
I contenuti dell'articolo:
La serie di Cuphead!
Titolo originale: The Cuphead Show!
Anno: 2022
Paese: Stati Uniti d’America
Genere: Animazione
Casa di Produzione: King Features syndicate, Studio MDHR, Netflix Animation
Distribuzione: Netflix
Ideatore: Chad Moldenhauer, Jared Moldenhauer
Stagione: 1
Puntate: 12
Doppiatori italiani: Stefano Brusa, Davide Garbolino, Gianni Giuliano, Franco Mannella, Christian Iansante
Trama de La serie di Cuphead!
All’isola di Calamaio, le tazzine Cuphead e Mugman vivono insieme a Nonno Bricco, un’anziana teiera che si occupa dei due scalmanati nipoti. Un giorno i due fratelli, gironzolando per le strade di un boschetto, s’imbattono in uno strano luna park dal nome “Cattivale”. Prima di ritornare a casa, dopo una giornata di puro divertimento, Cuphead viene incuriosito da un’attrazione lucida dal nome “Soul Ball”, un gioco che dona molti premi al vincitore. Che cosa deve fare per vincere Cuphead? Lanciare una pallina con le mani e imbucarla in una fessura distante. Cuphead inizia a giocare a Soul Ball ma non sa che quell’attrazione e quel luna park sono di proprietà di Satanasso, e che se la tazzina sbaglierà un’unica volta il lancio, la sua anima diventerà di dominio del Diavolo e dell’Inferno. Ovviamente Cuphead sbaglierà, e insieme al fratello Mugman, dovrà affrontare numerose avventure per salvare la propria anima dal terribile Satanasso e dai suoi alleati come il carismatico showman Re Dado.

Recensione de La serie di Cuphead!
Le grandi case di distribuzioni e di produzione cinematografica hanno da sempre creato un universo, dove i bambini possano sentirsi protetti dal mondo reale, il tutto attraverso dei personaggi appartenenti al mondo dei cartoni animati che fossero in grado, grazie a un’elegante costruzione di questi personaggi che risultano privi di quegli elementi di volgarità appartenenti ai nostri tempi, di donare conoscenze ed educazione ai più piccoli, attraverso un buon mix tra racconti d’avventura e d’insegnamento, il tutto attraverso l’uso di una sana dose d’ironia e d’emozionalità. Walt Disney Pictures ha creato due universi animati con le loro regole e con i loro personaggi come Topolinia e Paperopoli, invece la WarnerMedia con la Warner Brothers Entertainment, Inc ha dato vita al famoso e folle mondo dei Looney Tunes, un luogo all’insegna della follia in cui Willy Il Coyote può cadere da un precipizio e rialzarsi immediatamente senza troppi problemi, mentre la storica Paramount Pictures riprendendo in mano i fumetti di Elzie Crisler Segar ci ha condotti, dal 1933 in Popeye the Sailor (Braccio di Ferro) dove ci siamo innamorati del marinaio mangiatore di spinaci, della sua fidanzata Olivia e del maligno Bruto. Nel 2022 Netflix si unisce a questi colossi del cinema andando a portare sul piccolo schermo, dal 18 febbraio 2022, il magico mondo dell’Isola di Calamaio, dove i più piccoli possono scoprire un nuovo universo a loro sconosciuto dove due giovani tazzine s’imbattono in numerose avventure combinando spesso e volentieri dei pasticci nei confronti del loro povero Nonno Bricco fino a inimicarci con lo strambo maligno Satanasso, il Re degli Inferi.

