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Lupin the IIIrd – La bugia di Mine Fujiko
Titolo originale: LUPIN THE IIIRD 峰不二子の嘘 LUPIN THE IIIRD: Mine Fujiko no uso
Anno: 2019
Paese di Produzione: Giappone
Genere: animazione, azione, poliziesco, drammatico
Casa di produzione: TMS Entertainment
Distribuzione: Prime Video, Netflix
Durata: 58min
Regia: Takeshi Koike
Sceneggiatura: Yūya Takahashi
Soggetto: Monkey Punch
Montaggio: Yoshihiro Kasahara
Fotografia: Jirō Tazawa
Character Design: Takeshi Koike
Musica: James Shimoji
Doppiatori Originali: Kan’ichi Kurita, Kiyoshi Kobayashi, Miyuki Sawashiro, Mamoru Miyano, Tomoe Hanba
Doppiatori Italiani: Stefano Onofri, Alessandro Maria D’Errico, Alessandra Korompay
Nel 2019 nelle sale giapponesi (2020 in Italia) venne trasmesso il terzo film della trilogia firmata Takeshi Koike incentrata sui compagni di Lupin III. Questa pellicola dedicata alla affascinante e sensuale Fujiko Mine dove è la protagonista assoluta di una storia matura che riprende le caratteristiche delle due opere precedenti del regista (“Lupin III – La lapide di Jigen Daisuke” e “Lupin III – Uno schizzo di sangue per Goemon Ishikawa”).

Trama Lupin the IIIrd – La bugia di Mine Fujiko
Fujiko è in fuga insieme al piccolo Gene, unico bambino che conosce l’ubicazione dei 500 milioni di dollari sottratti dal padre alla società Godfrey Mining. La società per riprendere la fortuna libererà il suo più letale sicario Bincam che ha apparentemente dei poteri sovrannaturali. Così per scampare al sicario assoldato dalla società, Fujiko coinvolgerà Lupin e Jigen in una sfida all’ultimo respiro per la sopravvivenza.
Meglio avere un uomo in più che non si scordi di me così un giorno potrò usarlo come voglio no?
Fujiko Mine – Lupin the IIIrd La bugia di Mine Fujiko

Recensione di Lupin the IIIrd – La bugia di Mine Fujiko
L’ultimo film della trilogia firmata da Takeshi Koike prosegue sulla scia delle due opere precedentemente citate, mostrando quindi uno stile più adulto e cupo rispetto alle classiche versioni animate ricreando delle atmosfere più vicine al manga originale di Monkey Punch. Nonostante questo sia il film più lungo della trilogia firmata da Koike (58min) continua a essere presente uno dei più grandi problemi della trilogia stessa ovvero, invece di sembrare un film il prodotto sembra solo un episodio televisivo allungato, in due parti, dove viene raccontata una storia semplice costruita per mettere in risalto le qualità da seduttrice e manipolatrice della bella Fujiko.
In questa opera si cerca di mostrare un lato diverso della bella seduttrice creata da Monkey Punch dove, oltre a mostrare le qualità che l’hanno resa indimenticabile agli occhi dei fan, ci viene mostrato un rapporto inedito madre-figlio con il piccolo Gene a cui purtroppo viene dedicato fin troppo poco tempo per essere esplorato a dovere ed essere più efficace, stessa cosa vale anche per il villain del film Bincam.


Tu riesci a far ballare noi uomini come vuoi sopra un palcoscenico di nome Mine Fujiko.
Lupin – Lupin the IIIrd La bugia di Mine Fujiko
Anche se il personaggio è sicuramente uno dei migliori della pellicola, grazie anche al suo carisma e al suo character design particolare che si collegano ai suoi poteri apparentemente sovrannaturali, comunque possiede un background che sviluppato meglio sarebbe stato più interessante e incisivo sul prodotto finale.
Il punto forte di “Lupin the IIIrd – La bugia di Mine Fujiko” è sicuramente il comparto visivo, proprio come nei due lavori precedenti si nota una versione più violenta e adulta del franchise di Lupin III, con i tratti dei personaggi sporchi che si avvicinano molto alla versione cartacea dell’opera. Le animazioni e le coreografie sono davvero degne di nota con una qualità sempre alta riuscendo a mettere in scena delle scene d’azione e d’inseguimenti davvero di qualità.
Con questi toni più adulti, il film mette in risalto più volte le linee aggraziate e sensuali della protagonista, ma mai in maniera gratuita e fine a sé stessa. Il film comunque possiede un elevato tasso d’azione, d’intrattenimento e un buonissimo finale che comunque purtroppo non riesco a rendere memorabile la pellicola facendola cadere in una classica avventura del ladro gentiluomo.
Note Positive
- Come nelle due opere precedenti di Koike lo stile più maturo e cupo riescono a differenziare il prodotto dalle altre trasposizioni animate degli ultimi anni che hanno dei toni decisamente più leggeri.
- Le animazioni sono sempre di qualità alta riuscendo a mettere in scena dei bellissimi inseguimenti e scene d’azione
- Bincam e Fujiko sono i personaggi più riusciti della pellicola
Note Negative
- Storia purtroppo troppo semplice e lineare
- La poca durata della pellicola impedisce l’approfondimento dei personaggi e dei legami che si vengono a creare