“La corrispondenza” e l’ossessione dell’eterno amore

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Locandina de La corrispondenza

La corrispondenza

Anno: 2016

Paese di produzione: Italia

Genere: drammatico, sentimentale

Durata: 116 minuti

Produzione: Paco Cinematografica, Rai Cinema

Distribuzione: 01 Distribution

Regista: Giuseppe Tornatore

Sceneggiatura: Giuseppe Tornatore

Montaggio: Massimo Quaglia

Fotografia: Fabio Zamarion

Attori: Olga Kurylenko, Jemery Irons, Simon Johns, Paolo Calabresi, Anna Savva

Trailer del film “La corrispondenza”

Recensione de La Corrispondenza

Una storia d’amore costruita sul dramma della distanza, quella che separa Amy Ryan, giovane laureanda in astrofisica, e Edward “Ed” Phoerum, un maturo professore universitario residente a Edimburgo, che sceglie i metodi più disparati per restare accanto alla sua amata, pur quando la distanza diverrà, loro malgrado, incolmabile.

Permanendo sulla linea narrativa del precedente film La migliore offerta, Giuseppe Tornatore si rifugia nuovamente in fredde ambientazioni anglosassoni, location certamente lontane dalla Sicilia luminosa di Nuovo Cinema Paradiso e Baarìa. Il regista bagherese, noto per la sperimentazione di diversi generi cinematografici, sceglie per la sua ultima fatica il dramma amoroso che, tuttavia, rivela stranianti ambiguità.

Trama de “La corrispondenza”

Amy Ryan (Olga Kurylenko) è una giovane studentessa universitaria che, da diversi anni, vive una relazione a distanza con Edward Phoerum, affermato professore universitario nell’ambito dell’astrofisica. A causa della distanza, la loro storia d’amore si consuma fra quotidiani messaggi scambiati al cellulare e videochiamate davanti al computer, sino a quando i due hanno occasione di vedersi, a volte in camere d’albergo o nella casa di Edward a Borgo Ventoso, sul Lago Maggiore. Ma quando l’uomo improvvisamente muore dopo una lunga malattia celata a Amy, questi lascia in eredità alla ragazza una fitta rete di corrispondenze affinché Edward possa, nonostante la morte, essere ancora accanto alla sua amata.

Analisi de “La corrispondenza”

La drammatica storia d’amore che stravolge la vita di Amy si sviluppa sul filo della corrispondenza al quale il titolo della pellicola allude: difatti, i due amanti saranno visibili insieme solo durante la breve scena iniziale. Successivamente, la scoperta della morte di Ed da parte della giovane innesca un processo che rivela una grande attenzione, da parte del regista, verso la fragile stabilità psicologica della protagonista, già dilaniata dal senso di colpa per aver causato, suo malgrado, la morte del padre. Sebbene il film inizi propriamente con la fine dell’amore fra i due amanti, è esattamente da tale epilogo che Edward Phoerum continua ad essere presenza costante nella vita di Amy. Lettere, messaggi programmati, email, pacchetti affidati ad amici che recapitano i suddetti alla ragazza: in effetti, seppur trapassato, Edward sceglie la via di un surrogato di eternità per continuare a vivere la sua storia d’amore con Amy.

Tuttavia, nel corso della visione del film, le scelte di Edward calcolate fino allo stremo sortiscono una marca propriamente ossessiva verso Amy, la quale si ritrova incatenata a un amore dalla quale non riesce a scindersi. La scelta di Ed di diventare eterno, inizialmente vissuta come un profondo atto d’amore nei confronti della ragazza, rivela, successivamente, una radice maniacale e sovente controversa, la quale si esplicita con una serie di breakdown da parte di Amy.

L’anomalia insita nella storia d’amore scritta da Giuseppe Tornatore pone in crisi non solo la distanza incolmabile a causa della morte, ma anche il confitto fra verità e menzogna. Amy Ryan, come un’attrice della pièce scritta da Ed, acconsente a recitare quel ruolo e stringe implicitamente un patto con l’amante, patto basato sull’idea che l’uomo sia ancora vivo. Allora, nel corso del lungometraggio, si evidenziano le luci e le ombre che connotano lo scontro fra la verità oggettiva e la verità creduta da Amy: durante un particolare colloquio con il medico di Ed, questi rivela alla ragazza che Ed non era quello che pareva essere. Allora il dubbio di non aver conosciuto ogni lato dell’amante e che la corrispondenza non sia altro che una messinscena programmata rendono il film di Tornatore una raffinata riflessione sulla verità e sulla menzogna.

Suggestiva la scelta dell’isola di San Giulio, nel lago d’Orta, denominata nel film Borgo Ventoso ove, nella casa di Edward Phoerum, si consuma l’amore fra i due amanti; un’ambientazione dai toni opposti rispetto a quelli connotanti il Regno Unito, principale teatro delle vicende. Una dicotomia che si esplicita nella serie di opposti che connotano la pellicola: la differenza di età fra i due protagonisti, le diverse condizioni economiche in cui questi vivono, la stabilità dell’uomo, interpretato da un inedito Jeremy Irons, contrapposta alla fragilità della ragazza, una meno brillante Olga Kurylenko.

Note positive

  • La trattazione di una storia d’amore inusuale sviluppata sul dramma della distanza
  • La scelta della suggestiva location dell’isola San Giulio
  • La linea drammatica che percorre il film traslata sulle ambientazioni dai toni tendenti al blu cobalto

Note negative

  • L’interpretazione sotto le righe di Olga Kurylenko che sovente non lascia intendere il dramma della protagonista
  • L’eccessiva ridondanza di molti messaggi che sono parte della corrispondenza di Edward Phoerum
  • Il mancato sviluppo del dramma vissuto dalla famiglia di Edward
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