
I contenuti dell'articolo:
Colorful
Titolo originale: Id.
Anno: 2010
Paese: Giappone
Genere: Drammatico
Produzione: Ascension, Sunrise
Distribuzione: Koch Media
Durata: 127 min.
Regia: Keiichi Hara
Sceneggiatura: Miho Maruo
Fotografia: Koichi Yanai
Montaggio: Toshihiko Kojima
Musiche: Kow Otani
Animatori: Takashi Nakamura, Hideo Harigaya, Tetsuya Hasegawa, Tetsuo Hirakawa, Hiromi Imaizumi
Colorful è un film sulle seconde possibilità. Ad un’anima viene concesso di tornare sulla terra e poter vivere nel corpo di un quattordicenne, Makoto Kobaiashi che ha tentato il suicidio. Comincia così un percorso di ricerca e ammenda, per entrambi. Il film di Keichi Hara (Shin-Chan, Un’estate con Coo) vinse il premio del pubblico e una menzione speciale al Festival internazionale del film d’animazione di Annecy nel 2011.
Trama di Colorful
In quella che sembra essere una stazione dei treni, le anime dei morti attendono la loro prossima destinazione. Fra loro ve n’è una disorientata, senza alcun ricordo che non sembra avere la minima idea di cosa debba fare ora; a salvare la situazione pensa Purapura, un giovane ragazzo dai capelli grigi che spiega all’anonima anima la situazione e che cosa le stia per accadere. Quest’ultima arrivata, è stata estratta a sorte per poter tornare sulla Terra e rincarnarsi nel corpo di qualcun altro: una seconda possibilità per questa anima ma anche per il giovane in cui questa si reincarnerà. Il giovane in cui l’anima si reincarnerà è infatti, quella di Makoto Kobaiashi, un ragazzo che ha tentato il suicidio ingerendo una consistente quantità di pillole della madre. Compito di quest’anima è fare ammenda per gli errori del proprio passato e scoprire i motivi che hanno spinto Makoto a morire.

La faccenda si rivelerà però tutt’altro che facile: Makoto non era molto amato in classe e in famiglia le cose, al momento del tentato suicidio, non erano delle più rosee. La ricerca di un senso, per il redivivo Makoto sarà una continua marcia fatta di passi avanti e molte frenate brusche, ad aiutarlo però oltre a Purapura, sarà il compagno di classe Saotome; gentile e assennato, il ragazzo aiuterà Makoto a crescere e prendere maggiore coscienza di sé.
Saotome, pur essendo uno degli aiuti più importanti per la crescita di Makoto, non è il solo motore per la sua guarigione, il suo cambiamento profondo è frutto di numerosi incontri e situazioni che Colorful dipinge al meglio.

Recensione di Colorful
Colorful è un film profondo e ben raccontato che in poco più di due ore coinvolge lo spettatore senza che siano necessarie forti emozioni o momenti concitati; globalmente è una storia che si sviluppa con attenzione e con una sostanziale tranquillità pur rimanendo sempre presente un senso di irrequietudine, dovuto all’indagine che l’anima in Makoto compie sulla vita del giovane che ha tentato il suicidio.
La regia di Keichi Hara è semplice, essenziale quasi ma serve per rimanere focalizzati su Makoto, il mondo che lo circonda e sulla propria ricerca personale: un percorso lungo e assolutamente disomogeneo che la storia riesce ad esaltare attraverso una sorta di durezza ovattata, particolarmente evidente nei momenti in cui la famiglia Kobaiashi è riunita. Di forte impatto sono gli scenari del film, alcuni dei quali, realizzati in maniera impeccabile, probabilmente perché particolarmente importanti ai fini dello stesso epilogo di Colorful; ci si riferisce alla scena di pesca fra Makoto e suo padre e alla passeggiata fra quest’ultimo e Saotome, il suo primo vero amico. A far da corollario al tutto la colonna sonora di Cow Otani che avviluppa questa storia con atmosfere tinte di malinconia (come percepibile in Tegami Haikei Juugo no Kimi He)
Il film prodotto da Ascension e Sunrise, spazia fra una storia di famiglia a un bildungsroman con singolare disinvoltura, il perno è naturalmente Makoto, attorno al quale girano svariate situazioni che lo riguardano direttamente o che finiscono per coinvolgerlo, cambiarlo, aiutare la stessa anima in Makoto a fare chiarezza con sé stessa.

In conclusione
Colorful è un film consigliato per chi volesse continuare a conoscere uno spaccato di vita quotidiana del Giappone contemporaneo, condito con fantasia e un pizzico di dramma.
Note positive
- La trama ben sviluppata
- La fotografia Koichi Yanai
- La regia di Keichi Hara
- La colonna sonora di Kow Otani
- La prima sequenza
- Il finale del film
Note negative
- /