L’Expérience Zola (2023): il film delle Giornate degli Autori di Gianluca Matarrese

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Locandina de L'Expérience Zola

L’Experience Zola

Titolo originale: L’Experience Zola

Anno: 2023

Nazione: Italia, Francia

Genere: drammatico

Casa di produzione: Bellota Films, Stemal Entertainment

Distribuzione italiana: Cinecittà Luce

Durata: 101′      

Regia: Gianluca Matarrese      

Sceneggiatura: Gianluca Matarrese, Anne Barbot, Benoit Dallongeville

Fotografia: Kevin Brunet, Gianluca Matarrese      

Montaggio: Gianluca Matarrese, Giorgia Villa

Musiche: Cantauroma

Attori: Jean-Christophe Laurier, Nikolai Delawarde, Philippe Risler, Minouche Nihn Briot, Anne Barbot, Benoit Dallongeville

Trailer de L’Expérience Zola

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

“L’Experience Zola”  un film delle Giornate degli Autori 2023 diretto da Gianluca Matarrese con Anne Barbot e Benoit Dallongeville, che hanno collaborato con il regista alla sceneggiatura. È tratto liberamente dal romanzo di Emile Zola “L’assommoir”(in italiano “Lo scannatoio“), settimo volume del ciclo  “I Rougon- Macquart” su due famiglie francesi di diversa estrazione sociale.

Gianluca Matarrese, nel 2002, si è trasferito a Parigi dove ha completato gli studi di cinema e teatro. Si è laureato all’Università di Torino e a Parigi 8, in storia e critica del cinema nordamericano e in scrittura audiovisiva, poi all’Ecole Internationale de théâtre Jacques Lecoq di Parigi nel 2005. Il film “Il mio bacio come al cinema” ha vinto il premio Achille Valdata per il miglior cortometraggio al Torino Film Festival nel 2014. Il suo primo lungometraggio documentario, “Fuori tutto“, si è aggiudicato il premio per il miglior film documentario italiano al Torino Film Festival nel 2019. “La dernière séance “(Queer Lion Award 2021) è stato presentato alla Settimana della Critica di Venezia. Nel 2022, “Fashion Babylon” è selezionato al CPH-DOX. Lo stesso anno ha diretto insieme a Mattia Colombo, “Il posto“, in programma a Visions du Réel. Sempre nel 2022, il suo cortometraggio” Pinned Into a Dress” ha aperto la Settimana della Critica di Venezia. Quest’anno, “Les beaux parleurs” è stato invitato al Biografilm 2023. La pellicola è disponibile al cinema dal 13 settembre 2023.

Trama di Experience Zola

Anne è una regista teatrale. Si è separata dal marito e sta cambiando casa. È spenta, senza desideri. Conosce Ben, vicino di casa servizievole e attore senza scritture. Lui la guarda con occhi appassionati, lei non vuole mai più legarsi a un uomo. Ma quando decide di mettere in scena “L’assommoir” di Emile Zola, è a lui che propone il ruolo di Coupeau, riservandosi quello di Gervaise. Man mano che la storia si sviluppa, il confine tra la vita reale e la rappresentazione teatrale si riduce sempre di più. Tra letture e prove, tra ricerca e studio, la realtà sfuma nella finzione e i due sembrano ripercorrere esattamente tutti i passaggi della storia di Coupeau e Gervaise, fino alla rovina.

L’Expérience Zola
L’Expérience Zola

Recensione di Experience Zola

il giovane regista torinese Gianluca Matarrese porta al lido un film curioso che mischia in modo bilanciato il linguaggio teatrale con quello cinematografico. La sceneggiatura prende ispirazione dal capolavoro di Emil Zola  “L’assommoir”(L’ammazzatoio in italiano)  settimo volume del ciclo “I Rougon-Macquart”.   La coppia composta dai proletari Gervaise Macquart e Coupeau prende un’altra forma nei personaggi di Anne (Anne Barbot) e Ben (Benoit Dallongeville) che diventano rispettivamente una regista teatrale e un attore alla ricerca di scritture. I due si incontrano come vicini di casa dopo il trasloco della donna reduce da un divorzio. E’ l’inizio di una relazione complicata nata più per volere di lui. Gran parte del film giova sul gioco tra realtà e finizione nel loro rapporto. 

