I delinquenti (2023). La classica pellicola per cinefili 

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Trailer de I delinquenti

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

MUBI, il distributore globale, servizio di streaming e società di produzione, presenta nelle sale cinematografiche italiane, insieme a Lucky Red, dal 11 aprile 2024, “I Delinquenti”, pellicola del regista argentino Rodrigo Moreno, nato nel 1972 e alla sua nona regia in un lungometraggio. “Los delincuentes”, titolo originale della pellicola, è stato presentato in anteprima mondiale il 26 maggio 2023 al Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard, mentre la prima italiana si è tenuta al 41º Torino Film Festival.

Trama de I delinquenti

L’impiegato di una banca di Buenos Aires, Aires Morán (Daniel Eliás), è stanco della sua vita, della società che lo circonda e della routine che è costretto a compiere giorno dopo giorno; così decide di compiere un piano per liberarsi della monotonia aziendale che affligge la sua vita, ovvero rubare dal suo luogo di lavoro 650.000 dollari, esattamente il doppio di quanto avrebbe guadagnato se avesse lavorato tutti i giorni, fino alla sua pensione, in quella banca.

Aires Morán, il tesoriere della banca, studia il piano nei minimi dettagli fino a condurlo a compimento appena la situazione gli si presenta favorevole, come l’assenza di un dipendente dal proprio ufficio per malattia. Morán però sa bene di non poterla fare franca, a causa delle numerose telecamere presenti nel caveau della banca, così decide di attuare la seconda parte del suo piano: fare in modo che Román (Esteban Bigliardi), un suo collega di lavoro che in quel momento non era presente sul luogo di lavoro per malattia, si prenda cura del bottino, nascondendolo e tenendolo al sicuro.

Román, inizialmente contrario, accetta di diventare complice di questa rapina, con la promessa di Morán di dividere, un giorno, quei soldi in parti uguali, ovvero 325.000 dollari a testa, che sarebbe l’importo esatto di quanto avrebbero guadagnato, a testa, trascorrendo tutta la loro vita lavorando in banca. Una volta convinto Román, l’ex tesoriere effettua un giro nell’entroterra argentino fino a costituirsi alla polizia come rapinatore della banca. L’uomo si trova così a dover scontare tre anni di carcere, sapendo che ciò che lo attende dopo è una vita libera dal lavoro.

La situazione però si complica quando la banca intraprende un’indagine interna sulla rapina, dove colei che svolge le indagini accusa e tiene d’occhio Román, che considera come un complice di Morán. I due riusciranno a tenersi i soldi e a portare a termine il loro piano?

Daniel Elías in I delinquenti (2024)
Daniel Elías in I delinquenti (2024)

Recensione de I delinquenti

“Los delincuentes” è uno di quei film che possiamo definire come l’antitesi dei film commerciali, inserendosi pienamente nella categoria delle pellicole per festival, che trovano il loro spazio vitale e la loro platea più congrua proprio nei festival cinematografici e nel pubblico che li frequenta. Il film di Rodrigo Moreno è pensato per i cinefili, per coloro che sanno apprezzare il linguaggio filmico in tutte le sue sfaccettature, dimostrandosi poco adatto al pubblico abituato al cinema più commerciale, che può essere d’azione o incentrato su grandi storie commoventi.

“I Delinquenti” abbandona ogni dinamica narrativa commerciale, non essendo interessato né a trattare una grande storia d’azione su una rapina in stile “Le Iene”, né a raccontare una storia che sappia emozionare vivacemente lo spettatore, portandolo a ridere di gusto o a piangere lacrime intense, come può accadere in “Il miglio verde”. Rodrigo Moreno va oltre tutto ciò, creando un’opera che si muove a un ritmo incredibilmente lento, a tratti eccessivamente monotono, concentrandosi sui singoli dettagli sia a livello di regia, con lunghe inquadrature naturalistiche, che di sceneggiatura, al fine di raccontarci il non detto e l’interiorità dei personaggi e non tanto una storia incentrata sul mondo della criminalità e su una rapina, elemento di genere che diventa un escamotage narrativo per parlare di altro: di una storia che si muove sui contorni simbolici orientati al tema della Libertà totale, al di fuori di ogni convenzione sociale.

