La California (2022): la storia di quella volta che sei morto

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La California locandina film festa del cinema di Roma 2022

La California

Titolo originale: La California

Anno: 2022

Nazione: Italia

Genere: drammatico

Casa di produzione: 17 Producciones, Amarcord Amarcord, Apapaja

Distribuzione italiana: Officine UBU

Durata: 1h 40min

Regia: Cinzia Bomoll

Sceneggiatura: Cinzia Bomoll, Piera Degli Esposti, Christian Poli

Fotografia: Maura Morales Bergmann

Montaggio: Paolo Marzoni

Musiche: Silvia Leonetti

Attori: Giulia Provvedi, Silvia Provvedi, Alfredo Castro, Paola Lavini, Andrea Roncato, Stefano Fregni, Piera Degli Esposti, Riccardo Frascari, Eleonora Giovanardi, Orfeo Orlando, Stefano Pesce, Angela Baraldi, Matteo Zanotti II, Filippo Marchi, Nina Zilli, Enrico Salimbeni, Lodo Guenzi, Bianca Cecconi, Celeste Cecconi

Trailer de La California

Presentato nella sezione Freestyle, alla diciassettesima edizione della Festa del cinema di Roma, La California, lungometraggio diretto da Cinzia Bomoll, cineasta bolognese di origini nomadi, è una produzione Italia-Cile prodotto da Cinzia Bomoll per Amarcord (Italia) e Karina Jury per 17 Producciones (Cile), con la produzione esecutiva di Simone Bachini e Mario Chemello per Apapaja, realizzata con il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso la EmiliaRomagna Film Commission, Ibermedia, Tax Credit Mic. Il lungometraggio, scritto dalla regista con Piera Degli Esposti e Christian Poli vede proprio la compianta attrice bolognese nelle vesti di voce narrante. Il film è interpretato da un nutrito numero di attori e personaggi della musica, da Silvia e Giulia Provvedi (per la prima volta sullo schermo); Lodo Guenzi; Eleonora Giovanardi; Andrea Roncato; Riccardo Frascari; Enrico Salimbeni; Andrea Montovoli; Lorenzo Ansaloni; Angela Baraldi; Stefano Pesce; Alfredo Castro; Stefano Fregni, Vito Stefano Bicocchi e Paola Lavini e vede la partecipazione amichevole di Andrea Mingardi e la partecipazione straordinaria di Nina Zilli. Il film si avvale della direzione della fotografia di Maura Morales Bergmann, del montaggio di Paolo ‘Sbrango’ Marzoni, delle musiche originali di Silvia Leonetti, della scenografia di Cristina Bartoletti, dei costumi di Francesca Bellucci, del suono di Enrico Medri, dell’aiuto regia di Daniele Balboni e della direzione di produzione di Federica Chiarini.

Il film esce in sala il 24 novembre 2022 con Officine UBU.

Trama de La California

Da una notte di passione giovanile tra un ragazzino, allevatore di maiale, e una sedicenne, attivista politica del partito, nascono due gemelle: Alice ed Ester. Da quel momento tutti i sogni di Palmira (Eleonora Giovanardi) scompaiono e la donna ricade entro una forte depressione e follia interiore, tanto da tentare, più volte, di uccidere una delle due bambine, Ester, nutrendo invece per Alice un maggior affetto. Le due bambine crescono in sintonia e all’unisono, all’interno de La California, e quando il muro di Berlino crolla sono ormai delle adolescenti alla ricerca della loro identità e dell’amore, di quell’amore che le sappia portar via de quel luogo privo di evoluzione, dove tutto sembra essere eternamente immutabile, se non la morte. Una sera arriva a La California una famiglia cilena, composta da padre e dal figlio Pablo. L’incontro con il ragazzo segnerà per le due gemelle un segno di rottura e distanziamento. Entrambe sono interessate a Pablo e competono per averlo, allo stesso tempo Ester inizia a differenziarsi maggiormente dalla sorella, mostrando un atteggiamento più oscuro e tormentato, il tutto mentre le nubi della centrale de La California inquinano il luogo.  

Foto dal set de La California (2022)
Foto dal set de La California (2022)

Recensione de La California

Presentataci come una fiaba oscura, attraverso la voce narrante di Piera Degli Esposti (Il divo, 2008; Giulia non esce la sera, 2009; I bambini della sua vita, 2010) che appare rivestire il ruolo della morte, di un personaggio invisibile che vede tutto e sa qualunque cosa accade, forse prevendendo il futuro stesso, La California si dimostra essere prettamente un film di formazione, incentrato sulle giovani Ester (Silvia Provvedi) e Alice (Giulia Provvedi) trattando prima la loro infanzia e poi la loro adolescenza all’interno di una provincia tipica di fine anni ’80, un luogo privo di un futuro vero e proprio e in cui appare non accadere niente.

