Pino (2020): arte, mare e futuro

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Pino

Titolo originale: Pino

Anno: 2020

Paese: Italia

Genere: Documentario, Biografico

Produzione: Passo Uno, Apulia Film Commission, Fondazione Pino Pascali

Distribuzione: Mubi

Durata: 60 minuti

Regia: Walter Fasano

Sceneggiatura: Walter Fasano

Fotografia:

Montaggio: Walter Fasano

Musiche: Nathalie Tanner

Attori: Suzanne Vega, Alma Jorodowsky, Monica Guerritore, Michele Riondino

Trailer di Pino

Pino è un film documentario diretto e scritto da Walter Fasano, che lavora come montatore dagli anni Novanta, collaborando con registi di fama internazionale come, ad esempio, Dario Argento e Park Chan-wook. Stringe un sodalizio artistico con il regista Luca Guadagnino, lavorando al montaggio di quasi tutte le sue opere, realizzando anche un film insieme, il documentario Bertolucci on Bertolucci. Pino è stato presentato al 38o Torino Film Festival. Il progetto è nato nel 2018, nel 50o anniversario della morte dell’artista in occasione dell’acquisizione da parte del Museo di Polignano a Mare dell’opera “Cinque bachi da setola e un bozzolo” .

Pino sarà disponibile sulla piattaforma streaming MUBI dal 3 ottobre 2021.

Trama di Pino

Il film documenta la storia dell’artista Pino Pascali che, all’apice del suo percorso artistico, muore a Roma, nel 1968, in un tragico incidente in motocicletta, a poco più di trent’anni.

Recensione di Pino

Il fondamentale materiale fotografico tratto dagli archivi di Claudio Abate, Elisabetta Catalano, Ugo Mulas e le fotografie originali di Pino Musi e Pino Pascali, percorrono l’esistenza di un uomo, cui vita è stata stroncata troppo presto, caratterizzato da un’energia e furia creativa promettente: viene narrato il lutto di una fine prematura, di una persona che ancora tanto poteva donare al mondo e all’arte. Le immagini divengono tappe importanti per narrarne la storia, fotografie che prendono vita, che divengono materia, accompagnate da una colonna sonora che ad esse dona una vera e propria voce, rendendole vive ed in movimento.

Pino Pascali in Pino

L’operazione di montaggio è elegante, denota la professionalità e il talento di montatore di Fasano: l’operazione di montaggio è rivelata in un raccordo d’immagini significative. Fotografie che divengono metafore e testimonianza di Pino e del suo mondo, della sua energia vitale e creativa, della sua arte innovativa e in perenne trasformazione. Immagini che ritornano al mare della sua infanzia, al ricordo delle sue estati pugliesi; il passato diventa protagonista, figure nostalgiche di bambini sorridenti, fotografie d’infanzia che ritornano continuamente nel corso della narrazione. Il tempo, l’arte che cambia, capace di rappresentare insieme passato, presente e futuro, sono protagonisti, contribuendo ad arricchire di significato la descrizione dell’artista Pascali.

Fotografia in Pino

Pino è la metafora dell’arte, che trasforma la materia, che la rigenera, la reinventa: come le armi da guerra che Pascali trasformava in sculture, donandogli un nuovo significato. Un uomo in perenne movimento rivoluzionario, come il suo tanto amato mare, immagine che come un ossessione ritorna nel corso del film. Il suo contributo alla storia dell’arte fu notevole: artista indipendente dal pensiero del mondo che lo circondava, protagonista di un periodo rivoluzionario come quello in cui la Pop Art fu introdotta. Egli fu un volto significativo di questo ricco periodo artistico, rielaborando la corrente a suo modo, divenendo ispirazione dei giovani del tempo. La sua morte prematura lascia un grande vuoto nel mondo dell’arte.

Fotografia di una delle opere di Pino Pascali in Pino

Pino è un documentario che testimonia la fine tragica di una breve vita, ricca di un’arte intensa ed energia indomabile, lasciando allo spettatore la riflessione di ciò che sarebbe potuto essere, il futuro di un’artista che può essere solo immaginato.

Note positive

  • Immagini suggestive
  • Narrazione coinvolgente

Note negative

  • /

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