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La tela animata
Titolo originale: Le Tableau
Anno: 2011
Genere: animazione, fantastico
Produzione: Blue Spirit Animation, Be Films, France 3 Cinéma, Rezo Productions, Sinematik, RTBF (Télévision belge)
Distribuzione: Koch Media
Prodotto da: Armelle Glorennec, Eric Jacquot
Durata: 76 minuti
Regia: Jean-François Laguionie
Sceneggiatura: Anik Le Ray, Jean-François Laguionie
Scenografia: Jean Palenstjin
Montaggio: Emmanuel De Miranda
Colonna sonora: Pascal Le Pennec
Character Design: Jean-François Laguionie
Animatori: Lionel Chauvin
Con La tela animata, il veterano dell’animazione francese, Jean François Laguionie (classe 1939), ci porta all’interno di un quadro in cui tre personaggi di “caste” differenti, partono alla ricerca del Pittore del quadro perché possa finire il suo dipinto e portare così, l’uguaglianza fra tutti gli abitanti del quadro. Candidato al premio Cesar come miglior film d’animazione nel 2012, in Italia fu distribuito direttamente in DVD da Koch Media nel 2012.
La trama de La tela animata

In un quadro in cui sono rappresentati un castello e una lussureggiante foresta, vivono tre categorie di personaggi: i Compiuti, gli Incompiuti e gli Schizzi. I primi sono tutti coloro che il Pittore ha finito di dipingere, i secondi quelli che hanno color di tela anche solo un piccolo punto e i terzi sono i più vessati anche dagli Incompiuti: gli Schizzi infatti, sono rimasti appena abbozzati.
Il primo personaggio che incontriamo è Lola, un’incompiuta che racconta a noi spettatori quello che ci si para davanti e ci presenta altri due fra i personaggi principali della storia; Ramo e Garance, un compiuto lui e un’incompiuta lei. Il loro amore è osteggiato dal Gran Candeliere poiché, per suo volere ha esiliato gli Schizzi, confinato gli Incompiuti nella foresta e ammesso solo i Compiuti ad abitare nel grande castello. Il giovane Ramo rivendica però uguaglianza per tutti e, dopo un’accesa discussione è costretto a scappare dagli sgherri del Gran Candeliere. Nella fuga incontra Plume, uno schizzo che aveva inutilmente provato a entrare nel castello assieme all’amico Gom – che alcuni compiuti hanno ridotto a un ammasso informe – e si imbarcano con Lola alla ricerca del Pittore perché possa finire il suo quadro e portare la tanto agognata uguaglianza.

Nel lungo viaggio i tre compagni incontrano in un altro quadro il tamburino Magenta e anche lui si aggiunge al gruppo. Nel mondo reale la piccola compagnia incontra i quadri di una donna amata dal pittore e il suo stesso autoritratto: grazie a loro i nostri conosceranno meglio il Pittore ma, malgrado la loro ricerca in un altro quadro, la ricerca risulta vana: del pittore non vi è alcuna traccia. Sarà compito di Lola, Ramo, Plume, Magenta e del redivivo Gom – riportato a Schizzo dall’autoritratto del Pittore (la cui voce è dallo stesso regista)- riportare l’uguaglianza al castello e dintorni, facendo ritorno a casa portandosi dietro vari colori e pennelli presi dallo studio del pittore, in un finale dal pirandellismo in continuo crescendo.
La recensione de La tela animata

Molto probabilmente, La tela animata di Jean – François Laguionie, sarebbe piaciuto al nostro Luigi Pirandello. Dei personaggi di un quadro che partono alla ricerca del pittore che li ha creati, sa molto del famosissimo: Sei personaggi in cerca d’autore dello scrittore siciliano. In questo film possiamo ammirare la bravura di Laguionie e degli altri suoi collaboratori nel realizzare veri e propri quadri, dandoci la possibilità d’immergerci in essi, rimanendo sempre coscienti del fatto che siamo all’interno di uno spazio bidimensionale. Se l’illusione della tridimensionalità è naturalmente necessaria nel momento in cui Ramo, Lola e Plume escono dal loro quadro entrando nel “mondo reale”, questa scompare all’interno dei vari quadri in cui entrano – e i continui stacchi di camera, non possono essere una coincidenza -. Le sequenze nei vari quadri, per certi versi, ricordano un po’ uno spettacolo di marionette, o i libri “pop-up”: personalmente una scelta azzeccata.
Il film di produzione franco – belga inoltre, possiede un certo fascino dato dalla particolare realizzazione dei vari quadri in cui i protagonisti del film entrano; pur facendo capo ad un medesimo stile pittorico, ogni quadro ha le sue peculiarità, come i personaggi all’interno. La regia sembra voler riflettere questa evidenza attraverso i “movimenti di macchina” e la colonna sonora, come si può ben vedere quando i protagonisti si trovano a parlare con il quadro della donna una volta amata dal pittore. Un’atmosfera dolce e densa che cambia ovviamente, quando il quadro in cui i quattro entrano rappresenta una battaglia: cambiano i colori, cambiano i tratti dei personaggi e la colonna sonora, entrambi qui più marziali. In generale il film scorre piacevolmente senza grossi colpi di scena, senza brusche accelerazioni o rallentamenti improvvisi, quasi a non volerci far dimenticare che il punto centrale dell’opera è la ricerca del pittore per poter finalmente abbattere quelle caste che ha creato, per non aver completato il quadro da cui provengono Ramo, Lola e Plume.
Note positive
- La psicologia dei personaggi che si differenzia a seconda delle caste cui appartengono
- La finta tridimensionalità dei quadri
- La sequenza del quadro che raffigura il Carnevale di Venezia
- Il “pirandellismo” presente nel film
- La breve scena in live action che dà un’ulteriore chiave di lettura del film
- La colonna sonora composta da Pascal Le Pennec
Note negative
- Alcune scene potrebbero tranquillamente non essere viste. La storia reggerebbe benissimo comunque