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Giusto il tempo di una sigaretta
Titolo originale: Giusto il tempo di una sigaretta
Anno: 2020
Paese: Italia
Genere: Drammatico
Produzione: First Child Productions
Distribuzione: Tiny Distribution
Durata: 15 min.
Regia: Valentina Casadei
Sceneggiatura: Valentina Casadei
Fotografia: Luca Nervegna
Scenografia: Giampietro Huber
Montaggio: Corrado Iuvara
Musiche: Francesco Petronelli, Antonio Ministeri, Maichol Bondanelli
Attori: Matteo Olivetti, Malik Gueye, Aziz Es-Sahnouny, Danilo Nicola De Summa, Eleonora Massa
Presentato al Lucania Film Festival 2021, Giusto il tempo per una sigaretta è un cortometraggio di Valentina Casadei. Vincitore del premio “Miglior film” e “Miglior Regia” nella sezione “Spazio Italia”, il corto racchiude in 15 minuti una forte poetica e trasmette un messaggio di speranza per il futuro.
Trama di Giusto il tempo per una sigaretta
Christian cerca in tutti i modi di far andare a scuola il fratellino Giulio, ma non è facile se hai appena iniziato a lavorare, non hai un padre e la madre è alcolizzata. Per fortuna può contare su Alì, il fruttivendolo sotto casa.
Fotogramma dal cortometraggio
Recensione di Giusto il tempo per una sigaretta
Scelto da MYMOVIES per il Terraviva Film Festival, la rassegna dedicata al cinema sociale, Giusto il tempo per una sigaretta ruota tutto intorno alla difficile condizione del giovane Christian, interpretato da Matteo Olivetti, costretto a reggere sulle sue spalle tutto il peso e la responsabilità verso la sua famiglia. Una situazione, la sua, che ricorda molto quella capitata a Gilbert Grape in Buon Compleanno Mr. Grape: come Gilbert, Christian deve fare i conti con un padre che non esiste, una madre talmente assuefatta dall’alcol che non riesce neppure a svolgere i compiti più elementari, un fratellino a cui badare e un lavoro che lo tiene fuori casa tutto il giorno.
L’occhio con cui Valentina Casadei ci racconta la vita di Christian e del fratellino Giulio (il bravissimo Malik Gueye) in Giusto il tempo per una sigaretta è un occhio tenero, uno sguardo quasi materno verso due ragazzi catapultati troppo velocemente nel mondo degli adulti. Per fortuna, la regista pone al loro fianco anche una sorta di angelo custode: Alì (interpretato da Aziz Es-Sahnouny), che ha un alimentari sotto casa loro. Ogni mattina, prima di indossare le vesti del fruttivendolo, Alì si mette il mantello del supereroe e accompagna Giulio a scuola così da alleviare a Christian questo peso. In questo modo, l’uomo che ha la pelle color “torta al cioccolato”, proprio come Giulio, diventa per lui un babysitter e una spalla per il fratello maggiore: la cosa più vicina a un padre che i due ragazzi abbiano mai avuto.
Christian col fratellino Giulio Christian e Alì
Giusto il tempo per una sigaretta racconta una storia di resistenza davanti alle difficoltà della vita e di una speranza per il futuro: Christian che fa di tutto per fare in modo che il fratellino vada a scuola è un chiaro modo per dirci che il ragazzo non ha perso la speranza di dare al fratello un futuro migliore del suo o, semplicemente, una vita normale, in cui gli unici suoi doveri siano i compiti per casa, e non comprare la vodka alla madre. Lo spettatore di Giusto il tempo per una sigaretta diventa come un terzo fratello per Christian e Giulio e grazie alla bravura dei due giovani attori e a quella della regista il loro legame, così forte e commovente, sembra uscire addirittura dallo schermo.
Nel finale, la frenesia narrativa che accompagna l’intera durata del corto viene meno grazie a una dimenticanza del piccolo Giulio, costretto a tornare indietro a recuperare un quaderno prima di andare a scuola: Christian, sempre di corsa e mai al centro dei suoi pensieri, riesce per un momento a prendersi una pausa da tutte quelle responsabilità che lo assillano. In quei secondi di calma piatta il ragazzo riesce trovare giusto il tempo per una sigaretta, come se per un attimo la sua vita fosse in stand by. A guardarlo, sorridente, c’è Alì, sempre al suo fianco: i due sono consapevoli che la distrazione del fratello ha restituito loro, anche solo per qualche minuto, una parvenza di vita normale.
NOTE POSITIVE
- La leggerezza con cui la sceneggiatrice (e regista) tratta temi importanti;
- L’interpretazione dei due giovani attori e la chimica che c’è tra loro.
NOTE NEGATIVE
- Niente di rilevante.