Hail To hell (2022). Tra bullismo e religione

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Locandina di Hail to Hell (2022)

Hail To hell

Titolo originale: Jiogmanse

Anno: 2022

Nazione: Corea del Sud

Genere: Drammatico, Thriller

Casa di produzione: Korean Academy of Film Arts

Distribuzione italiana: Non specificata

Durata: 109 minuti

Regia: Lim Oh-Jeong

Sceneggiatura: Lim Oh-Jeong

Fotografia: Grim Jung

Montaggio: Kyoung-Yoon Choi

Musiche: Jawan Koo

Attori: Oh Woo-ri, Hyo-rin Bang, Yi-ju Jung, Park Sung-hoon

Trailer di Hail To hell

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Dopo aver realizzato svariati cortometraggi apprezzati dalla critica, come Swelteo (2015) e Call If You Need Me (2018), la regista Lim Oh-jeong, nata nel 1982 e laureatasi presso la Chung-Ang University e successivamente al Dipartimento di Cinema della Korea National University of Arts, ha esordito nel 2022 al cinema con il suo primo lungometraggio. Si tratta di un film drammatico incentrato sulla tematica del bullismo, intitolato 지옥만세 (Jiogmanse), che letteralmente significa “Lunga vita all’inferno” ed è conosciuto all’estero con il nome di Hail To hell (Saluti all’inferno). Presentato in anteprima mondiale il 9 ottobre 2022 al Busan International Film Festival, il film ha ricevuto il premio Gran Bell Award 2023 nella categoria Migliore Attrice Emergente, che è stato vinto dall’attrice Oh Woo-ri. Hail To hell è stato presentato in Italia in anteprima nazionale sabato 23 marzo 2024, presso il Cinema La Compagnia, nell’ambito del 22° Florence Korea Film Festival, dove è stato presentato in concorso nella sezione “Independent Korea”. La pellicola è disponibile per la visione sul sito online MyMoviesOne dal 24 marzo al 27 marzo 2024.

Trama di Hail To hell 

Due giovani studentesse coreane, Na-mi e Sun-woo, quest’ultima soprannominata come Falsa Hwang, vivono una difficile situazione interiore: sono emarginate dalle loro compagne di scuola e pesantemente bullizzate. Stanche di questa sofferenza, decidono di farla finita insieme, scegliendo il giorno in cui la loro scuola sarà in gita. Si dirigono così in una vecchia palazzina disabitata con l’intento di suicidarsi. Tuttavia, proprio mentre Na-mi sta per impiccarsi, scoprono che la loro nemesi, Chae-lin, colei che le ha condotte in quel buio stato, vive una vita felice a Seoul. Decidono quindi di vendicarsi prima di compiere l’atto estremo. Vogliono sfigurare per sempre la malvagia Chae-lin, in modo che continui a vivere la sua vita sapendo cosa ha commesso in passato. Le ragazze partono alla ricerca di Chae-lin a Seoul, ritrovandosi in una situazione inattesa. Chae-lin vive in una sorta di setta religiosa e sembra pentita per i suoi errori passati. Ma sarà sincero il suo pentimento? È possibile che Chae-lin non sia più la persona malvagia di un tempo? Na-mi e Sun-woo saranno in grado di perdonarla per il dolore che ha loro causato e che continua a causare?

Frame di Hail To hell
Frame di Hail To hell

Recensione di Hail To hell

La Corea del Sud e il Giappone condividono una piaga sociale nota come “Bullismo”. Sebbene il bullismo sia diffuso in tutto il mondo, questi due paesi asiatici hanno visto un aumento significativo negli ultimi anni, soprattutto con l’ascesa della società dell’apparenza, nel fenomeno del bullismo scolastico. In queste situazioni, giovani prepotenti prendono di mira i più deboli nella loro classe e nella loro scuola, rendendo la vita di molti ragazzi e ragazze estremamente difficile e insopportabile. Il fenomeno del bullismo è correlato a un altro dramma sociale in Corea del Sud, ovvero il suicidio, che ha raggiunto cifre allarmanti. Secondo un articolo del Corriere della Sera del 24 gennaio 2024, “il suicidio come via di fuga dalla pressione di una società in perenne assestamento è una terribile opzione: lo scelgono 24,5 coreani su 100 mila. Dal 1990, il tasso è cresciuto del 230%, e solo nei due anni tra il 2020 e il 2022 sono morte 40.000 persone”. Questi dati sono particolarmente allarmanti per i giovani tra i 10 e i 19 anni. Non sorprende dunque che la società coreana, così come quella giapponese, abbia prodotto nel corso degli anni una vasta letteratura e filmografia incentrata sulla piaga del bullismo e del suicidio.

