Frozen – Il Regno di Ghiaccio: La rivisitazione della fiaba di Andersen

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Scheda Film
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Frozen – Il regno di Ghiaccio: Scheda Film

Titolo originale: Frozen

Anno: 2013

Paese di produzione: Stati Uniti d’America

Genere: Animazione, Avventura

 

CAST TECNICO 

Regia: Chris Buck, Jennifer Lee

Sceneggiatore:  Jennifer Lee

Musica: Christophe Beck

 

Aspect Ratio: 2.24 : 1 (open matte) , 2.39 : 1

Durata: 1h 48m

Produzione: Troika Pictures

Distribuzione:  Walt Disney Pictures

 

CAST ARTISTICO

Serena Rossi, Serena Autieri, Enrico Brignano, Kristen Bell, Idina Menzel, Ciarán Hinds, Massimo Lopez

Recensione film

Frozen – Il regno di Ghiaccio: Recensione film

Tra tutti i classici Disney solamente due film rimandano esplicitamente al natale nella loro ambientazione fredda e glaciale, questi sono La carica del 101 del 1961 e Frozen – Il regno di Ghiaccio, ma solamente il cinquantatreesimo classico della casa di produzione di Topolino del 2013 vede negli elementi tipici dell’inverno –  la neve, la tormenta, il ghiaccio –  il fondamento drammaturgico della storia.  L’ambientazione fredda e nevosa è essenziale per raccontare questa storia, tanto che il ghiaccio diventa all’interno del film un’entità a sé, capace di andare ad approfondire tridimensionali alcuni dei personaggi della favola d’animazione come accade alla Principessa/Regina Elsa.

La vicenda scritta da Jennifer Lee non è completamente originale ma si ispira alla fiaba La regina delle nevi del danese Hans Christian Andersen del 1845 incentrata su uno specchio malefico in grado di deformare in maniera negativa tutto ciò che viene riflesso.  I due protagonisti sono Kay e la bambina Gerda, amici per la pelle, fino a quando un pezzo del vetro diabolico s’infila nell’occhio del bambino trasformandolo in un giovane scontroso e cattivo venendo, infine, catturato dalla Regina di Ghiaccio (l’antagonista della storia). Gerda dovrà intraprendere un viaggio per salvare l’amico dalla crudele regina che gli ha congelato il cuore.

La sceneggiatrice ha lasciato ben poco della storia di Anderson ma alcuni punti come la visione distorta e negativa del mondo, il cuore di ghiaccio e il viaggio di aiuto sono rimasti divenendo i pilastri di Frozen che ha avuto una produzione abbastanza complicata dato che la storia era nei piani Disney già negli anni ‘40, ma alcuni problemi di diritto d’autore hanno reso impossibile la sua realizzazione.

Trama

Elsa è la primogenita della famiglia reale di Arendelle e fin da bambina possiede un misterioso potere che racchiude in sé bellezza e distruzione, essendo in grado attraverso l’uso delle mani, e soprattutto delle sue emozioni, di creare opere di ghiaccio e tormente di neve all’interno di ogni luogo.

La piccola principessa nella sua infanzia giocava spesso con la sorellina più piccola e vivace, Anna, creando pupazzi e fiocchi di neve dove l’inverno non c’era, ma una sera proprio nel mezzo di un gioco Elsa, per errore, ferisce con una saetta ghiacciata la testa della sorella portandola quasi alla morte per congelamento. I re conducono la loro figlia presso i Troll che riescono a curarla eliminandole, però, ogni ricordo della magia di Elsa dai ricordi. Da quel giorno Elsa si ritirerà nella sua camera impaurita dal suo potere in grado di uccidere un essere umano a lei così caro.  Anna ed Elsa diventeranno delle sconosciute vivendo, dopo la morte dei genitori, in solitudine e privi di qualsiasi amore familiare.

Tre anni dopo arriva il momento dell’incoronazione di Elsa come nuova regina e per la prima volta le sorelle dovranno rivedersi, ma niente andrà come dovrebbe andare. Elsa in un istinto di rabbia contro Anna mostrerà a tutti i suoi poteri creando la paura dei presenti che la etichetteranno come Strega e mostro. La giovane ragazza impaurita scapperà, ma le sue emozioni porteranno ad Arendelle un inverno glaciale perenne.  Anna riuscirà a salvare la sorella da sé stessa?

Analisi Filmica

Dalla struttura drammaturgica della favola di Anderson sono scomparsi ben due personaggi: Kay e la Principessa di Ghiaccio che sono stati uniti in Frozen – Il Regno di Ghiaccio nella Principessa Elsa che assume così i connotati individuali di entrambi i caratteri nati dalla penna dello scrittore Danese. Elsa in effetti è un personaggio alquanto complesso per un cartone di targa Walt Disney e che segna un passo evolutivo nel mondo Disneyano andando a creare una storia priva di un reale “cattivo” carismatico come lo sono stati Jafar in Aladdin o Ade di Hercules. Il ruolo di Villan in effetti, all’interno del film, è assunto dalla stessa Elsa, causatrice e riparatrice dei danni arrecati al popolo di Arendelle e alla sorella. 