La serie di Cuphead! non nasce da un’idea originale della casa di distribuzione via streaming ma questa si rifà al videogioco run ‘n’ gun Cuphead del 2017, nato dai fratelli Chad e Jared Moldenhauer di StudioMDHR, i quali si erano ispirati per la creazione di quest’universo e dell’estetica dei personaggi ai cartoni animati americani degli anni ’30, con un occhio di riguardo ai lavori dei fratelli Fleischer (coloro che hanno reso celebre Braccio di Ferro), alle animazioni di Ub Iwerks e alle opere di casa Walt Disney. Non a caso nello show e all’interno del videogioco i personaggi, soprattutto i protagonisti Cuphead e Mugman hanno molti elementi estetici in comune con i caratteri di Topolinia e in primis quelli di Mickey Mouse, entrambi possiedono una maglia nera e un paio di calzoncini colorati (Cuphead rossi e Mugman blu) e ai piedi delle grandi scarpi, inoltre alle mani sono rappresentate come una sorta di grandi guanti bianchi esattamente come quelli presenti nel mondo Disney di Topolinia (Minnie, Pippo, Gamba di Legno etc…). La serie di Cuphead! si rifà preponderatamente ai cartoon di Walt anche a livello di ambientazione, difatti per lunghi tratti la colonna sonora svolge un ruolo fondamentale all’interno della narrazione, proprio come avveniva nelle primissime animazioni disney. L’incipit dello show parla da solo, perché la storia si apre mostrando dall’esterno la dimora di Nonno Bricco (a forma di teiera) sotto una musica retrò che dona un’atmosfera giocosa e allegra, sotto queste note vediamo una capra muoversi a ritmo di melodia e dei fiori, che possiedono mani, piedi e viso sorridente, che ballano pieni di felicità. La scena continua all’interno, dove abbiamo Nonno Bricco che pieno di felicità, sempre a ritmo di canzone, prepara la colazione ai due nipoti a base di frittelle che come nei classici cartoon vengono lanciati a colui che li vuole mangiare, il tutto senza uso di parole ma attraverso la gestualità. Cuphead riesce a prendere le frittelle mentre Mugman no, ma queste terminano in terra lasciandolo triste, ed ecco qui che giunge il primo insegnamento, perché vediamo il fratello dividere a metà le frittelle e darle al triste Mugman, che così può fare colazione. Tutto questo non ricorda i cortometraggi Disney? Nella sigla invece troviamo invece un omaggio ai Looney Tunnes dove la scritta del nome dello show compare all’interno di un cerchio, proprio come avviene nei cartoni Warner.

The Cuphead Show però non vive solo all’interno della sua atmosfera anni ’30, mostrata anche tramite una fotografia e un uso dei colori che ricercano il rumore della pellicola, ma possiede anche una sua modernità, mostrando l’evoluzione del genere cartoon, perché se il mondo di Topolinia o quello dei Looney Tunnes è sempre uguale a sé stesso con puntate sconnesse l’una dall’altra, in questo show Netflix troviamo una trama orizzontale per i bambini di oggi che preferiscono storie che abbiano un loro sviluppo interno e non episodi privi di elementi unitari, tale scelta del resto dà la possibilità anche ai più adulti di appassionarli alla narrazione. Questa è la vera e unica divergenza con i suoi predecessori, mentre la differenza sostanziale con il mondo del videogioco è essenzialmente quella riguardante l’animazione che se nel primo è fatta completamente a mano su carta, come avveniva negli anni’30, mondo a cui l’intera si rifà anche a livello musicale, infatti le canzoni possiedono elementi jazz e swing, nella serie l’animazione è si a mano ma il tutto è stato fatto al computer per abbassare i costi di produzione. Peccato però, se avessero optato per la classica animazione anni ’30 la serie avrebbe ottenuto un maggior pregio per gli amanti dell’animazione classica.
In conclusione
In sole dieci puntate lo spettatore riesce a conoscere i vari personaggi, dall’avventuriero Cuphead al pauroso Mugman, fino ad alcuni antagonisti come Satanasso Pigliatutto e Re Dado. L’ultima puntata della stagione inoltre ci porta dentro la cittadina ampliando il panorama visivo, facendoci conoscere anche il primo personaggio femminile dello show: Ms. Chalice. Il tutto al momento risulta ancora poco tridimensionale e probabilmente nello sviluppo futuro tutti i caratteri otterranno maggior approfondimento, ma va detto che questo prodotto è fatto per i bambini e non per gli adulti e se lo guardiamo in quest’ottica funziona benissimo.
Note positive
- Il design dei personaggi
- Le melodie
- L’animazione
Note negative
- /