Maleficent – Signora del male (2019): Il fallimento pedagogico della Disney

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Maleficent signora del male locandina

Maleficent – Signora del male

Titolo originale: Maleficent: Mistress of Evil

Anno: 2019

Paese: Stati Uniti d’America

Genere:  Fantastico

Produzione: Pinewood Studios, Iver Heath, Buckinghamshire, England, UK 

Distribuzione: Walt Disney Pictures

Durata: 1 hr 59 min

Regia: Joachim Rønning

Sceneggiatore: Linda Woolverton

Fotografia: Henry Braham

Montaggio: Laura Jennings, Craig Wood

Musiche: Geoff Zanelli

Attori: Angelina Jolie, Elle Fanning, Ed Skrein, Juno Temple, Michelle Pfeiffer, Chiwetel Ejiofor, Teresa Mahoney, Harris Dickinson, Imelda Staunton, Sam Riley, Kae Alexander, Lesley Manville, Jenn Murray, Miyavi, David Gyasi, Robert Lindsay, Judith Shekoni

Trailer italiano di Maleficent – Signora del Male

Ho sempre voluto tornare perché ho davvero amato girare il primo film. Amavo ciò che il film ci insegnava sulle persone: spesso, sono diverse da ciò che gli altri pensano di loro o da quello che gli altri danno per scontato sul loro conto. Volevamo essere sicuri di avere la storia giusta e di sapere con esattezza cosa raccontare su questo rapporto unico nel suo genere

Cit. Angelina Jolie

Dopo il successo di Maleficent del 2014, La Walt Disney Pictures ha deciso di realizzare il sequel del lungometraggio che vede nei panni della Strega Malefica, Angelina Jolie, antieroe della fiaba de “La Bella Addormentata del bosco” storia narrata dalla casa cinematografica di topolino nel 1959.

Maleficente – Signora del male non vede più alla regia Robert Stromberg, autore del primo, ma la direzione artistica passa sotto le mani di Joachim Ronning. Lo sceneggiatore resta invece Linda Woolverton, che ha già lavorato come scrittrice in numerosi rifacimenti disney: Il re leone, La bella e la bestia e Alice in Wonderland.

Woolverton insieme ai co-sceneggiatori Noah Harpster e Micah Fitzerman-Blue  porta lo spettatore in una nuova fase della vita e del rapporto tra Malefica e Aurora, anni dopo il finale del primo film. Ora Aurora non è più una ragazzina e su di lei vertono grandi responsabilità, mentre una guerra tra due mondi sta per scoppiare.

Trama di Maleficent – Signora del male

Dopo che è stata instaurata una pace momentanea tra il mondo degli umani, guidato dal Re Giovanni (Robert Linsday) e il regno della brughiera con a capo la principessa (Elle Fanning). I due capi sono decisi a incontrarsi per una cena di palazzo nella città degli uomini, con le rispettive famiglie. Per il Re vi sono la regina Ingrid (Michelle Pfeiffer) e il principe Filippo (Harris Dickinson), mentre per la dolce principessa non ci può che essere la matrigna, interpretata ancora una volta da Angelina Jolie. L’incontro però non avrà gli esiti sperati risvegliando l’ira di Malefica.

Una unione è una meravigliosa idea, se entrambe le parti la vogliono.

cit. Maleficent – Signora del male
Aurora e Malefica
Aurora e Malefica in Maleficent – Signora del male

Recensione di Maleficent – Signora del male

Molti lo stanno esaltando, vi sono commenti entusiasti da parte della critica e dei maggiori blog cinematografici, che addirittura lo reputano migliore del precedente, ma è davvero così? Nel primo film del villain vi era una magistrale cupezza degli ambienti e la cattiveria della protagonista sprizzava da tutti i pori. Qui invece vediamo un mondo capovolto, in cui si fa di tutto per essere family friendly, con scene e dialoghi edulcorati alla massima potenza, sterili e vuoti. La sceneggiatura inoltre non è scritta male, ma è comunque stucchevole, poco articolata nella proposizione delle scene, attenta eccessivamente a fare un prodotto adatto per le famiglie, che è però pesante per la banalizzazione di alcuni temi o per la risoluzione semplicistica di varie scene.

I costumi sono sbagliati avvicinandosi troppo al mondo della favola, rendendo sia i personaggi della brughiera sia quelli del regno umano di “carta pesta”, provocando il distanziamento dello spettatore dall’opera, quasi a negargli la partecipazione alla storia. Lo stesso vale per la scenografia, in particolare la rappresentazione del castello, quasi teatrale, lontana anni luce dalla settima arte. Positiva solo la rappresentazione del mondo delle creature delle tenebre, seppur mostrata solo, è per pochi minuti.

La regia è lenta, rendendo alcune scene interminabili, a causa anche di una sceneggiatura fragile. Joachim Ronning non riesce a inserire uno stile dark nel suo Maleficent –  Signora del male, rimanendo troppo sul mondo fantastico della brughiera, rendendo il tutto poco tetro e irrealistico. La stessa messa in scena della guerra tra i due mondi è pessima, con pochi combattimenti e minimo pathos nei dialoghi. Si mostra assai lontana rispetto a capolavori come la guerra delle due Torri nella trilogia del Signore degli Anelli diretta da Peter Jackson.

Michelle Pfeiffer, Angelina Jolie, Robert Lindsay, Sam Riley, Elle Fanning, David Gyasi, Jenn Murray, and Harris Dickinson in Maleficent
Michelle Pfeiffer, Angelina Jolie, Robert Lindsay, Sam Riley, Elle Fanning, David Gyasi, Jenn Murray, e Harris Dickinson in Maleficent 2

Gli errori della Disney

La Disney sta sbagliando nel cercare di proporre i propri classici, togliendo quella che era la paura, l’angoscia che incuteva nel bambino i cartoni, bloccando la crescita del ragazzo. Le scene che fanno crescere ed emozionano sono quelle più tristi, in cui si vede un piccolo cerbiatto che perde la propria madre oppure quelle più spaventose in cui abbiamo la strega cattiva di Biancaneve che cammina tra i rovi.

La Disney ha deciso di voler rinchiudere i bambini in un mondo di giochi e divertimento, senza provare a far crescere il piccolo spettatore, non sorprendendolo ma semplicemente emozionandolo, facendolo sentire parte del racconto in tutto e per tutto per poi insegnargli qualcosa. Aladdin e questo film sono ahimè i massimi esempi del fallimento pedagogico della casa produttrice statunitense.

Note positive

  • La rappresentazione scenografica del mondo delle creature

Note negative

  • Atmosfera da favola
  • Costumi irrealistici
  • Scenografia non incisiva
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