Per sviscerare questa libertà, l’autore costruisce la storia su dei personaggi alquanto complessi che si trovano a sfidare le regole del classico convivere sociale. Personaggi che, durante tutto l’arco narrativo, evolvono continuamente, camminando verso un sentiero misterioso e non decifrabile. La rapina e il denaro diventeranno, per Morán e Román, l’inizio di un loro viaggio interiore, che li porterà a ricostruirsi interiormente e a condurli verso una nuova comprensione del sé più vivida e intensa, il tutto grazie al loro incontro con la stravagante Norma, uno spirito libero che continua a rifuggire il rischio di cadere vittima della società, a cui non intende piegarsi, preferendo trascorrere la sua esistenza nella più totale libertà.

Il MacGuffin del film, ovvero l’elemento che funge da espediente narrativo per far progredire la storia, è senza ombra di dubbio la ricerca di Libertà, cui tutti i personaggi, in primis Norma e Morán, ambiscono. La ricerca di libertà risulta significativa nelle motivazioni che spingono Morán a compiere la rapina. L’uomo non ruba per vivere una vita nel lusso e nell’abbondanza, ma per poter vivere la seconda parte della sua vita come desidera, al di fuori delle costrizioni delle regole sociali a cui deve piegarsi per ottenere le banconote necessarie per vivere. In questo senso, attraverso il personaggio di Morán, viene espressa una critica sociale ampia al capitalismo, dipinto come una vera e propria prigione della libertà individuale, dove ogni singolo essere umano è costretto a vivere entro determinati limiti e regole sociali. Morán desidera fuggire da tutto ciò: non vuole più passare solo quindici giorni all’anno in vacanza, trascorrendo il resto della sua esistenza in un lavoro apatico, ma intende abbracciare la vita, girare il mondo e scoprire la natura, vivendo nella semplicità dell’esistenza. Allo stesso tempo, però, il film ci mostra attraverso il personaggio di Norma che ciò che Morán desidera è effettivamente possibile anche all’interno di una società che impone etichette e obblighi sociali come quella capitalistica. Norma, personaggio ambiguo che rifugge continuamente dalle norme sociali e romantiche, vive insieme alla sorella e a un videomaker naturalista una vita semplice incentrata sulla massima libertà, dove ogni giornata si svolge secondo i propri desideri, senza costrizioni lavorative o finanziarie.

Se questi due personaggi, soprattutto Morán, sono comprensibili nella loro complessità e hanno un carattere ben definito, lo stesso non si può dire di Román, il docile e bravo impiegato bancario che si ritrova coinvolto in una rapina e che deve affrontare tutte le conseguenze interiori di quel furto. L’uomo è costretto a continuare a lavorare in banca mentre sono in corso feroci indagini sugli impiegati, indagini che lo pongono come il principale sospettato dall’investigastrice che gli attribuisce il ruolo di complice di Morán, vivendo così una situazione che gli provoca una grande angoscia interiore, nella paura di venire scoperto e condotto in prigione.

Inizialmente, Román è il classico impiegato che vive una vita monotona senza grandi rimpianti o aspettative. Tuttavia, nel corso della pellicola, si trasforma lentamente in Morán ( da denotate anche il gioco di nomi dove Morán può diventare Román e Norma?). Come l’ex tesoriere della banca, che cerca una vita al di fuori delle norme sociali e a contatto con la natura, anche Román intraprende una profonda riflessione sul senso del capitalismo e subisce una profonda evoluzione, evidenziata dall’inizio di una crisi sentimentale con propria partner e dall’arrivo di un’altra donna, che incarna lo spirito libero e selvaggio, di una donna che sa cogliere ogni attimo pienamente, vivendo ogni giorno a 360° gradi, nella più totale libertà . Tuttavia, alla fine del film, senza una spiegazione sostanziale, dato che abbiamo un salto temporale piuttosto importante, si ha la sensazione che Román faccia nuovamente dei passi indietro, accettando la sua vita monotona e mostrando un maggiore interesse per il denaro rispetto alla libertà più pura e profonda. Forse, ciò che Román cerca alla fine è semplicemente una vita tranquilla, contrariamente a Morán che aspirà alla sua natura più selvaggia e libera.

