Madame Claude (2021): La storia vera di Fernande Grudet

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Madame Claude 2021 film netflix locandina

Madame Claude

Titolo originale: Madame Claude

Anno: 2021

Paese: Francia

Genere: biografico

Produzione: Les Compagnons du cinéma, Wild Bunch, TNG productions

Distribuzione: Netflix

Durata: 1h 52min

Regia: Sylvie Verheyde

Sceneggiatura: Sylvie Verheyde

Fotografia: Léo Hinstin

Montaggio: Christel Dewynter

Attori: Karole Rocher, Roschdy Zem, Garance Marillier, Pierre Deladonchamps, Annabelle Belmondo, Hafsia Herzi, Joséphine de La Baume, Mylène Jampanoï

Trailer del film francese Madam Claude

Rilasciato il 2 Aprile 2021 sulla piattaforma on demand Netflix, Madame Claude è un lungometraggio francese della regista parigina Sylvie Verheyde che vede nei ruoli delle protagoniste Karole Rocher (Le nevi del Kilimangiaro, Stella) e la giovane attrice Garance Marillier (Pompei, Raw, Ad Vitam). La storia a carattere biografico analizza la caduta dell’impero di Fernande Grudet, denominata appunto Madame Claude, che fu tra gli anni ’60 e fine ’70 la maîtresse e prostituta più importante e famosa di Parigi, riuscendo a creare in Francia una rete con più di 500 “claudettes” (prostitute) che lavoravano per lei. La sua organizzazione però venne smantellata a partire dagli anni ’76 per volere del giudice Jean-Louis Bruguière. Nel 1992 venne incriminata e condannata ad una pena carceraria dopo molte diatribe processuali che la videro fuggire anche in America.

Trama di Madame Claude

Siamo a Parigi, nella fine degli anni ’60 un epoca mossa da grandi movimenti di liberazione delle donne. Seguiamo gli ultimi dieci anni d’attività di Madame Claude, gestore di uno dei più importanti bordelli parigini tenuto all’interno del lussuoso 16 ° arrondissement di Parigi. La sua attività di protettrice e “mamma” delle sue giovani ragazze sotto la sua protezione la vedono legarsi in maniera importa al mondo politico, poliziesco e mafioso, con personaggi che in cambio del loro aiuto chiederanno a lei e alle sue ragazze dei favori politici e di potere.

La storia analizza il rapporto tra Madame Claude e la giovane aristocratica Sidone, che nonostante il suo rango sociale e il suo non bisogno economico, decide di divenire una delle ragazze del 16 ° arrondissement di Parigi, tra le due inizierà un rapporto profondo d’amicizia, materno e quasi amoroso. Ma proprio Sidone, a suo malgrado, la rovinosa caduta di Madame Claude e la fine di un era per la storia politica e sociale francese.

Recensione di Madama Claude

Questa storia si ispira alla vita immaginaria di Fernande Grudet, alisa Madame Claude, nata il 6 Luglio 1923 ad Angers

Didascalie iniziali del film Madame Claude

Il lungometraggio francese di Karole Rocher ha il pregio di possedere un importante e affascinante estetica visiva, un estetica però propriamente legata al mondo dell’apparenza, elemento fondante e caratterizzante all’interno di quel mondo legato più alla fisicità e alla bellezza che non all’interiorità basata su costumi sgargianti, il tutto mostrato attraverso una fotografia di Léo Hinstin che richiama quel mondo e quel clima passato di fine anni ’60 fatto di festine e di momenti frivoli, questo ambiente e il corso del tempo viene scandito dalla musica, musica tendente a tinte rock and roll e rock, tale scelta rende le traccie musicali un elemento fondante del lungometraggio che per certi versi può apparire come un lungo videoclip, anche a causa di una sceneggiatura che risulta piuttosto frammentaria e che non riesce a mostrare in maniera efficace e chiara gli eventi legati al mondo di Madame Claude che vive lo stretto rapporto mafioso e politico di quei tempi, divenendo a suo volta un importante pedina in mano ad altri nel campo delle decisioni statali di elevata importanza. Questa storia però è narrata solo in apparenza e in maniera puramente confusionale, tanto che difficilmente lo spettatore comprenderà al pieno gli sviluppi politici francesi attraverso la pellicola, ma questa sembra voler esclusivamente parlare della forza di due donne: Madame Claude prima e poi Sidone, che per certi versi diviene il perno centrale e il punto stesso di forza della storia, anche attraverso una regia che riesce in maniera efficace pur nelle sua superficialità narrativa e di scelte registiche a mostrare tutta la tristezza entro le due donne diverse ma simili.

La narrazione viene narrata in maniera totale e importante da Madema Claude, infondo questo film non vuole che fare un ritratto a 360° sulla donna che viene mostrata attraverso le sue due sfaccettature: amorevole verso le sue figlie (le ragazze che lavorano per lei) e allo stesso calcolatrice più interessata al guadagno e al gioco di potere che non alla loro salvezza, ricercando un equilibrio altamente precario tra le autorità e il potere della malavita. Quello offerto al pubblico è un ritratto intenso di una donna legata strettamente al mondo della delinquenza e della prostituzione di Pigalle ma che a tutti i costi vuole essere trattata come una signora rispettabile e crede di essere realmente considerata così, in fondo da lei e dalle sue ragazze vengono tutti i politici più importanti e attori dal calibro di Marlon Brando, ma alla fine comprenderà che agli occhi degli altri rimarrà sempre una donna e soprattutto una prostituta, a causa di ciò si vedrà bruciare sia nei rapporti affettivi e amorosi che da parte dello stato stesso che inizierà solo a sfruttarla e distruggerla appena il vento cambia. Purtroppo il lungometraggio non riesce ad approfondire il tutto come avrebbe dovuto soprattutto si è dimenticato di mostrare le problematica legate al femminismo francese evitando di asserire come in Francia si sia una legge approvata nel 1965 che vietava alle donne di avere un conto in banca se non su approvazione del marito. Le stesse lotte sociali per i diritti rimangono inspiegabilmente ai margini della vicenda.

Interessante invece il ruolo e la costruzione psicologica del personaggio di Sidone, ottimamente interpretato dalla giovane attrice Garance Marillie, che trasmette quel senso di giovane donna spavalda attratta dalla velocità della vita e dai vizzi ma allo stesso tempo dona, soprattutto nella seconda parte filmica, quel senso di solitudine e assenza di amore che la avvicina in maniera importante al carattere di Madame Claude. La sua interpretazione e la sua forza visiva, seducente e di perfetta padronanza del personaggio donano al film un forza maggiore di quello che guardando i problemi drammaturgichi e di scrittura il lungometraggio risulta realmente. Non a caso proprio questa tematica di solitudine diviene il perno centrale del film e non è sbagliato asserire che Garance Marillie regge gran parte della pellicola sulle sue spalle.

Note positive

  • Fotografia
  • Estetica
  • Performance attoriale di Garance Marillie

Note negative

  • La sceneggiatura è troppo confusionaria
  • La storia risulta superficiale
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