
L’Immensità
Titolo originale: L’Immensità
Anno: 2022
Genere: Drammatico
Casa di produzione: Wildside, Warner Bros. Entertainment Italia,
Chapter 2, Pathé, France 3 Cinema
Distribuzione italiana: Warner Bros. Pictures
Durata: 94 minuti
Regia: Emanuele Crialese
Sceneggiatura: Emanuele Crialese, Francesca Manieri, Vittorio Moroni
Fotografia: Gergely Pohárnok
Montaggio: Clelio Benevento
Musiche: Rauelsson
Attori: Penélope Cruz, Vincenzo Amato, Luana Giuliani, Patrizio Francioni, Maria Chiara Goretti, Penelope Nieto Conti, Alvia Reale
L’Immensità di Emanuele Crialese è il quinto lungometraggio del regista italiano. Presentato in concorso alla 79° edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il film ha come protagonista Penélope Cruz, la vincitrice della Coppa Volpi dell’edizione passata del Festival. Emanuele Crialese torna quindi a Venezia dopo 11 anni dal Leone d’Argento per Terraferma e porta sul grande schermo una storia dalle sfumature autobiografiche. Il film in Italia è distribuito dalla Warner Bros. Pictures ed è già disponibile nelle sale italiane.
Trama de L’Immensità
Roma, anni 70: un mondo sospeso tra quartieri in costruzione e varietà ancora in bianco e nero, conquiste sociali e modelli di famiglia ormai superati. Clara e Felice si sono appena trasferiti in un nuovo appartamento. Il loro matrimonio è finito: non si amano più, ma non riescono a lasciarsi. A tenerli uniti, soltanto i figli su cui Clara riversa tutto il suo desiderio di libertà. Adriana, la più grande, ha appena compiuto 12 anni ed è la testimone attentissima degli stati d’animo di Clara e delle tensioni crescenti tra i genitori. Adriana rifiuta il suo nome, la sua identità, vuole convincere tutti di essere un maschio e questa sua ostinazione porta il già fragile equilibrio familiare a un punto di rottura. Mentre i bambini aspettano un segno che li guidi, che sia una voce dall’alto o una canzone in tv, intorno e dentro di loro tutto cambia.
Recensione de L’Immensità
L’Immensità è un film che Crialese afferma d’inseguire da sempre. Personale e intimo, un viaggio attraverso i ricordi. Il regista prende le impressioni del passato, di un’Italia non ancora pronta ad accettare determinate realtà, e le rielabora. Nella filmografia del regista la famiglia è spesso il tema centrale. Un nucleo familiare problematico e frammentato, ma con Immensità, Crialese dichiara di raggiungere il culmine di questo tema che affronta da tempo. Immensità è un’indagine su un tipo di famiglia che non riesce a garantire protezione, dove i figli non trovano quel senso di sicurezza, non c’è amore e complicità coniugale, i genitori non hanno quella maturità adatta per considerarsi figure di riferimento.

Il film affronta diverse tematiche. L’identità di genere attraverso Andri, interpretata da Luana Giuliani, una ragazza di dodici anni che rifiuta il suo corpo da fanciulla. Adriana si fa chiamare Andrea, ma il suo bisogno di manifestare il suo vero IO viene soffocato, perché l’idea d’identità di genere è ben lontana dall’essere accettata nell’Italia ancora troppo patriarcale e bigotta degli anni ’70. Il regista affronta questa tematica con molta delicatezza, non la esaspera, non tende a marcarla troppo, la lascia sullo sfondo quasi come se cercasse di difendere Andrea da un mondo non ancora pronto ad aprirsi, ma questa idea di vedo non vedo, può essere anche una chiave di lettura del periodo storico dove l’identità di genere era diffuso ma non ammissibile.
C’è una rappresentazione della realtà molto accurata, non solo nel raccontare l’identità di genere, ma anche il ruolo della donna. Penélope Cruz (Finale a sorpresa) è una straordinaria Clara, una donna vittima dell’idea dell’uomo padrone, costretta a chiudere gli occhi davanti ai tradimenti del marito. Il regista non si sofferma molto sulla depressione e la sofferenza di Clara, perché una donna non può cambiare il proprio destino, non c’è un finale diverso, tutto rimane immutabile, una donna non può far altro che subire il potere del proprio uomo.

Unica via di fuga è il varietà. Il varietà, per le generazioni degli anni ’70, era l’unica finestra sul mondo. Gli unici momenti di leggerezza sono i momenti in cui Clara e i figli cantano e ballano le canzoni di Raffaella Carrà, un’icona che ha rappresentato il punto di rottura con la tradizione, una ventata di novità e di trasgressione.
In conclusione
L’Immensità è un film forte, una chiave di lettura del passato che, sotto alcuni punti, di vista rispecchia un po’ la realtà attuale.
Note positive
- Il modo in cui il regista porta il tema in scena, con estrema delicatezza
Note negative
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