“Hail To hell” si inserisce pienamente in questa filmografia, iniziando con due giovani vittime di un grave bullismo che decidono di porre fine alle loro vite, ritenendo che sia preferibile morire piuttosto che sopportare quell’agonia fatta di solitudine, emarginazione sociale, derisione e maltrattamenti fisici e psicologici. Na-mi e Sun-woo, soprattutto quest’ultima, sono soggette a continui insulti e maltrattamenti che, nel tempo, minano profondamente la loro salute mentale. La scena iniziale del film è particolarmente toccante, mostrando Sun-woo, soprannominata spregiativamente “Falsa Hwang” dai suoi compagni, vittima di bullismo. Un gruppo guidato da Chae-lin la costringe a inginocchiarsi, la deride e le lancia una torta in faccia, il tutto mentre la filma. Quando ci si trova costantemente esposti a tali abusi e non si riceve alcun supporto dalla famiglia o dalla scuola, il suicidio può sembrare l’unica via d’uscita.

Nel primo atto, questi due personaggi si presentano senza alcuna paura della morte. Sia Na-mi che Sun-woo non vedono l’ora di morire, non la temono e non si preoccupano di ciò che li attende dopo la vita. Entrambe vengono mostrate come individui spezzati, distrutti interiormente e prive di qualsiasi desiderio di sopravvivenza. Sebbene Na-mi mostri ancora un barlume di vitalità nonostante il desiderio di morire, Sun-woo sembra non desiderare altro che porre fine alla propria esistenza, non mostrando alcun interesse a continuare a vivere nel proprio inferno personale. Appare come un personaggio svuotato, privo di entusiasmo interiore e di gioia di vivere. Sun-woo sembra già morta dentro sin dall’inizio del film, manifestando scarso interesse per il mondo che la circonda. Per lei, il pensiero del suicidio rappresenta l’unica via di fuga da tutto ciò, dalla solitudine al bullismo, fino alla mancanza di affetto da parte della famiglia, come evidenziato in una scena in cui incontra i suoi genitori e la sorella disabile. Nel primo atto, realizzato con maestria e con un tono pesantemente drammatico, assistiamo a due ragazze che parlano apertamente del suicidio. Tuttavia, ciò che sorprende lo spettatore è che Na-mi e Sun-woo, mosse dal desiderio di vendetta nei confronti della loro bulla, decidono di vendicarsi anzitutto prima di compiere l’atto estremo. La storia si inserisce pienamente nel genere del film di vendetta, dove le protagoniste hanno come unico scopo di vita la vendetta contro coloro che le hanno distrutte. Più volte il film sottolinea come i bulli siano i veri responsabili della distruzione dei giovani che tormentano, poiché sono loro a spingerli al suicidio o a farli precipitare in un abisso di disperazione.

