Greenhouse (2022). La tragica vita di Moon-jung

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Locandina di Greenhouse (2022)

Greenhouse

Titolo originale: Greenhouse

Anno: 2022

Nazione: Corea del Sud

Genere: Drammatico

Casa di produzione: KAFA Films

Distribuzione italiana:

Durata: 100 minuti

Regia: Lee Sol-hui

Sceneggiatura: Lee Sol-hui

Fotografia: Hyung Bow

Montaggio:

Musiche:

Attori: Yang Jae-seong, Kim Seo-hyeong, Mi-won Won, Shin Yun-sook

Trailer di Greenhouse

Informazioni sul film e dove vederli in streaming

Vincitore del premio per la miglior attrice protagonista Kim Seo-hyeong e candidato per il miglior esordiente alla regia al Grand Bell Awards, in Corea del Sud, la cerimonia di premiazione nota anche come Daejong Film Awards, dove viene celebrata l’eccellenza cinematografica dell’anno appena trascorso, simile a quanto avviene in Italia con il David di Donatello, Greenhouse segna l’opera prima della regista Lee Sol-hui, nata nel 1994. Diplomatasi in arti visive alla Sungkyungkwan University, si è poi specializzata in regia cinematografica alla Korean Film Academy, dove ha realizzato tre cortometraggi: Anthill (2020), Look-Alike (2020) e The End Of That Summer (2017).

Il film coreano Greenhouse (lett. “Serra”) è stato presentato in anteprima mondiale nell’ottobre 2022 al Busan International Film Festival, dove ha ricevuto tre premi: il CGV Arthouse Award, il Watcha Award e l’Aurora Media Award. Distribuito nei cinema coreani dal 26 luglio 2023, il film è stato inoltre proiettato il 22 luglio 2023 al New York Asian Film Festival. In Italia, è stato presentato al pubblico giovedì 28 marzo 2024 presso il Cinema La Compagnia, all’interno del 22° Florence Korea Film Fest.

Trama di Greenhouse 

Moon-jeong (interpretata da Kim Seo-hyung) è una donna di mezza età che conduce una vita miserabile, sia a livello interiore che economico, in Corea del Sud. Le sue giornate le trascorre lavorando come badante part-time presso la casa di una coppia d’anziani, dove si prende cura di Tae-kang, un uomo completamente cieco, e di sua moglie Hwa-ok, affetta da una grave forma di demenza senile. Nel frattempo, deve anche occuparsi della madre, ricoverata in ospedale e anch’essa affetta da demenza senile, e deve pensare al proprio figlio, Jungwoo, attualmente ospitato in un riformatorio. Vivendo in una serra e in condizioni di grande povertà, Moon-jeong è alla ricerca di una nuova casa che possa ospitare lei e suo figlio una volta che quest’ultimo sarà rilasciato dal riformatorio. Nel frattempo, la sua vita è scandita tra il lavoro, la ricerca di una casa e alcuni incontri con un amante. Moon-jeong decide inoltre di partecipare a un gruppo di supporto psicologico per affrontare i suoi problemi interiori. È lì che incontra Soon-nam, una ragazza che sembra vivere una situazione alquanto complicata, essendo vittima di, probabili, abusi sessuali da parte di un misterioso professore di lettere.

Fotogramma di Greenhouse
Fotogramma di Greenhouse

Recensione di Greenhouse 

La pellicola si apre con un’inquadratura realizzata tramite un carrello in avvicinamento, che mostra l’esterno di una serra illuminata dalle prime luci dell’alba, situata in un luogo piuttosto isolato, circondata da una strada di campagna e una sorta di area paludosa, dove il rumore della natura è incessante. Successivamente, la telecamera si sposta all’interno della serra, con un campo medio che ci presenta una donna di mezza età rivolta di spalle al pubblico mentre si autolesiona, picchiandosi ferocemente il volto con le mani. Questa donna è la nostra protagonista, Moon-jeong, e fin dall’inizio il film ci viene mostrato il suo stato psicologico, di donna interiormente distrutta che si sente colpevole per gli eventi che hanno coinvolto lei e suo figlio, attualmente rinchiuso in un riformatorio per aver commesso un reato non specificato all’interno della pellicola.

“Greenhouse”, il cui titolo si rifà all’abitazione di Moon-jeong, è un viaggio nella distruzione interiore di questa donna, che man mano che il film procede, precipita sempre più dentro un turbamento e una devastazione interiore, infilandosi quasi volontariamente in un buco nero da cui sembra non poter più uscire. La regista e sceneggiatrice ci racconta una storia impregnata di dolore e umanità, dove la felicità sembra non trovare spazio nei suoi personaggi, specialmente in Moon-jeong. Questa donna sembra non poter abbracciare mai la vera gioia di vivere, immergendosi in una rete di pura e folle sofferenza che la lacera giorno dopo giorno. Nel volto di Moon-jeong non vedremo mai un sorriso vero e autentico, ma solo un’espressione di profondo turbamento interiore, dove i rari sorrisi che si intravedono sono solo estensioni della sua disperazione e della sua crescente follia interiore. Una follia che, in modo inconsapevole, la porterà a distruggere tutto ciò che ha desiderato, come la possibilità di vivere insieme al figlio in una casa vera. Moon-jeong è spinta nel corso della pellicola da un obiettivo: trovare una casa per vivere con Jungwoo. Ogni sua azione è mossa dalla ricerca di raggiungere questo scopo, ma quando finalmente lo raggiunge, tutto ciò che ha ottenuto si trasforma in cenere, lasciandola più vuota e folle di prima.