Questo grazie all’uso dei dialoghi che sono estremamente teatrali. Il palco e la vita si mischiano come spesso accade in teatro e nel cinema. Diciamolo, è tutto estremamente intrigante ed è bello perdersi in questo racconto di un rappresentante illustre del naturalismo. Difficile (ma conta davvero farlo?) comprendere quando Anne e Ben sono nella vita reale. Il regista fa affidamento su due attori importanti che le tavole del palco le conoscono bene. Sia Anne Barbot che Benoit Dallongeville vengono da lì e lo stesso Matarrese ha studiato con l’attrice francese alla École Internationale de Théâtre Jacques Lecoq.

Gianluca Matarrese

«Anne Barbot e io ci siamo formati insieme alla École internationale de théâtre Jacques Lecoq. Entrambi mettiamo in discussione la nozione di prospettiva e la porosità tra realtà e finzione. Insieme abbiamo sperimentato la creazione di ponti tra due linguaggi: quello del teatro e quello dell’audiovisivo. L’adattamento teatrale de L’assommoir di Émile Zola da parte di Anne, è sembrato un ottimo soggetto per l’esperienza che avevamo in mente. La struttura del film è uno scambio, un dialogo tra due narrazioni, quella dello spettacolo sul palco e quella degli attori, dietro le quinte. Fuori dal palco, gli attori sono colti in conversazioni intime, immersi nel proprio elemento quotidiano, in riflessioni o durante i preparativi prima di scivolare nella finzione. La macchina da presa è stato il mezzo di immersione nei movimenti interiori dei personaggi. Il montaggio ha creato collegamenti tra i momenti di gioco della finzione teatrale e del mondo reale, fino a perdere volontariamente i consueti riferimenti e codici tra i diversi registri».

Inoltre, lo stesso Zola sosteneva nei suoi romanzi la contiguità tra romanzo e vita reale, creando   scritti polifonici, costruiti cioè sull’intreccio di più voci diverse e discordanti (tra le quali rientra anche quella dell’autore), spesso non facilmente distinguibili l’una dall’altra. Questa è la stessa prospettiva del film di Mataresse,che non giudica mai i suoi personaggi.

Frame di L'Expérience Zola
Frame di L’Expérience Zola

Il plot è piuttosto fedele  rispetto al romanzo, la caduta di Ben verso l’alcolismo passa per un incidente durante le prove dello spettacolo. E’ l’inizio della caduta di Anne verso l’inferno e il ritorno di un ex fidanzato attore che prenderà il posto di Ben sul palco e nella vita (nel testo originale il marito Lantier).  Tutto funziona in un certo qual modo, anche se alla lunga il gioco palco/vita diventa forse stancante. Appare, anche se solo per poco, il personaggio di Nanà figlia della coppia interpretata da Minouche Nihn Briot, che diventa protagonista per Zola del nono capitolo della saga.

In questo continuo incastro tra letteratura, teatro e cinema Matarrese mette tutti i temi e il punto di vista dello scrittore francese, che fu definito “il Balzac degli ubriaconi e dei degenerati”. Non a caso si parla di alcolismo, che ucciderà prima Coupeau e poi la povera Gervaise. Quello che tuttavia cambia completamente nel film in questione è il contesto sociale. I due Macquart erano proletari e alla ricerca di un benessere, non due intellettuali come nel film.

In conclusione

“Experience Zola” è un film con due attori principali molto in parte e per questo arriva al cuore dello spettatore. Non è, tuttavia, perfetto e ha qualche sbavatura di troppo quando la regia si perde in un gioco di specchi che alla lunga diventa stancante. Inoltre, il personaggio maschile appare molto più blando di quello del romanzo, una scelta registica non perfettamente condivisibile.

Note positive

  • Un’ottima conoscenza del regista del teatro
  • Due attori protagonisti eccellenti

Note negative

  • Un contesto sociale molto differente dal testo originale
  • Un personaggio maschile troppo ammorbidito
  • Una certa involuzione nella narrazione che diventa pesante

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