Futura (2021): Amore per il Jazz

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Futura locandina film

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Futura

Titolo originale: Futura

Anno: 2021

Paese: Italia

Genere: Drammatico

Produzione: Indiana Production, MeMo Films, Lalavì Film, Rai Cinema, Rosebud Entertainment Pictures

Distribuzione: Adler Entertainment

Durata: 97 min

Regia: Lamberto Sanfelice

Sceneggiatura: Fabio Natale, Lamberto Sanfelice

Fotografia: Luca Bigazzi

Montaggio: Cristiano Travaglioli, Riccardo Cannella

Musiche: Stefano Di Battista, Enrico Rava, Lorenzo Cosi, Giovanni Damiani

Attori: Niels Schneider, Matilde Gioli, Daniela Vega, Aurora Onofri

Trailer italiano di Futura

Dopo aver esordito al cinema con l’opera prima Cloro, film nominato ai David di Donatello e ai Globi d’oro 2015, il regista Lamberto Sanfelice torna dietro la macchina da presa con Futura, distribuito al cinema dal 17 giugno 2021 che vede nel ruolo del protagonista un attore tanto caro a Xavier Dolan come Niels Schneider (J’ai tué ma mère; 2019, Les amours imaginaires; 2010), oltre a lui troviamo l’attrice italiana Matilde Gioli (Il capitale umano; 2014, 2night; 2017, Moschettieri del re – La penultima missione; 2018) e la giovane attrice emergente Aurora Onofri nei panni della figlia.

Trama di Futura

Louis ama la musica e la sua grande passione è suonare Jazz con la sua tromba. La musica però per lui è sia desiderio che ricerca di ricongiungimento con suo padre Max Perri, famoso trombettista deceduto anni prima e con cui ha avuto un rapporto complesso. Louis però non possiede o non crede d’avere le solite potenzialità del padre così dopo la nascita della figlia si allontana dalla musica per sbarcare il lunario lavorando come tassista notturno. Questa attività però è solo una copertura, poiché all’ombra della notte, con il suo veicolo spaccia cocaina insieme alla sua unica amica e partner d’affari Lucya, una transessuale cilena che non ha ottenuto la fortuna sperata nel mondo del canto lirico, la sua più grande passione.

Le speranze musicali di Louis si risvegliano quando incontra Niko, un amico del padre, che decide di dargli una seconda possibilità facendolo entrare all’interno della sua band che si sta preparando per un importante concerto. L’uomo così tenterà di riprendere in mano la propria vita allontanandosi da quel mondo criminale e pericoloso in cui è incappato durante la sua esistenza. In tutto ciò deve cercare di ricreare intorno a sé un rapporto intimo con la figlia e la moglie, con cui si è allontanato.

Futura recensione film
Futura: un film di musica

Recensione di Futura

Futura è un film di e con la musica, elemento trascinante e metanarrativo dell’intera vicenda. Ogni sequenza del lungometraggio possiede in sé la poesia melodiosa che viaggia tra i vari generi a seconda delle atmosfere di cui la pellicola necessità; così entriamo nelle melodie disco all’interno dei locali milanesi in cui Louis spaccia la droga o dove si va ad annebbiare la mente, oppure udiamo la lirica con l’esibizione canora di Lucya, ottimamente interpretata da Daniele Vega, che ci porta nel mondo della Madama Butterfly di Puccini, oppure veniamo condotti nel pop italiano commerciale anni 2020 attraverso le cuffie della giovane Anita che ci porta all’interno del suo mondo e del rapporto con suo padre attraverso la canzone Dopotutto di Federica Carta. Tutti questi generi vengono mischiati e uniti all’interno di una colonna sonora che trascina con forza lo spettatore entro il mondo Jazz, sfruttando l’ottima colonna sonora realizzata da Stefano Di Battista, Enrico Rava, Lorenzo Cosi, Giovanni Damiani (SONORAM) che creano una melodia ritmica emozionale che riesce a trasmettere quel senso di tristezza e di solitudine interiore che il protagonista prova e sente. Proprio in questo connubio simbolico tra musica e interiorità dei personaggi troviamo la forza di Futura, una pellicola che usa le melodie sonore per indagare e sviscerare le sensazioni dei personaggi. Non a caso la pellicola nasce da un profondo amore musicale e da un particolare incontro del regista, da cui è nata l’ispirazione stessa della narrazione.