Se il primo atto risulta accattivante e pieno di interesse, presentandoci saggiamente le nostre protagoniste, il secondo atto ci introduce nel mondo di una setta religiosa di cui fa parte Chae-lin, che sembra essere diventata una devota cristiana. Mentre il film continua a esplorare il fenomeno del bullismo e ad affrontare il dilemma del perdono verso chi ci ha causato profondo dolore interiore e problemi, attraverso il legame che lega Na-mi, Sun-woo e Chae-lin in una rete di malvagità, la storia si sposta anche per raccontare questo mondo religioso dal sapore di setta, dove ogni anno viene scelto un ragazzo e una ragazza per recarsi in un luogo fantomatico chiamato “Paradiso”. “Hail To hell” offre un interessante parallelismo e un gioco di scrittura tra il mondo della fede scrupolosa ed eccessiva e il bullismo, creando personaggi di grande profondità e tridimensionalità. Se il legame tra Na-mi e Sun-woo è coinvolgente, la descrizione di Chae-lin è altrettanto potente, presentandoci un personaggio subdolo di cui è difficile comprendere la verità e la falsità. Chae-lin si muove tra maschere, nascondendo la sua vera natura dietro l’apparenza, il suo male interiore, poiché è disposta a tutto pur di apparire bella e brava. Tuttavia, la sceneggiatura riesce a mantenere un buon equilibrio narrativo per i primi due terzi del film. Nel terzo atto, sebbene gli eventi siano interessanti, si susseguono troppo rapidamente, rendendo la descrizione della setta, apparentemente un luogo buono ma in realtà un luogo di propaganda e proselitismo per menti deboli, troppo superficiale. Nell’ultimo atto, il film sembra perdere il suo focus finale, non trovando più l’equilibrio tra il tema del bullismo e quello religioso. Questo suscita nel pubblico la domanda: che cos’è esattamente questo luogo chiamato Paradiso? Cosa lo rende così attraente da spingere bambini e famiglie, come Chae-lin, a desiderare ardentemente di andarci?

Le attrici Oh Woo-ri e Hyo-rin Bang in Hail To hell
Le attrici Oh Woo-ri e Hyo-rin Bang in Hail To hell

In conclusione

“Hail To hell” si inserisce con forza nel contesto della filmografia che affronta il tema del bullismo e del suicidio, mettendo in luce le profonde ferite interiori causate da questi fenomeni sociali dilaganti in Corea del Sud e nel Giappone contemporanei. Attraverso le vicende di Na-mi, Sun-woo e Chae-lin, il film esplora le intricanti dinamiche del bullismo e i suoi effetti devastanti sulla psiche dei giovani. Tuttavia, mentre il primo atto riesce a coinvolgere ed emozionare lo spettatore con la sua rappresentazione toccante e realistica delle esperienze dei protagonisti, i successivi atti del film mostrano una tendenza a divagare, perdendo di vista il tema principale e diluendo l’impatto emotivo della narrazione. Sebbene la caratterizzazione dei personaggi sia complessa e ben sviluppata, l’approfondimento della setta religiosa nel secondo atto rischia di distogliere l’attenzione dal nucleo centrale della storia, portando a una conclusione che lascia alcune domande irrisolte e una sensazione di incompiutezza. In definitiva, “Hail To hell” offre una riflessione suggestiva e avvincente sui temi del bullismo, del suicidio e della ricerca di redenzione, anche se avrebbe potuto beneficiare di una maggiore coesione e focalizzazione nella sua narrazione.

Note positive:

  • Profondità emotiva: Il film affronta tematiche difficili come il bullismo e il suicidio con una profondità emotiva che colpisce lo spettatore, facendogli riflettere sulla gravità di tali fenomeni e sulle conseguenze devastanti che possono avere sulla vita dei giovani.
  • Interpretazioni convincenti: Gli attori offrono performance coinvolgenti e credibili, trasmettendo efficacemente il dolore e la disperazione dei loro personaggi, rendendo la storia ancora più toccante e realistica.
  • Esplorazione di temi complessi: Il film esplora in modo approfondito e articolato il tema del bullismo e del suicidio, offrendo uno sguardo penetrante sulla psicologia delle vittime e dei bulli, oltre che sulle dinamiche sociali e familiari che contribuiscono a tali fenomeni.

Note negative:

  • Velocità narrativa: Nel terzo atto, la trama si sviluppa troppo rapidamente, con eventi che si susseguono in modo affrettato, compromettendo la coerenza e la fluidità della narrazione e lasciando alcune domande senza risposta.
  • Superficialità della descrizione della setta: La rappresentazione della setta religiosa nel film risulta troppo superficiale e poco approfondita, mancando di chiarimenti su alcuni aspetti cruciali della sua natura e delle sue pratiche, il che può generare confusione e frustrazione nello spettatore.
  • Perdita di focus nel finale: Verso la conclusione del film, sembra che la storia perda il suo focus principale, mescolando i temi del bullismo e della religione in modo disorganizzato e confuso, compromettendo la coesione e la chiarezza del messaggio del film.
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