Fotogramma de I delinquenti
Fotogramma de I delinquenti

Due parti narrative

L’opera cinematografica in questione si distingue per le grandiose interpretazioni attoriali, con attori che aggiungono lustro e profondità ai personaggi che interpretano. Il regista ha fatto scelte azzeccate, soprattutto riguardo ai tre protagonisti: Daniel Elías, Esteban Bigliardi, Margarita Molfino e Germán De Silva. Questi attori riescono a comunicare le emozioni dei loro personaggi anche attraverso il non detto, affrontando numerosi cambiamenti interiori all’interno di una pellicola che spazia attraverso diversi generi cinematografici. Dal poliziesco all’heist movie, dalla commedia grottesca al drammatico, la storia tocca persino elementi prettamente noir, creando richiami quasi lynchiani. Questo si evidenzia sia attraverso i giochi con i nomi dei personaggi, che suggeriscono l’idea che ogni personaggio potrebbe essere la stessa persona, sia attraverso l’uso delle dissolvenze, che richiama il cinema visionario di David Lynch, pur con alcune divergenze. A livello di sceneggiatura, la pellicola è divisa nettamente in due parti narrative, distinte didascalicamente come “Prima parte”, che si conclude intorno all’1h e 22 minuti, e “Seconda Parte”, che arriva fino alla conclusione filmica (anche se avrei trovato più giusto dividere il film in tre parti).

La prima parte della pellicola si concentra sulla rapina in banca e sullo sviluppo del piano orchestrato da Morán, il vero protagonista narrativo di questo primo atto. Questo segmento narra anche l’introduzione di Román, caratterizzato come un individuo titubante e pauroso, che si trova coinvolto in una situazione molto più grande di lui. Se il primo atto si colloca all’interno di dinamiche noir con sfumature poliziesche, la seconda parte rivoluziona completamente la trama, ponendo Román al centro della narrazione per gran parte del racconto. La sua trasformazione inizia con l’incontro con la “femme fatale” della pellicola, Norma, donna di cui entrambi gli uomini si innamoreranno, seppur in momenti diversi. Nella seconda parte del film, la storia si sviluppa all’interno di una dinamica romantica focalizzata sul tema della libertà. Questo tema culmina nel finale aperto della pellicola, che mostra gli interessi attuali dei due personaggi, entrambi alla ricerca della felicità in modi diversi: uno attraverso l’amore, l’altro attraverso il denaro.

In conclusione

“Los delincuentes” si distingue come un’opera cinematografica che sfida le convenzioni del cinema commerciale, proponendo una narrazione lenta e ricca di sfumature, pensata per i cinefili più esigenti. Attraverso la rappresentazione dei complessi personaggi di Morán, Román e Norma, il regista Rodrigo Moreno esplora il tema universale della libertà individuale, scavando nei recessi più profondi della psiche umana. Sebbene il film abbandoni le dinamiche narrative convenzionali, optando per un approccio più contemplativo e simbolico, riesce comunque a coinvolgere lo spettatore attraverso le emozionanti interpretazioni degli attori e la profonda riflessione sul significato della libertà nella società contemporanea. Diviso nettamente in due parti narrative, il film offre una panoramica completa sulle vicende dei protagonisti, offrendo un’esperienza cinematografica coinvolgente e appagante per coloro che sono disposti a immergersi in un viaggio emozionante e complesso attraverso le sfumature dell’animo umano.

Note Positive:

  • Approccio non convenzionale: “Los delincuentes” si distingue per il suo approccio non convenzionale alla narrazione, abbandonando le dinamiche narrativa tipiche dei film commerciali a favore di un ritmo lento e dettagliato. Questo lo rende adatto a un pubblico cinefilo che apprezza il cinema d’autore e le sfumature del linguaggio cinematografico.
  • Profondità dei personaggi: I personaggi complessi e ben sviluppati sono uno dei punti di forza del film. La loro evoluzione durante l’arco narrativo riflette una ricerca interiore e una lotta per la libertà individuale, offrendo spunti di riflessione profonda sulle dinamiche sociali e personali.
  • Critica sociale: Attraverso la trama e i personaggi, il film offre una critica sociale al capitalismo e alle norme sociali che limitano la libertà individuale. La ricerca di libertà da parte dei protagonisti rappresenta una sfida alle convenzioni sociali e una ricerca di significato più profondo nell’esistenza umana.
  • Interpretazioni attoriali: Le interpretazioni dei protagonisti sono lodate per la loro profondità ed emotività, aggiungendo valore alla narrazione e trasmettendo efficacemente le emozioni dei personaggi al pubblico.
  • Stile cinematografico: L’uso di diversi generi cinematografici all’interno della pellicola, come il poliziesco, l’heist movie, la commedia grottesca e il drammatico, offre una varietà di toni e atmosfere che arricchiscono l’esperienza dello spettatore.

Note negative

  • Eccessiva lentezza narrativa soprattutto nel prima capitolo della storia. Alcuni spettatori potrebbero trovare il ritmo lento e dettagliato della narrazione poco coinvolgente o noioso, preferendo un approccio più dinamico e visivamente stimolante.
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