Marge Gunderson (Frances McDormand), capo della polizia locale, incinta di sette mesi. Incontriamo Marge, per la prima volta, nell’intimità della camera da letto, svegliata nel cuore della notte da una chiamata della Centrale: prima di avere a che fare con la poliziotta, conosciamo Marge come moglie, madre in attesa, donna serafica e con una fame da lupi. Il suo personaggio, decisamente straordinario per il ruolo che interpreta, si muove con perspicacia leggiadra e dolcissima nelle indagini sui morti ammazzati abbandonati per strada. Il male – inscenato dalla menzogna distruttiva di Jarry, dall’avarizia rapace del suocero Wade, dalla follia dei due criminali sanguinari, dalla manipolazione psicologica dell’ex compagno di scuola Mike Yanagita (Steve Park) – è sconfitto dal bene che, in questo caso, non è tanto rappresentato dalla giustizia della Legge bensì dallo stile di una vita semplice, ordinaria, attenta alle piccole cose, non particolarmente eccitante né ingegnosa ma solida e sincera. Marge, che tutta sola riesce ad avvicinare e poi a catturare il mostro più cattivo, alla fine resterà con una domanda nella testa:

“Tutto questo per un po’ di soldi… dov’è la logica?”

Merge Gunderson (Frances McDormand)
Marge (Frances McDormand) in una scena del film Fargo (1996)
Marge (Frances McDormand) in una scena del film Fargo (1996)

I fratelli Coen si divertono, come sempre, a tirare qualche colpo basso alla società americana a partire dalla dichiarazione nei titoli di testa: questa è una storia vera. In realtà, non ci sono biografie, testimonianze documentate che rendano vera la narrazione di Fargo: sono verosimili le dinamiche umane e i difetti caricaturali dei personaggi maschili che mettono il sesso forte in vero imbarazzo. Non che sia un film sessista, e a scanso di equivoci i Coen inseriscono un paio di figure femminili sciocche e superficiali al limite della decenza (le due ragazze interrogate da Merge, che passano una notte di sesso con i due folli criminali, ma anche la stessa moglie di Jerry). L’unico maschio che si salva dalle brutte figure, in questa commedia-thriller-noir di genere indefinibile, è il figlio adolescente che piange in solitudine l’assenza della mamma rapita, che non rivedrà mai più. Anche per Norm Gunderson (John Caroll Lynch), l’accudente marito di Merge, viene il sospetto soffra di un lieve ritardo mentale. Alla fine di una giornata infernale, nella quale Merge rischia la vita ma ammanetta il sicario psicopatico, i due sposini si infilano sotto le coperte, davanti alla TV, a condividere la novità del giorno: il disegno di Norm, selezionato in un concorso pubblico, diventerà un francobollo da tre centesimi inutilizzabile per le affrancature. Marge intuisce la delusione del marito e sa come accarezzare un ego ferito che chiede consolazione. La bellezza di certe donne salverà il mondo.

Marge (Frances McDormand) e Norm (John Caroll Lynch) in una scena del film Fargo (1996)

In conclusione

Note Positive

  • Regia
  • Sceneggiatura
  • Personaggi, interpretazione
  • Fotografia

Note negative

  • /
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Lorena Tumari
Lorena Tumari
Articoli: 11

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