La California, che si rifà a un paesino bolognese, è un posto segnato da fatica lavorativa e cattiveria, in cui vigono le regole del “Padrone” in cui ciò che conta sono solo il potere e i soldi, in tal senso risulta interessante il personaggio di Gualtierro detto “Malagoli”, interpretato da Stefano Pesce, un uomo spregevole che considera tutti gli abitanti della frazione come essere inferiori, ritenendo, solo perché ha soldi, di poter comandare e far la voce da Re in tutta la provincia. In questo clima di cattiveria e d’immutabilità e dall’assenza di prospettive per il futuro e di apatia, evidenziata anche dalle figure dei quattro uomini seduti fuori dal bar, seguiamo la tragedia delle due gemelle che si devono scontrare tra di loro per scoprire la loro identità, con un’unica speranza in comune: scappare dalla California, un luogo di frontiera dove la vita è fin troppo dura e misera.

Il lavoro di Cinzia Bomoll, pur sfruttando tematiche alquanto poco originali e già riviste in molteplici pellicole italiane, possiede una trama alquanto interessante e accattivante, che, come avviene spesso e volentieri, non sempre è stata ben narrata a livello narrativo e cinematografico.  Fin dalla prima sequenza visiva e sonora de La California troviamo un difetto di montaggio che il lungometraggio porterà con sé per tutta la durata dell’opera: il sonoro, un audio assolutamente mal mixato tra parlato e colonna sonora, così la ben fatta rielaborazione della canzone House of the rising sun, canzone degli The Animals del 1964, interpretata per l’occasione da Alessandra Guidotti, possedendo un volume eccessivamente alto va a coprire gran parte delle battute della voce narrante (Piera Degli Esposti) togliendo forza alla narrazione per il semplice fatto che alcuni dialoghi sono incomprensibili. Inversamente è d’obbligo fare i complimenti ai creatori della colonna sonora con delle rielaborazioni musicali su pezzi storici della musica americana assolutamente riusciti. La colonna sonora richiama quel clima western tipico della vera California, dandoci la sensazione che ogni scelta fatta in questo territorio è come un duello all’ultimo sangue. La fotografia del film del resto richiama questo tipo di atmosfera, dove una tinta gialla e delle sfumature cromatiche calde tipiche Western alla Leone sono alquanto evidenti, il tutto ottiene maggior potenza da una regia che richiama questo elemento di sfida, soprattutto tra il padre delle gemelle e il “boss” della provincia. La fotografia del resto è l’elemento di maggior riuscita del lungometraggio, donandoci delle immagini veramente ben fatte e prive di qualsiasi rumore.

La California possiede, come detto sopra, degli spunti interessanti a livello di storia e di struttura narrativa, come quella fiabesca, ma gli sceneggiatori non hanno saputo valorizzare bene i personaggi trattati, tanto che difficilmente il pubblico proverà empatia verso le due protagoniste, personaggi che vengono narrate, nel loro arco evolutivo, con eccessiva superficialità, questo è evidente dal cambiamento repentino di Ester, che da un momento all’altro distrugge, per scelta, il rapporto con sua sorella, infrangendo quei patti che avevano instaurato poco fa. Il personaggio di Ester appare avvolto dal senso di gelosia e frustrazione nei confronti della sorella amata da tutti, in primis dalla madre, ma il suo cambiamento in una giovane dark lady appare troppo rapido e privo di un reale approfondimento. Stesso discorso vale per Alice, che possiede un carattere solamente abbozzato. La storia però, nonostante queste imperfezioni, regge bene conducendo la pellicola verso un finale accattivante che meritava, un po’ come il tutto, maggior minutaggio.

Fotogramma de La California
Fotogramma de La California

In conclusione

Nonostante le molteplici imperfezioni narrative e di mix del sonoro della pellicola, il lavoro di Cinzia Bomoll riesce a intrattenersi a una storia grazie a quel tono di fiaba oscura che è stato dato alla pellicola nell’incipit dove tutti noi siamo interessati a comprendere: “Come è morta la ragazza?”. La California non è un film pienamente riuscito ma possiede dei pregi a livello di fotografia e registico, con delle prove attoriali abbastanza interessanti.

Note positive

  • Fotografia
  • Colonna sonora e canzone finale
  • Scenografia

Note negative

  • La sceneggiatura è scritta in maniera eccessivamente superficiale.
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