Il film si inscrive nel genere della tragedia, richiamando le opere teatrali di William Shakespeare, dove le vicende dei personaggi si intrecciano in un intricato labirinto di destino avverso. Come nelle tragedie shakespeariane, nessun personaggio riesce a realizzare i propri desideri, e tutti precipitano in una sorta di follia collettiva. Ogni personaggio, nel corso della narrazione, è legato agli altri da fili invisibili del destino, e le loro azioni, anche se compiute in buona fede, finiscono per causare dolore e sofferenza agli altri, creando una spirale di tragedia e morte. È come se il destino stesso tessesse una rete intricata intorno ai personaggi, condannandoli a subire le conseguenze delle proprie azioni, senza possibilità di scampo. Nel film, ogni evento sembra essere preordinato da una forza superiore, che muove i fili delle vite dei personaggi verso un inevitabile tragico epilogo. Anche la protagonista, nonostante i suoi sforzi per trovare la felicità, è destinata a soccombere di fronte alle forze avverse che dominano il suo destino. Il suono della morte permea l’intera narrazione, annunciando il tragico destino dei personaggi e sottolineando l’inesorabilità del fato.

La protagonista di Greenhouse (2022)
La protagonista di Greenhouse (2022)

Delle prove attoriali incredibili

Il film si distingue per la sua profonda umanità, che emerge in modo autentico e puro attraverso le grandiose interpretazioni del cast. Kim Seo-hyung offre un’interpretazione straordinaria nel ruolo di Moon-jeong, dimostrando una forza e un carisma straordinari. Riesce a immergersi completamente nel suo personaggio, portando alla luce sia l’ingenuità che la follia di Moon-jeong, soprattutto nella seconda metà del film dopo un evento tragico. La capacità di Kim Seo-hyung di dare vita al suo personaggio con una fisicità realistica e un’espressività facciale sorprendente è davvero notevole, trasmettendo lo stato d’animo del personaggio in modo coinvolgente e profondo, senza bisogno di parole, ma solo attraverso lo sguardo e i gesti.

Ma le grandi interpretazioni non si fermano qui. Yang Jae-Seong, nel ruolo dell’anziano cieco, offre una performance toccante e indimenticabile. Riesce a rendere il suo personaggio pieno d’umanità e adorabile agli occhi dello spettatore, che non può fare a meno di provare affetto per questo anziano che vive una vita segnata da dubbi e insicurezze sulla sua salute mentale. La prova attoriale di Yang Jae-Seong è impeccabile, trasmettendo al pubblico tutte le sfumature del suo personaggio in modo autentico e coinvolgente.

Non vanno sottovalutate neanche le interpretazioni di Mi-won Won, nel ruolo della madre di Moon-jeong, e di Shin Yun-Sook, nei panni di Hwa-ok. Entrambe le attrici affrontano con maestria i ruoli di personaggi affetti da demenza senile, regalando al pubblico delle performance straordinarie. Riescono a trasmettere al pubblico la sensazione di trovarsi di fronte a due anziane signore con problemi mentali, immergendoli completamente nelle loro realtà con una performance autentica e coinvolgente. Le loro interpretazioni sono semplicemente perfette, contribuendo in modo significativo alla profondità emotiva e alla verità del film.

In conclusione

“Greenhouse” emerge come un’opera cinematografica intensa e coinvolgente che affonda le sue radici nella tragedia umana e nel destino avverso dei suoi personaggi. Attraverso una regia attenta e una sceneggiatura avvincente, la regista ci conduce in un viaggio nel buio dell’animo umano, esplorando le profondità della disperazione e della follia. Il film si distingue per le interpretazioni straordinarie del cast, con Kim Seo-hyung che brilla nel ruolo di Moon-jeong, trasmettendo in modo magistrale la sua complessità emotiva. Ma non sono da meno le performance di Yang Jae-Seong, Mi-won Won e Shin Yun-Sook, che contribuiscono a creare un affresco umano ricco di sfumature e autenticità. In definitiva, “Greenhouse” si rivela una potente riflessione sulla natura umana e sulle forze misteriose che plasmano il nostro destino, lasciando uno spettatore con una profonda impressione di struggente bellezza e amara verità.

Note positive:

  • Profonda introspezione psicologica: Il film offre uno sguardo penetrante e commovente nella psiche della protagonista, Moon-jeong, esplorando le sue emozioni, i suoi tormenti interiori e la sua lotta per trovare la felicità.
  • Atmosfera avvolgente
  • Interpretazioni eccellenti

Note negative

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