Hounds – Les Meutes (2023). Una notte con cadavere

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Locandina di Hounds - LES MEUTES

Hounds – Les Meutes

Titolo originale: Les Meutes

Anno: 2023

Nazione: Marocco, Francia, Belgio, Qatar, Arabia Saudita

Genere: Drammatico, Thriller

Casa di produzione: Barney Production, Mont Fleuri Production, Beluga Tree

Distribuzione italiana: Non disponibile al momento

Durata: 94 minuti

Regia: Kamal Lazraq

Sceneggiatura: Kamal Lazraq

Fotografia: Amine Berrada

Montaggio: Stéphane Myczkowski, Héloise Pelloquet

Musiche: Pauline Rambeau de Baralon (P.R2B)

Attori: Ayoub Elaid, Abdellatif Masstouri, Mohamed Hmimsa, Abdellah Lebkiri, Lahcen Zaimouzen, Salah Bensalah, Mohammed Kharbouchi

Trailer di Hounds – Les Meutes

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Nel 2010, Kamal Lazraq ha ottenuto il secondo premio della Cinéfondation al Festival di Cannes con il suo cortometraggio “Drari”. Nel 2023, fa il suo ritorno a Cannes presentando in concorso, nella sezione Un Certain Regard, dove ha vinto il premio della giuria, il suo primo lungometraggio intitolato “Hounds – Les Meutes”, un avvincente thriller on the road girato a Casablanca, Marocco. La pellicola ha avuto la sua anteprima italiana il 25 settembre 2023 al Lucca Film Festival, dove è stata presentata in concorso presso il cinema Centrale.

Trama di Hounds – Les Meutes

Nell’oscurità della notte a Casablanca, si tengono brutali combattimenti tra cani, gestiti da Dib, un mafioso locale. In una di queste notti, Dib perde il suo cane, brutalmente massacrato e mortalmente ferito dal “mastino” di un altro partecipante, un nuovo boss di Casablanca che fa parte di una banda rivale. Dib non accetta la sconfitta e accusa il suo avversario di imbrogliare, sostenendo che il cane utilizzato nell’evento fosse stato drogato. In risposta a quest’accusa, l’altro boss locale non esita a far brutalmente picchiare il cane agonizzante a terra da uno dei suoi scagnozzi. Colmo di rabbia e dolore per la morte del suo fedele compagno a quattro zampe, Dib giura vendetta e incarica Hassan (Abdellatif Masstouri), un uomo di mezza età bisognoso di denaro, di catturare uno spietato scagnozzo appartenente alla banda criminale avversaria per ristabilire l’equilibrio. Hassan decide di coinvolgere suo figlio nella missione e insieme catturano il criminale, un individuo grande e robusto, incontrando, nel rapimento un bel po’ di resistenza da parte del malavitoso. Tuttavia, quando arrivano da Dib per consegnargli l’uomo catturato, fanno una terribile scoperta: il criminale è morto soffocato. Il boss, furioso, affida a Hassan e a suo figlio Issam (Ayoub Elaid) un nuovo compito: occultare il cadavere in modo che nessuno possa trovarlo e, soprattutto, collegare la sua scomparsa a lui, al fine di evitare una guerra tra le bande locali. Questa impresa si rivelerà molto più difficile del previsto per Hassan e Issam, in una notte infinita carica di tensione.

LES MEUTES © Produzione Barney - Produzione Mont Fleuri - Albero Beluga
LES MEUTES © Produzione Barney – Produzione Mont Fleuri – Albero Beluga

Recensione di Hounds – Les Meutes

Un film crudo che traccia un ritratto della quotidianità e della vita della popolazione svantaggiata di Casablanca, in cui uomini si vedono costretti a compiere lavori umili per guadagnare qualche misera moneta. Il film si svolge in un luogo desolato e colpito da una devastante povertà, come le inquadrature della città ci mostrano chiaramente, dipingendo un quadro di una città, soprattutto nella sua periferia, sporca e in rovina, dove cani randagi si aggirano tra le discariche all’aperto in cerca di cibo. Tuttavia, “Hounds – Les Meutes” è più di una semplice critica sociale al Marocco e un’indagine sull’aumento della povertà a Casablanca; è un film che si concentra principalmente sulla costruzione di un rapporto profondo tra padre e figlio, all’interno di un film esplicitamente di genere, di un thriller on the road. Questo legame emotivo e dialogico tra passato e presente rappresenta il filo conduttore dell’intero dramma, magistralmente diretto da Kamal Lazraq, che ha avuto la fortuna di trovare i volti giusti per interpretare questi due personaggi complessi e affascinanti scaturiti dalla sceneggiatura. Gli attori, con potenza emotiva, sono riusciti a immergersi nei panni dei due protagonisti, creando un rapporto empatico tra padre e figlio estremamente convincente, dimostrando una notevole sintonia tra di loro. Naturalmente, il regista è stato in grado di estrarre il meglio dai suoi attori, offrendo al pubblico non solo un’eccellente interpretazione dei due protagonisti ma anche del cast nel suo complesso, che ha dimostrato notevoli capacità recitative sullo schermo.