L’idea del film nasce da un incontro. Un giorno camminando per strada ho sentito una tromba che suonava jazz per scoprire che il suono dello strumento proveniva da un tassista seduto al posto di guida nel suo veicolo fermo alla fermata dei taxi. Da questa immagine nasce Luis

Lamberto Sanfelice

FUTURA FILM
Niels Schneider in Futura

Seguendo il clima musicale, la fotografia di Luca Bigazzi ci conduce entro una Milano notturna da film noir con una illuminazione soffusa dove il nero e il rosso sembrano avvolgere i personaggi stessi, ma se la fotografia riguardo gli spazi notturni funziona come la regia stessa, il film Futura sembra perdersi entro dei momenti maggiormente estetici che donano poco e nulla alla vicenda soprattutto nelle riprese riguardanti la giovane Anita dove abbiamo una fotografia fashion da film di moda che poco si confà alla storia narrata. Anche la sceneggiatura se riesce a mostrare intelligentemente i tormenti di Louis sembra dimenticarsi di creare un ambiente circostante interessante, tanto che a lungo andare la storia diviene una continua ripetizione banale e monotematica degli sbagli e continui errori del triste Louis. I drammaturghi non riescono a scrivere dei personaggi secondari interessanti partendo proprio da Lucya che viene mostrata all’inizio del lungometraggio inondando lo spettatore con varie informazioni ma che non vengono sviluppate nel continuo filmico rendendola un personaggio piuttosto bidimensionale.

Il problema reale della pellicola è la scarsa e mancanza di creazione del contesto familiare del musicista, dove gli sceneggiatori sembrano dimenticarsi di andare a trattare minimamente la moglie di Louis, interpretata da Matilde Gioli, di cui però non sappiamo assolutamente nulla se non che in passato cantava. La loro stessa relazione appare fredda e distaccata ma non ne capiamo il motivo, anzi questo carattere drammaturgico non ha minimamente forza all’interno della costruzione narrativa della storia e si potrebbe ben dire che poteva anche essere del tutto omesso. Questi errori di scrittura della storia pian piano vano a rendere la narrazione eccessivamente banale e poco originale anche a causa di un interpretazione non del tutto ottimale di Niels Schneider, evidente quando lo spettatore si rende conto di non riuscire a empatizare con Louis anche quando questo è in situazioni complesse e pericolose.

Nonostante ciò, Lamberto Sanfelice riesce a trasmettere il suo crudo e disperato messaggio pessimista con Futura, in cui si tratta essenzialmente di un uomo devastato dalla vita e che ha perso ogni suo sogno. Louis incarna l’individuo che non vuole arrendersi e lotta contro tutti e tutto per ottenere una possibilità, possibilità che però giunge sempre in maniera sbagliata. Nell’arco di trasformazione del personaggio è interessante la scena in cui si rende conto che l’unica cosa che sa fare è suonare e che suonare la sua tromba è l’unica cosa che gli dà realmente gioia ma nel raggiungimento del suo obiettivo deve fare i conti con il suo passato e la difficoltà di uscire dal mondo della droga e dai facili ma pericolosi guadagni. La ricerca della felicità trova il suo svelamento nell’ultima scena del film, probabilmente il momento più emozionale e intimo della pellicola, che va a dimostrare come la serenità vera stia nella piccole cose e che si accorgiamo di queste solo nel momento in cui le stiamo per perdere.

Note positive

  • Musica

Note negative

  • Film poco emozionante
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