Pelé (2016): Il film biografico sul calciatore brasiliano

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I contenuti dell'articolo:

Pelé

Titolo originale: Pelé: Birth of a Legend

Anno: 2016

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Biografico, Drammatico

Produzione: Imagine Entertainment

Distribuzione: M2 Pictures

Durata: 107 min

Regia: Jeff Zimbalist, Michael Zimbalist

Sceneggiatura: Jeff Zimbalist, Michael Zimbalist

Fotografia: Matthew Libatique

Montaggio: Naomi Geraghty, Glen Scantlebury

Musiche:

Attori: Kevin de Paula, Leonardo Lima Carvalho, Diego Boneta, Vincent D’Onofrio, Rodrigo Santoro, Milton Gonçalves

Trailer italiano di Pelè

Trama di Pelé

Il film racconta la storia vera di Edson Arantes Do Nascimento, detto Pelé, dalla sua infanzia alla vittoria della Coppa del mondo con la maglia del Brasile nel 1958. Sin dalle prime acrobazie calcistiche con i suoi amici, dribblando il caos della favelas, Pelé dimostra il suo potenziale che esplode in modo evidente quando impara dal padre la “ginga” uno stile di gioco, nato dalla tradizione brasiliana. Così inizia il cammino che lo porterà al successo, un cammino inesorabile anche se segnato da sofferenze e traumi, come quello di vedere un suo amico morto nel fango dopo un “banale” furto di noccioline.

Durante una partita con gli amici giocata senza scarpe (la povertà gli aveva insegnato a calciare scalzi), tra il pubblico c’è anche un osservatore che lo nota. Da lì al trionfo nel mondiale del 1958 il passo è breve. Pelé approda alla competizione a soli 17 anni e ne diventa protagonista assoluto: il padre ascolta la partita tramite una radiolina, consapevole di aver insegnato al figlio uno stile unico (di cui Pelé gli sarà grato per tutta la vita) ma è tutto il Brasile che osserva il ragazzino dal piede magico ed esulta per la vittoria.

Recensione di Pelé

Il film racconta la storia di Pelé in modo semplice, chiaro ma ricco di emozioni forti: luminose e commoventi, solo per citarne alcune, la scena in cui Pelé assiste alla morte del suo caro amico Thiago o quella in cui il padre insegna al futuro campione a palleggiare servendosi di frutta e arance. Toccante le interpretazioni di Leonardo Lima Carvalho e Kevin de Paula che riescono a trasmettere perfettamente allo spettatore i sentimenti di un ragazzo talentuoso, nato in uno dei luoghi più poveri del mondo. Ma è proprio la povertà, che sembra oscurare ogni speranza, a custodire inattesi miracoli dell’umano che si rilevano, come spesso accade, grazie allo sport.

Tanti i messaggi e i valori che, se si ha sensibilità,  diventano evidenti attraverso la pellicola; a rischio di essere ripetitivo, vorrei sottolineare il fascino della scena in cui il padre, amante del calcio ma costretto a un lavoro umile, con gli occhi dell’amore guarda il figlio, ne vede il talento e lo incoraggia a migliorare le sue capacità: non è forse questo il dovere di ogni padre? La fotografia è impeccabile nel farlo trasparire e diventa pedagogica ricordando allo spettatore che tutti abbiamo o vorremo avere un padre con cui condividere momenti straordinari, anche in situazioni di difficoltà e miseria come quella delle favelas brasiliane degli anni ’50. Il lungometraggio Pelé racconta il cammino di una leggenda del calcio rimanendo aderente alla realtà: significative in questo senso le scene di Pelé che entra nella finale della Coppa del mondo circondato da staff, telecronisti e pubblico sbigottiti dalla sua abilità.

Non svelo nessun finale: Pelé vince il mondiale di calcio a soli 17 anni. “Solo sport!” Potrebbe dire qualcuno, ma il film trasmette emozioni che ci possono rendere migliori e mostra un Brasile capace di dimenticare per un giorno le sue miserie. La pellicola ci porta a riflettere, inoltre, su come oggi il calcio sia molto cambiato: le società ricche e indebitate per comprare giocatori a prezzi milionari, contrastano con la semplicità di un calcio, quello di Pelé, che emoziona ed è un insegnamento per tutti noi tifosi occidentali. Confrontando la vicenda raccontata con il presente, si pone la domanda di come sia stato possibile questo miracolo.

Note positive

  • L’ottima prova degli attori protagonisti
  • L’eccellente fotografia a cura di Matthew Libatique
  • I valori che rendono il film una perla pedagogica

Note negative

  • /
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