Genere cinematografico: Animazione

L'Animazione è il genere cinematografico dei sogni portato in risalto da Walt Disney un sognatore con il cuore da bambino. A cura di Stefano Del Giudice

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Animazione - Grafica de L'occhio del cineasta
Animazione – Grafica de L’occhio del cineasta

Fantasticare, sognare, immaginare, ridere e piangere; perderci dentro un nuovo mondo in cui tutto può magicamente accadere senza limiti. L’irreale e l’impossibile non esistono. Questa è la magia del cinema.

Il cinema ha il dovere di realizzare opere per tutti e per tutte le fasce d’età, dai più piccoli ai più grandi ed è per questo motivo che nasce l’animazione: un modo per creare uno spettacolo differente e che catturi l’attenzione dei più piccoli e che sia allo stesso modo di arrivare al cuore degli adulti, poiché in ognuno di noi resta un po del fanciullo che eravamo un tempo. 

Mentre l’arte cinematografica del “vero” con i fratelli Lumière si ispira al catturare il mondo così com’è sotto forma di documentario ( almeno ai suoi primordi) il cinema d’animazione si ispira al mondo della pittura animando ciò che è raffigurato su un semplice pezzo di carta o tela. 

Da un punto di vista tecnico il cinema di a. si differenzia da quello fotografico, o ‘dal vero’, per il fatto che l’effetto del movimento è ottenuto attraverso il proiettore e non la macchina da presa. In altre parole, il principio teorico e tecnico su cui si basa il cinematografo è la possibilità di riprendere la realtà in movimento per mezzo di un apparecchio (la cinecamera) che scompone il movimento reale in un certo numero di momenti statici (i fotogrammi), di norma 24 al secondo; e di ricomporlo, illusoriamente, per mezzo di un altro apparecchio (il proiettore), che proietta su uno schermo, in continuità, le immagini registrate sulla pellicola. 

cit. Enciclopedia Treccani

Creare l’animazione non è cosa facile e la sua nascita si deve a Émile Reynaud inventore del Teatro ottico (1988) che è definibile come il primo macchinario in grado di mostrare delle immagini in movimento, basti pensare che il cinematografo dei Lumière è nato tre anni dopo. 

Il funzionamento del théâtre optique consiste in piastre di vetro con sopra una raffigurazione montate su bande di pelle. Ogni banda era collegata alle altre tramite dei nastri metallici che, agganciati ad un ingranaggio a forma di tamburo rotante, venivano allineati all’interno del proiettore. 

Nel mondo commerciale fu però Walt Disney a dare notorietà e spessore cinematografico all’animazione, inizialmente con dei cortometraggi animati e alla sua invenzione animata “Topolino” che in seguito divenne il marchio di fabbrica della Walt Disney Company ma il vero successo di Walt fu “Bianca neve e i sette nani” il primo lungometraggio animato. 

Nel mondo d’oggi c’è una certa discriminazione cinematografica: l’Animazione viene vista come genere d’intrattenimento per famiglie e bambini e molto spesso ci viene asserito ” Ma che guardi sempre i cartoni?”

La risposta è ” Perché esiste un età per vederli?”

Nel pensiero sociale però funziona proprio in questo modo: inizialmente il bambino guarda solo cartoni e con il passare degli anni (12- 13)  incomincia a vedere  i primi horror, lungometraggi comici e drammatici tendendo a dimenticarsi del “mondo disegnato”.

Guardare, con il passare del tempo, opere cinematografiche sempre più compresse nel gioco della trama è giustissimo ma è errato considerare che il film d’animazione ( La sposa cadavereCoraline e la porta magica) siano opere di serie B, che per un periodo vanno bene e poi fine del racconto.

Il cinema d’animazione, quello valido si intende, è per tutte le età. Per un semplice motivo:il cinema animato possiede moltissime chiavi di lettura

  • Il bambino piccolo seguirà solo la trama principale. La storia d’amore e soffrirà nella sfida del suo eroe contro l’antagonista, i quali sono sempre facili da individuare in ogni film di questo genere
  • Il giovane/ adulto oltre che sognare, come faceva da fanciullo, può comprendere l’intera storia, analizzare tutte le chiavi di lettura e i simboli e metafore racchiuse in ogni momento del film.

Ricordatevi, il Piccolo Principe è una favola per bambini ma se viene riletta da adulti.. beh è tutta un altra storia e possiede tutti altri valori e sensi.

Nel 2015 è uscito il cartone animato diretto da Mark Osborne ( se non l’avete visto guardatevelo): qui è presente una storia “avventurosa” ma anche moltissimi e interessantissimi valori che farebbe  bene ricordarsi ogni tanto e che molti di noi hanno perduto.

Un buon film d’animazione può solo far del bene in un mondo sempre più grigio!


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Stefano Del Giudice
Stefano Del Giudice

Laureatosi alla triennale di Scienze umanistiche per la comunicazione e formatosi presso un accademia di Filmmaker a Roma, nel 2014 ha fondato la community di cinema L'occhio del cineasta per poter discutere in uno spazio fertile come il web sull'arte che ha sempre amato: la settima arte.