Kamal Lazraq

In “Les Meutes,” ho scelto di lavorare con un cast composto principalmente da non professionisti, una scelta simile a quella fatta nel mio film precedente, “Drari,” girato anch’esso a Casablanca. Durante la pre-produzione di “Les Meutes,” ho notato Ayoub Elaïd, l’attore che interpreta il ruolo di Issam, il figlio del protagonista, in una foto e mi ha fatto pensare a Franco Citti in Accattone. La sua presenza mi ha evocato l’atmosfera pasoliniana e mi ha ispirato a filmarlo. Abbiamo cercato di contattarlo, ma sembrava essere scomparso. Dopo una ricerca accurata, siamo riusciti a trovarlo nel suo villaggio. Quando è venuto da noi, è stato chiaro che non considerava se stesso un attore e aveva bisogno di essere convinto a unirsi al progetto. È stato Ayoub a presentarmi Abdellatif Masstouri, che gestiva un modesto chiosco di sardine alla griglia. Il suo volto, segnato dalle intemperie ma al contempo luminoso, mi ha colpito profondamente. Abdellatif aveva vissuto una vita intensa e variegata: era stato in Europa, aveva raggiunto il successo come campione di Taekwondo e aveva anche scontato una pena in prigione, tra molte altre esperienze. Ho percepito in lui un’urgenza espressiva. Abbiamo effettuato alcuni test con questi due attori e il risultato è stato sorprendente. Lavorare con non professionisti ha aperto le porte a situazioni inaspettate e autentiche. I miei attori provenivano da contesti sociali molto diversi e affrontavano le proprie battaglie personali, tra cui le dipendenze. Durante le riprese, ho spesso dovuto adattare il copione al momento presente, riscrivendo alcune scene sul set quando uno degli attori non era disponibile. Ho comunicato chiaramente alla troupe e al direttore della fotografia che questi due attori erano il cuore del film, che erano eccezionali ma non professionisti. Il nostro obiettivo era non limitare la loro naturale intensità attraverso vincoli tecnici e permettere loro di esprimersi in modo autentico. A volte, le sfide tecniche potevano rendere difficile per loro raggiungere gli obiettivi previsti, ma abbiamo adattato il nostro approccio per valorizzare le loro performance.

Il film, ambientato quasi interamente in un periodo di 24 ore e prevalentemente di notte, si presenta come un elegante thriller on the road, immergendosi nel dramma di due uomini costretti a liberarsi di un cadavere. Lungo tutto il film, le domande che si agitano nelle menti dei protagonisti sono: dove potremo seppellire questo uomo? Come faremo a farlo sparire nel nulla? Dovremmo forse recarci dalla polizia e confessare tutto? Attraverso l’uso costante di una telecamera a mano, veniamo condotti in macchina insieme a loro, partecipando a questa avventura oscura e inquietante. Man mano che il tempo scorre, il problema del cadavere nel bagagliaio dell’auto diviene un’ossessione sempre più opprimente, con l’ansia di essere scoperti o uccisi dalla banda rivale di Dib, sensazione che cresce costantemente. Grazie a un ritmo coinvolgente che tiene gli spettatori incollati alla trama, il film riesce a esplorare a fondo la personalità dei due protagonisti, focalizzandosi in particolare su Hassan. Con il passare della notte, Hassan si scopre sempre più ossessionato dalla fede religiosa e dal timore di compiere azioni immoralmente offensivi nei confronti del suo Dio e dei suoi antenati. “Hounds – Les Meutes” si sviluppa principalmente nell’incontro-scontro tra questi due uomini, con situazioni che si ribaltano rapidamente e frequentemente i punti di vista, tra tradizionalismo e progressismo. Mentre nella prima parte del film è il padre a prendersi cura del cadavere e ad agire, facendo emergere diverse idee, nella seconda metà del film è il figlio a dover prendere in mano la situazione a causa dell’incapacità del padre, sempre più sopraffatto dalla colpa, alla ricerca di una soluzione al problema. Tuttavia, il finale del film ristabilisce un’armonia tra padre e figlio, simboleggiando anche la tradizione e il progressismo sociale. Nelle scene conclusive, Issam acquisisce una comprensione dei valori di suo padre, fino a dove è possibile spingersi e dove è necessario fermarsi. “Hounds – Les Meutes” è la storia dei poveri che cercano di sopravvivere giorno dopo giorno, sperando che tutto vada per il meglio.

In conclusione

“Les Meutes” di Kamal Lazraq è un film che brilla per la sua capacità di narrare una storia intensa senza ricorrere a eccessiva brutalità visiva. Il regista dimostra un notevole talento nel non abbandonare mai i suoi protagonisti, anche quando le loro azioni si trasformano in un incubo. Il film mette in luce l’umanità in tutte le sue imperfezioni, tratteggiando ritratti brevi ma profondi dei personaggi che lo popolano. La potenza dei sguardi e la dinamica emotiva tra padre e figlio sono particolarmente toccanti. Il cuore di “Les Meutes” batte nel rapporto sottolineato tra padre e figlio, entrambi emarginati che sognavano di migliorare la loro vita ma si trovano intrappolati in una spirale di sconfitta. La loro dipendenza reciproca emerge in modo ambiguo, senza soluzioni facili per il loro dilemma criminale. Il film offre uno sguardo toccante sulla lotta di chi cerca di sfuggire a una realtà che sembra sempre più ineluttabile.

Note positive

  • Narrativa Sensibile: Il film riesce a raccontare una storia intensa e complessa senza ricorrere a scene violente inutili.
  • Interpretazioni Potenti: Le interpretazioni di Ayoub Elaid e Abdellatif Masstouri sono notevoli, dando vita a personaggi complessi e autentici. La comunicazione emotiva attraverso gli sguardi è una caratteristica distintiva del film, aggiungendo profondità alla storia.
  • Approccio Intuitivo: Il film offre un approccio disinibito e toccante alla narrazione, abbracciando la diversità e la complessità dei personaggi.
  • Rapporto Padre-Figlio: La dinamica tra i due personaggi principali è commovente e ben sviluppata, senza soluzioni facili.

Note negative:

  1. Presenza Femminile Limitata: Il film mostra una carenza di presenza femminile significativa tra i personaggi.
  2. Mancanza di Risoluzione: La mancanza di una soluzione definitiva per il dilemma dei personaggi potrebbe risultare frustrante per alcuni spettatori.
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