Il Palazzo(Venezia 78, 2021): una metafora sulla vita e sull’esistenza nel film documentario di Federica di Giacomo

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Il palazzo – Una clip dal film documentario

Il film documentario Il palazzo è stato presentato alla 78° edizione del Festival di Venezia nella giornata degli Autori. La pellicola è stata scritta e diretta da Federica Di Giacomo, non nuova a questo tipo di produzione, infatti nella sua filmografia troviamo i film documentario Il lato grottesco della vita, vincitore del premio Avanti al Torino Film Festival e Liberami, vincitore nella categoria Orizzonti al Festival di Venezia 2016.

Il palazzo - Federica di Giacomo
La Regista Federica Di Giacomo

Trama del film Il palazzo

A Roma un eclettico gruppo di amici trasforma un palazzo in un set cinematografico permanente. Negli anni Mauro, uno degli inquilini e figura carismatica del gruppo, lo utilizza come sfondo per creare il suo film visionario e dove con il tempo si isolerà man a mano fino a non uscirvi più.

Vent’anni dopo, Mauro è scomparso prematuramente, ritroviamo il gruppo di amici sulla terrazza di quel palazzo per la sua veglia funebre e per conoscere le volontà del defunto.

Riceveranno in eredità tutto il materiale filmato in quegli anni, del film incompiuto in cui tutti loro hanno preso parte. Un lascito che metterà in discussione il gruppo che dovrà affrontare sogni non realizzati, speranze disattese e ricordi. Convivendo con la triste realtà della fine di una vita che non è stata vissuta a pieno.

Il palazzo immagine 1
Il palazzo – Una scena del film documentario

Recensione del film Il palazzo

Il film documentario Il palazzo porta sullo schermo una storia di formazione con risvolti agrodolci, metafora della vita e dell’esistenza.
Il palazzo, personaggio protagonista insieme a Mauro, rappresenta sia una sorta di prigione sia un mondo a sé stante per quest’ultimo, una labirintica struttura a scomparti dove poter creare la sua pellicola visionaria e mai conclusa. Il palazzo vive in modo quasi simbiotico con i suoi abitanti in un’esistenza al limite tra sogno e realtà e come un essere umano deperisce negli anni, ma senza mai arrendersi. All’inizio del film documentario lo vediamo salutare il suo amico più caro da quella terrazza che verrà utilizzata come espediente narrativo di tutta la storia.

Da una sua esperienza personale la regista, in questo film documentario, costruisce tra passato e presente, un percorso interiore che si sviluppa in tutti i personaggi dopo un lutto, facendolo partire proprio dalla veglia funebre, in cui la regista rende una sorta di omaggio al defunto.

Tra realtà e finzione si analizzano i rapporti umani di quel gruppo di persone, che dopo vent’anni si ritrovano ancora una volta insieme e che, in un modo o nell’altro, sono costrette a pesare la propria esistenza su un’immaginaria bilancia, confrontandola con ciò che avrebbero voluto essere e con ciò che sono invece diventati. Tra sogni, paure ed esitazioni gli amici si andranno a paragonare con le vite degli altri e soprattutto con quella di Mauro, ormai spezzata da una malattia che lo ha portato via quando stava per riprendere il suo capolavoro incompiuto. Fulcro di tutto, quel palazzo dove tutto è iniziato e dove tutto avrà una fine e dove ognuno ha lasciato un pezzo della propria giovinezza che non tornerà più.

Il palazzo - Immagine 2
Il palazzo- Una scena tratta dal film documentario

In conclusione il film documentario Il palazzo, in una cornice al limite del meta-cinematografico, racconta uno spaccato di vita. Una storia emozionale, interiore, di speranze, illusioni, sconfitte ed accettazioni. Del passato che scivola dalle mani di ognuno e a cui alcuni si aggrappano come possono ed altri lo lasciano semplicemente andare. Inoltre pone e cerca di rispondere all’atroce domanda di cosa lasciano le persone in eredità dopo la morte, in un mondo che è così frenetico da dimenticarsi tutto e tutti.

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