La creazione del personaggio di Elsa e delle sue paure, che conosciamo fin dall’incipit, ha tutti gli aspetti per diventare un potente villan dei fumetti, risultando anche la prima principessa Disney ad avere dei poteri magici. Le sue paure, i suoi tormenti e la sua magia e il suo modo di vedere il mondo in maniera distorta dai suoi fantasmi interiori (che riprende il tema dello specchio nella fiaba originale) rendono il personaggio interessante facendolo oscillare continuamente tra una visione di bene e di male tanto da apparire, a tratti, allo spettatore stesso come una principessa di ghiaccio che esclude o caccia via tutto ciò che la terrorizza, comportandosi a tratti anche da Mostro in cui rischia di andare a uccidere anche due soldati e, attraverso una creatura gigantesca di ghiaccio, la sua stessa sorella e il suo aiutante Kristoff. Lei e la vera minaccia del popolo e per la vita stessa della sorella, Anna che però, dopotutto ciò che gli ha causato, vuole bene soprattutto perché è l’unica persona che gli resta della famiglia. Anna è in tutto è per tutto la Gerda di La Regina delle Nevi 

Eravamo attratti anche dal personaggio di Gerda, la ragazza della storia che vuole salvare Kai. Le sue caratteristiche principali, ottimismo, amore, forza e determinazione, erano l’inizio della creazione di Anna

Cit. Buck

Un passo evolutivo della Disney

Frozen – La regina di Ghiaccio è una storia innovativa nel panorama disneiano ridefinendo, nella risoluzione e nel cosiddetto “ ritorno dell’elisir”, il senso, più autentico e realistico, di Amore che non viene più mostrato come accadeva nelle storie principesche, da Biancaneve fino alla Sirenetta, tra uomo e donna ma qui Elsa ritorna a casa con la cura a tutte le sue paure e le sue fragilità, ovvero la fiducia e l’amore per gli altri. Lo stesso viaggio di Anna per la vicenda narrata non serve a nulla se non ha trasformarla in mentore della storia nell’attimo finale in cui Elsa andrà a conoscere la morte di una persona a lei cara che sveglierà in lei nuove pulsioni benigne. Se possiamo trovare un breve difetto e che il terzo atto è tutto racchiuso in una scena in cui la protagonista fa rapidamente delle esperienze di trasformazione che la cambieranno (alla fine è sempre una favola per bambini della Disney)

Scenografia

In Frozen il regista ha deciso di spostare tutta la storia in un luogo invernale e che riprendesse i fiordi norvegesi che ricollegano il film al racconto ambientato proprio in quei luoghi.  Per trovare l’ambientazione fondamentale per il viaggio di Anna, Kristoff, la rena e Olaf, il pupazzo di neve che ama l’estate, i creatori artistici hanno fatto un viaggio nella Scandinavia in cui sono stati raccolti vari elementi essenziali per creare l’immaginario luogo di Arendelle, in cui troviamo elementi della cultura classica norvegese.

La musica

Dall’incipit della storia comprendiamo che siamo dinanzi a un film Disney che strizza gli occhi ai capolavori del passato riassumendo delle musiche capolavoro che era quasi del tutto scomparsi dai lavori precedenti.

Nella prima scena, un piccolo gioiello del cinema a pari di Up, la musica serve per narrare e aggiungere senso alla storia e ogni singola canzone, anche nello trascorrere del film sono pressoché fondamentali alla vicenda e non un allungamento della storia. Elsa e Anna con la musica esprimono le loro emozioni rafforzando il film che può ben essere definito un musical fantasy.

La musica eleva e dà impulso alla narrazione. Christophe Beck ha fatto un grande lavoro inserendo la cultura norvegese nella colonna sonora e i cantautori, Kristen e Bobby, hanno partecipato alla creazione della storia. Ci incontravamo con loro per due ore ogni giorno in videoconferenza mentre stavamo stendendo la trama, non solo per parlare delle canzoni, ma anche dei personaggi: chi sono, come pensano, cosa vogliono. Ogni canzone migliora e arricchisce la storia in un modo che trasporta il pubblico in questo mondo

Cit. Del Vecho

Le varie canzoni, partendo da Let Go creata come le altre da Kristen Anderson-Lopez e soprattutto “For the First Time in Forever” aggiungono un grande tocco artistico di classe che la Disney negli ultimi film partendo da Bolt, aveva completamente perso. Il film ha vinto due premi oscar ovviamente come miglior film d’animazione e come miglior colonna sonora

Se avessi i soldi del modo ci comprerei
Soltanto un cuore di ghiaccio
Mentre scavo sul fondo parlo di lei
Quanti fantasmi che scaccio
Quando lanci gli oggetti e mi sgridi
Sei più bella di quando sorridi

cit. Frozen – Il regno di Ghiaccio

Con questa parole cantante da un gruppo di lavoratori di ghiaccio si apre la storia, ma in effetti Frozen non parla di questo?

Note positive

  • Musica
  • Sceneggiatura
  • Personaggi

Note negative

  • Nessuna
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