Flaminia (2024): il debutto al cinema di Michela Giraud

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Trailer del film Flaminia

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

A partire dall’11 aprile 2024, sarà disponibile nelle sale italiane “Flaminia”, il primo film scritto, diretto e interpretato dalla comica Michela Giraud, che qui interpreta Flaminia, la tipica ragazza di Roma nord. Il film è distribuito da Vision Distribution ed è prodotto in collaborazione con Prime Video.

Trama di Flaminia

Flaminia ha una vita perfetta. Vive nella zona più chic di Roma, è bella, ricca, e si sta per sposare con l’uomo dei suoi sogni, apparentemente perfetto. Le sue giornate si dividono fra il suo lavoro all’università come ricercatrice di diritto civile, il parrucchiere e le sue amiche: ” i premi Pulitzer”. Mancano due settimane al suo matrimonio con Alberto, figlio di un ricco diplomatico, quando nella sua vita irrompe Ludovica, la sorella affetta da una sindrome dello spettro autistico. Flaminia sarà costretta a passare del tempo con lei e, nonostante le iniziali difficoltà, riscoprirà il legame e il rapporto di affetto con la sorella.

Fotogramma di Flaminia
Fotogramma di Flaminia

Recensione Flaminia

Dopo il successo ottenuto nella prima stagione della serie targata Amazon “LOL – chi ride è fuori”, e il suo speciale su Netflix “La verità, lo giuro!”, la comica romana Michela Giraud approda al cinema, con una commedia tutta sua: scritta, diretta, interpretata e in minima parte autobiografica. La Giraud ha infatti dichiarato di essersi ispirata a sua sorella Cristina (a cui il film è dedicato) per la scrittura del personaggio di Ludovica. Flaminia è una commedia tenera, che vuole racchiudere in sè una critica alla classe alto borghese di Roma nord, tendenzialmente di destra, benestante e superficiale. All’inizio il film riesce nell’intento, con delle battute mordaci e immagini al limiti del grottesco: dai cani con vestiti firmati e portati in passeggino, alla descrizione dell’ambiente del parrucchiere delle signore. Si ride, si giudica e si riflette anche. Quando poi entra in scena il personaggio di Ludovica (Rita Abela), la sorella temporaneamente esclusa dalla comunità in cui vive per aver dato fuoco ad un materasso, il film vira verso un’altra direzione. Vuole esplorare il rapporto fra Flaminia e Ludovica, inserito in un contesto dove l’apparenza è tutto, e dove la disabilità di Ludovica viene solo formalmente accettata. Lo spunto è buono, ma il film non riesce ad andare in profondità, senza scandagliare gli aspetti più profondi e più scomodi del rapporto con la disabilità.

Fassari, Giraud, Della Rovere in Flaminia
Fassari, Giraud, Della Rovere in Flaminia

La stessa evoluzione del personaggio di Flaminia appare tracciata in modo approssimativo. All’inizio della storia la vediamo inserita nel contesto che il film vuole molto criticare, e l’incontro iniziale con Ludovica provoca in Flaminia un grande imbarazzo, a tal punto da non riuscire mai a dire la parola “sorella”. Man mano che il matrimonio si avvicina, Flaminia incomincia a riscoprire quella sorella con cui era molto legata da piccola e che la idealizzava, sia in passato che ora. Il tutto si risolve in un happy ending che sicuramene scalda il cuore, per la tenerezza del messaggio veicolato, ma appare abbastanza banale.

Attorno alle due sorelle poi, gravitano tutta una serie di personaggi secondari, che fanno da contorno alla storia principale. Dalle tre amiche di Flaminia, i premi Pulitzer, interpretate da Ludovica Bizzaglia, Francesca Valtorta e Catherine Beltoni de Laet, al già citato Alberto, interpretato da Edoardo Purgatori, il fidanzato fedifrago e cocainomane di Flaminia. Michela Giraud inserisce poi sapientemente vari cameo fatti da personaggi famosi della scena romana, dai conduttori del famoso Podcast comico “Tintoria”, Daniele Tinti e Stefano Rapone, al duo “Le Coliche”, formato da Claudio e Fabrizio Colica, quest’ultimo nei panni del medico di Ludovica. Questi sono gestiti bene e offrono sicuramente dei momenti molto divertenti all’interno del film.

In conclusione

In conclusione Flaminia è un film che poteva dare di più. Parte da uno spunto originale e sarebbe stato interessante vederlo sviluppato diversamente.

Note positive

  • Utilizzo dei camei
  • Parte iniziale del film

Note negative

  • Seconda parte del film
  • Finale scontato
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