La collina dove ruggiscono le leonesse (2021): rabbia e speranza al Trieste Film Festival 33

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The hill where lionesses roar poster

La collina dove ruggiscono le leonesse

Titolo originale: Luaneshat e Kodres

Anno: 2021

Paese: Albania

Genere: drammatico

Casa di produzione: OrëZäne Films, Acajou Productions

Distribuzione:

Durata: 1h 23 minuti

Regia: Luàna Bajrami

Sceneggiatura: Luàna Bajrami

Fotografia: Hugo Paturel

Montaggio: Michel Klochendler, Juliette Penant

Musiche: Aldo Shllaku

Attori: Luàna Bajrami, Flaka Latifi, Era Balaj, Andi Bajgora, Urate Shabani

Trailer The hill where lionesses roar

Dopo l’anteprima al Quinzaine des Réalisateurs a Cannes, arriva alla 33esima edizione del Trieste Film Festival il film d’esordio della giovane franco-kosovara Luàna Bajrami: La collina dove ruggiscono le leonesse (The hill where lionesses roar). La giovanissima regista è già nota ai più per aver interpretato Sophie nel potentissimo Portrait of a Lady on Fire.

Trama La collina dove ruggiscono le leonesse

In un villaggio del Kosovo tre amiche vorrebbero ribellarsi a una vita soffocante e senza sbocchi, in un desiderio febbrile di emancipazione e indipendenza. 

Le tre protagoniste del film "The hill where lionesses roar"
Le tre protagoniste del film “The hill where lionesses roar”

Recensione La collina dove ruggiscono le leonesse (2021)

“Il film dipinge l’età in cui interroghiamo noi stessi”

“L’intera pellicola è costruita sul febbrile desiderio di emancipazione giovanile: questa rabbia che vive in queste tre giovani ragazze. Questo tema per me è universale così ho voluto slegare il film da qualsiasi temporalità. Però ho scelto di ambientarlo in Kosovo

Luàna Bajrami

Ho scelto di ambientarlo in Kosovo”. In queste ultime parole della giovane regista è già rintracciabile l’urgenza artistica che ha portato alla nascita dell’opera. Luana Bajrami vive fra Francia e Kosovo, è chiaro però quanto comprenda e quanto le siano vicini personalmente i sentimenti di cui parla nel film. Le sue protagoniste Qe (Flaka Latifi), Li (Era Balaj) e Jeta (Urate Shabani) sono tre ragazze che vivono a Pleshine (città natale della regista). Le loro giornate sono fatte di attese. Attese e speranze di poter andare via, verso quell’Europa più sviluppata per loro così lontana. Sperano in una selezione all’università e passano i caldi pomeriggi estivi su una collina, testimone inanimata dei loro patimenti ma anche luogo destinato alle confessioni fra amiche e a quei pochi momenti di calma in una città che per il resto riserva violenza e frustrazione. Stupisce come una ragazza appena 20enne riesca a convogliare con precisione nella pellicola determinate sensazioni, facendo di fatto “avvertire” la realtà kosovara allo spettatore.

Scena del film La collina dove ruggiscono le leonesse
Scena del film La collina dove ruggiscono le leonesse

Sostenuto da interpretazioni adatte (tre giovani ragazze semi-esordienti) il film riesce a farsi molto chiaro negli intenti, forse meno nella struttura della storia che risente della mancanza di una vera trama. Luána Bajrami vuole principalmente raccontare quel confuso sentimento di “rabbia giovane” che accomuna tanti. Non è un caso che i momenti più riusciti siano quelli in cui le giovani protagoniste si ritrovano fra loro e si lasciano andare ai pensieri, sono momenti in cui la regia riesce a dare risalto agli spazi aperti e agli ambienti, connessi intimamente alle ragazze che sempre fra quei luoghi (odiati e amati) hanno vissuto. Ecco che “La collina dove ruggiscono le leonesse” da il suo meglio quando la narrazione rallenta e Bajrami con poche pennellate racconta con cura la condizione esistenziale delle tre protagoniste.

La collina è luogo in cui sfogare la propria rabbia, sperando in un futuro migliore
La collina è luogo in cui sfogare la propria rabbia, sperando in un futuro migliore

Denotano invece la mano esordiente altri passaggi frettolosi e poco definiti che tentano di smuovere la trama di un film che forse avrebbe giovato nel vivere “di sole atmosfere”.

In definitiva “The Hill where the leonesses roar” rappresenta un esordio interessante, persino notevole considerata la giovanissima età della regista che, a giudicare dal precoce talento, avrà modo e tempo di definire meglio lo stile registico e narrativo che l’accompagnerà nella sua carriera. Dopo aver convinto come interprete in Portrait of a Lady on Fire, Luana Bajrami si rivela egualmente capace anche dietro la macchina da presa. Ha appena 20 anni: una giovane in fiamme del nuovo cinema europeo.

Note positive

  • Le tre attrici protagoniste sono molto in parte e adatte al ruolo
  • Luana Bajrami riesce a raccontare con poche pennellate la condizione esistenziale delle tre ragazze
  • La regista-sceneggiatrice dimostra un chiaro talento

Note negative

  • Alcuni passaggi frettolosi e poco definiti denotano una mano esordiente
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