La truffa dei Logan (2017): una commedia effervescente a tinte action e con un cast brillante

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Trailer ita del film La truffa dei Logan

Trama de La truffa dei Logan

Jimmy Logan lavora come operaio nella Charlotte Motor Speedway ma viene licenziato a causa di un leggera claudicazione. Proviene da una famiglia umile: suo fratello Clyde, reduce di guerra, gestisce un bar e sua sorella Mellie fa la parrucchiera. La sua ex moglie inoltre si sta trasferendo con la figlia, Sadie, in un’altra città, rendendo così il rapporto genitoriale più complicato. Jimmy, constatando che la sua vita sta andando a rotoli, col rischio anche di perdere Sadie, decide di organizzare una rapina, ma non una qualunque, bensì una vera e propria truffa che non lascerà traccia e dalle sembianze insensate. La combriccola, sfruttando la conoscenza di Jimmy del sistema di trasferimento di denaro della Speedway, eseguirà il piano durante la corsa più impegnativa e redditizia della Coca-Cola 600.

Recensione de La truffa dei Logan

Se Ocean’s Eleven aveva già affrontato il tema della rapina, La truffa dei Logan lo investe di esuberanza e umorismo catapultando in scena dei personaggi sventurati, filibustieri, capaci di realizzare un colpo perfetto e insolito. Il film, diretto da Steven Soderbergh, uscito nei cinema statunitensi nel 2017 e distribuito in Italia dal 31 maggio 2018, si serve di un cast disparato che risponde efficacemente impersonando i ruoli in maniera brillante. Ritroviamo un Channing Tatum accattivante, già visto in Magic Mike in cui spiccava la tipica fotografia gialla soderberghiana e abbondavano i balli osé; Daniel Craig il quale a sorpresa lascia i panni dell’agente segreto James Bond per indossare quelli di un briccone squattrinato dalla mente esagitata e folle – come non l’avete mai visto – e Adam Driver che invece incarna un personaggio taciturno e apparentemente problematico. Quella che viene fuori è una banda sgangherata che pianifica una rapina geniale, trascinandosi dietro i sorrisi scroscianti del pubblico. La regia non si perde in chiacchiere e scaraventa davanti all’obiettivo immagini leggere e briose ma che fanno breccia all’interno di un’America dove spesso i più umili vengono lasciati da soli e obbligati a rimboccarsi le maniche. E i fratelli Logan se le rimboccano benissimo. Jimmy e il fratello Clyde infatti arruolano nella loro banda la sorella Mellie, il grande scassinatore Joe Bang, pronto ad evadere dal carcere per poi ritornare in cella senza farsene accorgere, e i suoi due fratelli fuori di testa, Sam e Fish. Ciò che verrà orchestrato sarà incredibilmente uno specchietto per le allodole. La pellicola è stata inserita dalla National Board of Review Awards tra i migliori dieci film indipendenti del 2017.

Soderbergh, che spesso dirige anche la fotografia, a volte celandosi sotto lo pseudonimo Peter Andrews, abbandona la pellicola dalle tinte giallognole, che ha contraddistinto frequentemente i suoi film, per approdare a toni di colore più tradizionali e cimentarsi in una commedia dalle venature action davvero niente male. Il ritmo infatti è esaltante, la sceneggiatura sottile e ironica. Gli attori mostrano una grande propensione per i ruoli interpretati tra cui spicca in particolare un Daniel Craig svitato e insolito. Non sono da meno Adam Driver e Channing Tatum che si dimostrano follemente bravi, formando insieme all’ex 007 un trio ridanciano e bizzarro. Avvalendosi di musiche dosate e in sintonia con le scene clou, La truffa dei Logan coniuga perfettamente umorismo e azione che sfumano leggermente in un background riflessivo: Jimmy Logan perde il lavoro a causa di una lieve zoppia della gamba e la sua ex moglie vuole trasferirsi fuori città con la figlia. Oltre a ciò figura il tema della guerra in Iraq, dove il fratello di Jimmy, Clyde, ha perso una mano. Quest’ultimo è un tipo tranquillo, di poche parole, espressivamente tragicomico e parte fondamentale per la riuscita dell’esilarante rapina che i Logan mettono a segno. Un colpo studiato nei minimi dettagli, anche se non sembra, e camuffato da situazioni che strappano più di un sorriso. Intriso di comicità, circostanze paradossali e momenti teneri tra padre e figlia, il film scorre come un fiume in piena sfociando nella piacevolezza e nel sollazzo, merito principalmente dell’ottima caratterizzazione dei personaggi. Questa commedia, sostenuta da un sorprendente montaggio, che definirei “didascalico”, si piazza tra le migliori del genere e sicuramente tra le opere cinematografiche più riuscite di Soderbergh.

Note positive

  • Interpretazione dei ruoli e caratterizzazione dei personaggi
  • Montaggio
  • Sceneggiatura efficace che raggiunge pienamente il suo obiettivo

Note negative

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