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La ragazza con il braccialetto
Titolo originale: La fille au bracelet
Anno: 2019
Genere: Drammatico
Produzione: Petit Film, France 3 Cinéma, Frakas Productions
Distribuzione: Satine Film
Durata: 95 min
Regia: Stéphane Demoustier
Sceneggiatura: Stéphane Demoustier
Fotografia: Sylvain Verdet
Montaggio: Damien Maestraggi
Musiche: Carla Pallone
Attori: Roschdy Zem, Melissa Guers, Anaïs Demoustier, Chiara Mastroianni, Annie Mercier, Pascal Garbarini, Anne Paulicevich, Xavier Maly, Vincent Colombe
La vita deve andare avanti, ma alla fine è impossibile
La ragazza con il braccialetto
Il film La ragazza con il braccialetto è stato presentato in anteprima mondiale al Festival di Locarno trovando l’apprezzamento da parte della critica, ottenendo il Premio César per la Miglior Sceneggiatura non originale. In italia il film è distribuito da Satine Film, a partire dal 19 agosto 2021.
Trama de La ragazza con il braccialetto
La serenità di una giornata al mare, a Bernerie-en Retz, località balneare nella regione della Loira, viene improvvisamente spezzata dalla comparsa di due agenti di Polizia che arrestano la giovane lise davanti agli occhi increduli dei suoi familiari.
Lise è accusata di aver ucciso la sua migliore amica dopo una festa tra amici, viene portata in carcere ma dopo poco farà ritorno a casa agli arresti domiciliari, con l’obbligo di portare alla caviglia un braccialetto elettronico.
Dopo due anni davvero difficili da superare avrà inizio il processo e i genitori di Lise fanno di tutto per difenderla e sostenerla, facendo attenzione al tempo stesso anche ai bisogni del figlio più piccolo. In questa fase emergono accadimenti che sconcertano l’intera famiglia.

Recensione de La ragazza con il braccialetto
Conosciamo davvero i nostri figli?
Quando la quotidianità è interrotta da una tragedia, tutte le certezze vengono meno, e i dubbi possono mettere a dura prova anche i rapporti più significativi.
Se si tratta, poi, della morte di un’adolescente, ai dubbi si aggiungono le domande, i sospetti e talvolta amare sorprese. Al suo primo lungometraggio, Stéphane Demoustier racconta in un “courtroom drama” le vicende di una comune famiglia francese devastata dal sospetto che la figlia Lise possa aver ucciso la sua miglior amica dopo una festa in casa e per questo costretta a portare un braccialetto elettronico di sorveglianza alla caviglia, in modo che la famiglia e la Polizia possa trovarla in qualsiasi momento.
La ragazza con il braccialetto è un film intenso e appassionante, nonostante un ritmo piuttosto lento, che porta lo spettatore nei gangli di un processo per omicidio, con un dibattito profondo e individuale. Al tempo stesso facendo riflettere sulla complessità dell’età adolescenziale, e su quanto poco si sappia sulle nuove generazioni.
Il realismo dell’interpretazione
Tra i protagonisti c’è Chiara Mastroianni, nei panni della mamma di Lise, in un’interpretazione in francese davvero memorabile. Molti degli altri protagonisti però non sono veri attori. Qualcuno lo è diventato durante le riprese del film, è il caso di Melissa Guers, nei panni si Lise, che non aveva mai girato un film prima, ma la cui interpretazione risulta tuttavia dalla forte espressività; mentre il ruolo del Pubblico Ministero è stato affidato a una non attrice professionista, Anais Mercier, sorella del regista, per la prima volta nei panni di un ruolo del genere. Voluta dal regista perché giovane e donna, e soprattutto per il forte legame sentimentale, che ha provato a rendere attraverso le riprese.
Le riprese si sono tenute in un centro di piccole dimensioni, ma abbastanza grande da rendere credibile l’anonimato dell’assassino, Nantes, caratterizzata dall’opera dell’architetto Jean Nouvel. Gli interni sono stati ospitati da un vero tribunale, cosa che ha condizionato non poco le riprese e l’interpretazione degli attori, e in particolare delle comparse in aula. Tutti protagonisti del processo in atto.

Topografia di un omicidio
Una storia sul dubbio, come ha dichiarato lo stesso regista, sulla reale essenza delle persone che pensiamo di conoscere alla perfezione, e su tutti i figli adolescenti, chiusi loro malgrado in un turbine di emozioni incontrollabili, impulsi e confusione. Estremamente fedele alla realtà di un processo vero e proprio, eppure abbastanza profondo da lasciare a ognuno la possibilità e il tempo di riflettere, d’immaginare il finale. Una vera e propria indagine sull’essere umano, e sui giovani in particolare, priva di giudizi morali o di dottrine. Lise ha davvero ucciso la sua migliore amica?
Note positive
- Ambientazione
- Interpretazioni
Note negative
- Ritmo a tratti eccessivamente lento