La quercia e i suoi abitanti (2022). Il ciclo della vita

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Trailer de La quercia e i suoi abitanti

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Il film “La quercia e i suoi abitanti” è stato prodotto attraverso la collaborazione delle società francesi Camera One e Winds, con il sostegno della coproduzione Gaumont. I produttori alla guida di questo progetto sono stati Barthélémy Fougea e Michel Seydoux, mentre l’artefice dell’idea alla base del film è stato Laurent Charbonnier, specialista riconosciuto del cinema di fauna selvatica da oltre trent’anni. Charbonnier ha realizzato pellicole documentaristiche naturali, fungendo da direttore della fotografia in film come “Il Grande Nord” del 2008 e “Il Popolo Migratore” dal 1999 al 2002, prima di passare alla regia nel 2005-07 con il film “I Primi passi nel mondo”. Per la realizzazione de “La quercia e i suoi abitanti”, il cineasta francese ha collaborato con il produttore Michel Seydoux, che ha iniziato la sua carriera come assistente del Presidente dell’Organizzazione Centrale des Camps et Attività de Jeunesse (OCCAJ) dal 1968 al 1970, per poi fondare la casa di produzione Caméra One nel 1971, diventando anche direttore della Gaumont. Alla sceneggiatura, troviamo Michel Fessler, noto sceneggiatore per film d’animazione come “Le avventure del piccolo Nicolas” del 2021, oltre a lavori documentaristici come “La marcia dei pinguini” del 2005. Per la colonna sonora, che ha arricchito l’esperienza cinematografica, abbiamo Cyrille Aufort, con un significativo contributo nella forma di una canzone originale di Tim Dup. L’aspetto visivo del film è stato curato da Mathieu Giombini, Laurent Charbonnier e Samuel Guiton, mentre Sylvie Lager ha svolto il ruolo di editore. Le riprese di “Le chêne” hanno avuto luogo nei dintorni della residenza di Charbonnier a Sologne, protraendosi per oltre un anno e mezzo. L’intero equipaggio ha dedicato circa 100 giorni a lavorare attorno all’albero centrale del film. Una sequenza particolarmente intricata, in cui è coinvolto un rapace e che costituisce 1 minuto e 20 secondi del film finale di 80 minuti, è il risultato di un impegno prolungato che ha richiesto 15 giorni di lavoro intensivo.

La pellicola è stata presentata al Berlin International Film Festival il 13 febbraio 2022 e sarà distribuita in Italia dal 25 gennaio 2024, grazie a I Wonder Pictures. Il film è stato anche candidato come miglior documentario ai César 2023.

Trama de La quercia e i suoi abitanti

In un incantevole bosco, c’era una volta e c’è ancora, una maestosa quercia, vecchia di ben 210 anni, divenuta pilastro e faro di un intero microcosmo popolato da piccoli esseri. Qui, lo scoiattolo raccoglie con cura le sue provviste, le formiche erigono i loro regni e il topo selvatico trova rifugio dal famelico rapace. Questi, insieme a molti altri, sono i delicati protagonisti di una vibrante avventura pensata per tutta la famiglia, un’emozionante ode alla vita in cui la natura stessa si racconta: la sua bellezza, le sfide che affronta e le splendide giornate di sole che sempre seguono i più impetuosi acquazzoni. In questo mondo fiabesco, ogni creatura riveste un ruolo speciale, danzando in armonia con la magia della natura che avvolge la grande quercia.

Lo scoiattolo in La quercia e i suoi abitanti
Lo scoiattolo in La quercia e i suoi abitanti

Recensione de La quercia e i suoi abitanti

“La quercia e i suoi abitanti” è un titolo di nicchia, che difficilmente troverà un ampio spazio di distribuzione nei piccoli cinema di paese, anche se è un’opera cinematografica che merita di essere vista, difatti noi dovremmo visionarla e farla scoprire ai nostri figli, ai nostri nipoti e, in generale, a tutti i giovani che si stanno avvicinando al mondo dell’età adulta. La pellicola documentaristica francese è intrisa di un significato umano, capace di farci comprendere la vera essenza della vita e di permetterci di osservare, ascoltare e apprezzare l’incanto e la perfezione della natura.

La storia narrata ruota attorno a una quercia secolare (Quercus robur) del 1810, alta 17,5 metri e con un diametro di 112 metri per un volume di 11 metri, situata di fronte a una sorta di laghetto (palude) e immersa in un territorio forestale incontaminato dall’azione dell’uomo. Intorno a questo gigantesco albero si muove e vive un’enorme quantità di esseri viventi, dei piccoli animali che trascorrono la loro esistenza entro un ciclo segnato dall’avanzare, anno dopo anno, delle stagioni. Queste scandiscono il tempo dell’amore, il tempo del procacciarsi il cibo, il tempo dell’attesa e del dormire, il tempo dell’accudire la progenie e il tempo di morire. Elementi che si ripropongono anno dopo anno, all’interno di quel ciclo della vita di cui sentiamo spesso parlare ma a cui facciamo poco caso, anche a causa della scelta dell’uomo di distaccarsi sempre più dall’uomo naturalistico a favore dell’uomo tecnologico.

