Il mammone (2022): l’incapacità di diventare grandi

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Il Mammone

Titolo: Il Mammone

Anno: 2022

Paese: Italia

Genere: Commedia

Casa di produzione: Warner Bros. Entertainment Italia, Picomedia, Colorado Film Production

Distribuzione: Warner Bros. Entertainment Italia

Durata: 1h 33min

Regista: Giovanni Bognetti

Sceneggiatura: Giovanni Bognetti

Musica: Corrado Carosio, Pierangelo Fornaro

Attori: Andrea Pisani, Angela Finocchiaro, Diego Abatantuono, Michela Giraud

Trailer del film il Mammone

Trama de Il Mammone

Un ultra trentenne insegnante di letteratura giapponese (Aldo) vive ancora a casa dei suoi genitori (Piero e Anna). Deciso nel rimanere lì e mantenere lo stesso stile di vita agiato, saranno sua madre e suo padre a tentarne di tutti i colori pur di “cacciarlo”, realizzando così il loro sogno.

Recensione del film

Quanti hanno paura di crescere e affrontare la vita? Troppi. E’ il caso del protagonista de “Il Mammone”, film Sky Original che ha per protagonista Aldo, insegnante trentenne di letteratura giapponese. La sua “manna dal cielo” sono sua madre (Anna) e suo padre (Piero) che gli garantiscono vitto e alloggio pagati, pasti pronti in tavola e nessuna responsabilità. In questo si vede il senso del film: la paura di cambiare dei figli. Il fatto è che in molti, al pensiero di andare via di casa, si sentono perduti e l’obiettivo della pellicola è proprio quello di fare capire quanto sia difficile, dal punto di vista di un figlio, crescere. Il film, dopo una buona premessa, sembra vorticare su se stesso, perdendosi in un turbine di banalità. La trama, infatti, fa affidamento sulle stesse situazioni tragicomiche, già viste in altri tipi di commedie, e sembra non avere mai quel “guizzo” in più per superarle.

Fotogramma de Il Mammone
Fotogramma de Il Mammone

La narrazione utilizzata in più occasioni di un narratore esterno (Aurora) è più un limite del film e l’introduzione di una fidanzata per risolvere il “problema” di Aldo sembra un meccanismo poco originale e mal pensato in quanto, più che all’aggiunta di un personaggio, si sarebbe potuto pensare a una presa di coscienza del protagonista. Alcune situazioni, per altro, sono al limite del grottesco, rischiando di trasformare la comicità in noia. Lo spettatore, nel vedere le situazioni susseguirsi, potrebbe essere piacevolmente colpito dalle figure dei genitori, grazie a un Diego Abantatuono, usato per puntare sull’ “usato sicuro” e a una bravissima Angela Finocchiaro nei panni della madre, scelta in quanto ha svolto già ruoli simili. Dobbiamo dire, allo stesso modo, che delude la prova del protagonista (Andrea Pisani) che, lo si vede, è più un comico che un attore e questo è percepibile da quanto il suo modo di recitare risulti piatto e senza alcuna verve. La scelta di abbinare attori di gran livello a comici non premia il film visto che, a mio parere, essere su un palco di teatro è diverso dal fare cinema e in pochi ce la fanno ad avere la stessa riuscita. La colonna sonora del film è uno dei pochi aspetti lieti, essendo stati usati brani indie, capaci di descrivere alla perfezione le azioni che vediamo. Questo però non riesce a compensare la pochezza di contenuti de “Il Mammone”, rendendola una visione assolutamente da dimenticare.

Conclusioni

La sensazione è che questo sia un “esperimento” poco riuscito nel quale una situazione difficile viene usata a pretesto per riderci su ma penso ci sia ben altro dietro la situazione dei figli costretti più che desiderosi di rimanere in casa dei genitori. Il regista, infatti, sembra voler prendere le difese dei genitori, riducendo alla figura di “bamboccioni” i figli. Ci si aspetta molto di più ma le idee sul campo sono poche e vittime di una gestione sbagliata.

Note positive

  • La recitazione dei genitori
  • Alcune battute

Note negative

  • Protagonista
  • Trama del film banale
  • Ripetitività delle situazioni
  • Poca originalità

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