Intervista al Regista e attori di Governance – Il prezzo del potere (2021)

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Governance è in uscita il 12 aprile 2021 direttamente su Prime Video, opera seconda di Michael Zampino con Massimo Popolizio, Vinicio Marchioni e Sarah Denys. In questo articolo troverete un estratto della conferenza stampa sul lungometraggio.

Il film è ambientato nel mondo dell’energia e nel petrolifero, sotto molti aspetti questa è una storia economica ma anche sociale, una storia culturale, infatti negli ultimi anni si è spesso ragionato proprio sull’energia ecologica e la sostenibilità, tematiche che traspaiano nei dialoghi stessi del lungometraggio, inoltre a essere parte della tua vita avendo fatto per molti anni questo lavoro (rivolto al regista). Che ricordo hai di quell’ambiente petrolifero, che sicuramente è molto cambiato dai tuoi tempi, e quali sono gli elementi drammaturgichi che ne hanno influenzato la scrittura di questa storia?

Michael Zampino: Sono trascorsi un paio d’anni da quando non lavoro più in questo ambiente quindi molte cose saranno cambiate, soprattutto quella consapevolezza dell’ambiente è molto più forte oggi che 8-10 anni fa quando io lavoravo ancora nell’industria petrolifera, in quel tempo era appena passato il grande collasso del 2008 e quindi c’era una rimessa in discussione proprio per la decrescita e crisci, decrescita che aveva messo però in discussione l’intero modello economico delle grandi aziende petrolifere che poco a poco si sono riprese e che oggi si presentano come dei baluardi di un nuovo approccio più rispettoso per l’ambiente, difatti siamo oggi dentro un epoca del politicamente corretto, dove la comunicazione accettabile diventa la norma e questi grossi gruppi industriali si sono perfettamente adeguati a questo cambiamento.

E che cosa c’era in quell’ambiente, quali dinamiche di potere e di carriera, dinamiche di voler schiacciare il competitor anche all’interno della stessa azienda e questo è un elemento per te importante da un punto di vista narrativo?

E soprattutto un grande piacere scrivere di personaggi che ho conosciuto. Nel caso di Enzo Petrucci interpretato da Massimo e credo il collage di vari personaggio che ho incontrato, non è uno in particolare, però più semplice rendere vivo un personaggio sullo schermo quando conosci le sue movenze e l’hai visto all’opera e sai come si comporta in certe situazioni di conflitto, quindi Innanzitutto è molto ludico scrivere di qualcuno che conosci nella scrittura perché non puoi dire delle bugie, non puoi ragionare con degli schemi di scrittura o su delle sfumature di personaggi che possono essere artificiali è così.

Massimo Popolizio e Vinicio Marchioni perché loro personaggi, sono due personaggi che sono in due poli opposti, in una logica di potere, apparentemente, allora mi interessa molto capire come l’avete messa a fuoco questa dimensione di un potere che il personaggio di Renzo sta in teoria per perdere e Michele invece vuole entrare in questo gioco di potere e avere il suo angolo di potere

Massimo Popolizio: Diciamo il copione di Michelle dava tanta ciccia in questa in questo senso sembra, è una sorta di tragedia shakespeariana, piena di tradimenti, un pizzico di sesso, amicizie che poi si trasformano e non sono più amicizie, lotte di potere. Il personaggio che interpreto aveva sempre un obiettivo come risultare simpatico a un amico, riuscire a prendere dal prete il terreno, parlare e trattare con il politico… ecco tutti i personaggi di questo film inseguono degli obiettivi da conquistare e portarsi a casa. Renzo Petrucci pensa che una donna sia la causa dei suoi mali e qui sbaglia obiettivo e fa qualcosa che non dovrebbe fare commettendo un reato, non dando soccorso stradale. Trai personaggi di Shakespeare ci sono i biliosi cioè quelli che hanno una sorta di furore interno e che vengono mossi da un forte furore… ecco ho fatto appello a quel tipo di conoscenza perché secondo me questo personaggio è mosso da una sorta di furore, che è il suo motore interno.

Ecco in questo senso invece personaggio di Vinicio, provando a fare una sorta di geometria degli equilibri di potere è completamente nel polo opposto però vuole scalare rapidamente la scalinata della ricchezza. Come lo definiresti e come stata perché questa esperienza di lavoro?

Vinicio Marchioni: Ho sempre visto Michele come una formichina nel senso che è uno che inizia proprio dallo strato più piccolo, inferiore e che ha questa amicizia con Renzo quindi Renzo per Michele è sempre stato un punto di riferimento quantomeno la persona che poteva aiutarlo a trovarsi una posizione migliore di quella che ha all’inizio del film. Da questa amicizia nella maniera più italiana possibile cerca di avere una raccomandazione, per avere una cosa in più nella vita. Insomma inizia con tutte le migliori intenzioni possibile, però lui è un giovane uomo con una famiglia da crescere di cui occuparsi e alla necessità di trovarsi un posto di lavoro sicuro insomma e approfitta dell’amicizia di Renzo per ottenere questo, ma Renzo però è anche come dire un punto di riferimento per come si comporta è un uomo di successo, un uomo che è arrivato ed è un uomo che ha il potere in qualche modo. Quindi da questo punto di vista è un punto di riferimento per Michele. Renzo insegna delle cose a questo Michele prima di affidargli la pompa di benzina e autolavaggio, ma Michele Invece gli succhia un sacco di altre cose, risucchia anche questo arrivismo, gli succhia il cinismo e la possibilità di approfittare di occasioni e quindi è un po’ un corso di formazione per arrivare agli obiettivi di cui parlava Massimo. Ho parlato molto con Massimo e con Michelle in fase di studio e di preparazione del film, era molto interessante questo travaso d’insegnamenti che Renzo da a Michele trasformando Michele in qualcos’altro, tanto da avere nella seconda parte un ribaltamento della situazione. Devo ringraziare Michelle e anche soprattutto Massimo perché abbiamo lavorato in assoluta sintonia per costruire proprio questi due personaggi uno in funzione della’altro.

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