Barthelemy Fougea – Produttore

Oggi, non osserviamo più gli esseri viventi senza una finalità ambientale, senza una consapevolezza ambigua della loro fragilità e della loro incredibile capacità di adattamento. Di fatto, neanche la loro rappresentazione cinematografica lo fa. Allo stesso tempo, negli ultimi anni la nostra visione della natura si è allargata fino a comprendere un nuovo universo, quello del mondo vegetale e, più in particolare, quello degli alberi. Come una nuova frontiera, un nuovo paradigma del mondo non umano, siamo diventati consapevoli dell’immensa ricchezza dell’universo di questa grande pianta. Da questa consapevolezza sono nati film documentari sulle piante. Tuttavia, fino a ora, nessuno di essi aveva guardato l’albero attraverso gli occhi dei suoi abitanti. È proprio questo che rende il progetto di LA QUERCIA così singolare e così adatto a una narrazione cinematografica. Possiamo sentire dall’interno le tensioni, le gioie e le relazioni che la Quercia contribuisce a sviluppare. Come produttore di molti film sulla natura, vedo in questo film un’opportunità senza precedenti per immergere gli spettatori nel mondo sensoriale e poetico della regina degli alberi, per far scoprire con la poesia la biodiversità che genera e ospita. Animali grandi e piccoli, insetti, uccelli e mammiferi sono i protagonisti attraverso cui si comprende quanto sia essenziale questo albero che li nutre. È come se guardassimo la quercia in veste di edificio e raccontassimo la vita e le vicissitudini dei suoi inquilini. Pochi film in live action hanno tentato questa sfida di immergersi completamente nel cuore di un albero, senza commento in voice-over.

Lo sceneggiatore svolge un ruolo attento nella costruzione narrativa, coadiuvato da un montaggio straordinario che regala intense emozioni agli spettatori di ogni età. Mentre la sceneggiatura narra la vita degli animali nel ciclo di una stagione (ovvero dodici mesi), il montaggio mescola e unisce sapientemente gli animali, donando un senso a tutte le loro mille espressioni. Questo tipo di montaggio crea la sensazione narrativa di un continuo gioco di sguardi tra gli uccelli, le formiche, i topi e lo scoiattolo, sguardi che sono certamente presenti ma che l’editing video ha reso più efficaci attraverso un’attenta unione dei vari fotogrammi. Tra tutte le scene narrate è degno di nota, tecnicamente, il capolavoro visivo a livello registico, fotografico e di montaggio, relativo alla caccia tra un gufo e un uccellino, una lotta all’ultimo sangue. Questa sequenza ci viene raccontata con un’incredibile quantità di fotogrammi e con una fotografia incantevole, capace di regalare colori intensi e di catturare incredibili sfumature sui visi dei piccoli animali. Immagini straordinarie riguardano anche i piccoli roditori, soprattutto all’inizio del film, quando li vediamo terrorizzati dal cattivo tempo, una tempesta che scuote gli abitanti della quercia secolare. La fotografia emerge come un elemento potente all’interno della pellicola, offrendoci splendide immagini della natura e dei piccoli esseri viventi, come quelle dei balanini delle ghiande, raccontate da vicino nel loro viaggio tra amore, morte e nascita della nuova progenie.

Accanto alla bellezza delle immagini, non possiamo che elogiare l’uso del sonoro e della musica, elementi che conferiscono un tocco in più alla pellicola. Quest’ultima avrebbe potuto rischiare di risultare a tratti eccessivamente piatta, ma l’uso sapiente del suono ha contribuito a evitarlo. In certi momenti, ci immergiamo nei soli rumori del bosco, ascoltiamo il canto degli uccellini, i tuoni, la pioggia, i versi dei cinghiali e i passi dello scoiattolo solitario. In contrasto a questa ambientazione sonora, emergono anche momenti di pura ironia in cui compaiono melodie musicali, sia orchestrali che di musica pop – commerciale romantica. Questi inserti apportano al film un senso di ritmo, ironia o tensione, particolarmente evidente nella sorte di alcuni animaletti, in un mondo in cui invecchiare non è mai scontato.

Il balanino delle ghiande in La quercia e i suoi abitanti
Il balanino delle ghiande in La quercia e i suoi abitanti

In conclusione

La pellicola, centrata su una quercia secolare e la vita che la circonda, offre una prospettiva unica sulla natura e il ciclo della vita. Il montaggio magistrale contribuisce a un’esperienza coinvolgente, mentre la narrazione, basata su un ciclo annuale degli animali, rivela la maestria dello sceneggiatore. L’uso attento di immagini straordinarie, una fotografia accattivante e un sonoro evocativo completano un quadro cinematografico che merita di essere scoperto, soprattutto da chi cerca emozioni autentiche e una riflessione sulla bellezza e la complessità della natura.

Note positive

  • Fotografia
  • Sonoro
  • Montaggio

Note negative

  • /
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