Splendida imperfezione – Il primo amore di Casanova (2024). L’amore non vince su tutto.

Recensione, trama e cast del film Splendida imperfezione - Il primo amore di Casanova (2024). Storia di Lucia, bellezza perduta e rinascita in un’Europa che non perdona.

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Trailer di “Splendida imperfezione – Il primo amore di Casanova”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Splendida imperfezione, ispirato liberamente al romanzo di Arthur Japin In Lucia’s Eyes — tradotto in oltre venti lingue e vincitore del prestigioso Libris Literature Prize nei Paesi Bassi — ha debuttato in anteprima mondiale al Film Fest di Gent nel 2024 ed esce nei cinema italiani dal 21 agosto 2025. Il regista olandese è stato affiancato da: Arthur Japin e Ursula Rani Sarma, che si sono occupati della sceneggiatura del lungometraggio, che vede Francesco Cerasi alla colonna sonora.

Il film vede protagonista Dar Zuzovsky nel ruolo di Lucia, attrice già nota per il film HBO The Survivor e prossimamente nel progetto Martin Scorsese Presents: The Saints. A interpretare Casanova è Jonah Andre Hauer-King, volto noto per La sirenetta di Rob Marshall e per la miniserie Il tatuatore di Auschwitz.

Diretto da Michiel Van Erp, Splendida imperfezione è una coproduzione tra Olanda e Italia (2024, durata 110 minuti), realizzata da Kaap Holland Film insieme a Kino Produzioni. Il progetto ha ricevuto il sostegno del Ministero della Cultura italiano per le coproduzioni minoritarie, è stato cofinanziato dalla Regione Veneto e sviluppato in collaborazione con Amazon Prime Benelux. Difatti il film è stato girato in diverse location tra Venezia, Vicenza, Padova e Amsterdam.

Nel cast, oltre a Zuzovsky e Hauer-King, figurano anche Sam Hazeldine, Josh Goulding, Ruth Becquart e Gaia Bermani Amaral. La sceneggiatura, firmata da Ursula Rani Sarma insieme allo stesso Japin, rielabora il romanzo originale con sensibilità drammaturgica. La fotografia è curata da Myrthe Mosterman, la scenografia da Pepijn Van Looy, i costumi da Ellen Lens, mentre le musiche portano la firma del compositore italiano Francesco Cerasi.

Trama di “Splendida imperfezione – Il primo amore di Casanova”

La vicenda si svolge nel Settecento, tra le atmosfere eleganti del Veneto e quelle cosmopolite di Amsterdam, e prende spunto da fatti realmente accaduti. Al centro della storia c’è Lucia, giovane serva e primo amore di Giacomo Casanova, promesso sposo e aspirante figura di spicco nella società veneziana. Dopo essere stata sfigurata dal vaiolo, Lucia decide di sparire dalla vita di Casanova, temendo che la sua condizione possa compromettere le ambizioni del giovane.

Passano sedici anni. Ad Amsterdam, Lucia è ormai una cortigiana celebre, avvolta nel mistero grazie a un velo che le copre il volto. Quando il destino la fa rincontrare Casanova — ormai diventato un uomo disilluso e seduttore incallito — lui non la riconosce. Affascinato dalla donna velata, si invaghisce di lei, ignaro della sua vera identità. Tra i due si sviluppa un intricato gioco di attrazione e inganni, che porterà Lucia a confrontarsi con il proprio passato e a mettere in discussione tutto ciò che ha costruito.

Recensione di “Splendida imperfezione – Il primo amore di Casanova”

Sebbene la figura di Giacomo Casanova sia nota alla maggior parte delle persone, il film sceglie di non concentrarsi troppo sul suo personaggio perché è Lucia la vera protagonista del film, il primo ed unico amore di Casanova. A causa del vaiolo la giovane ragazza perde la sua bellezza, così decide di rinunciare all’amore di Giacomo Casanova per non condurre in rovina anche lui. Una scelta difficile dettata però dall’amore. Ma il loro destino è ormai intrecciato e i due si rivedranno dopo molto tempo, ma entrambi saranno due persone diverse, sia nell’aspetto che nello spirito.

All’inizio del film osserviamo una scena interna in un teatro d’opera, dove una bella donna velata si cela agli occhi indiscreti di cerca di guardarla, lì la donna mascherata incontra Casanova, non molto affascinante, ma comunque un degno adulatore. Un salto nel tempo conduce il racconto visivo a ben sedici anni prima, lontano, nel Veneto, vicino Venezia. Lucia è una giovane donna che lavora per una contessa, ma non è bistrattata come una serva, il legame che unisce Lucia e la sua padrona è più simile a quello tra una madre e sua figlia. Capiamo subito dunque che la ragazza possiede un animo gentile e puro, e che riesce a farsi ben volere da chi la circonda. Casanova, da parte sua, si presenta come un aspirante studioso che sogna di divenire prete. Due animi semplici, che aspirano al vero amore. Ma un male oscuro, il vaiolo, porta quell’amore in rovina.

La bellezza della ragazza sfiorisce, non per il passare del tempo ma a causa delle pustole lasciate dalla malattia. Lucia è sopravvissuta ma a quale prezzo, forse avrebbe preferito morire che vedersi il volto diviso a metà, che diventare un mostro. La bellezza perduta la fa cambiare, odia se stessa e il racconto diventa sempre più incentrato sulla questione estetica. Si viene amati solo per come siamo fatti fuori o per come siamo dentro? Sembra questa la domanda principale che il film vuole porre, alla quale verso la fine si troverà un’amara risposta. Se la bellezza è tutto ciò che ha da offrire una donna, soprattutto in un’epoca come il 1700, per Lucia la prospettiva di un futuro è quasi svanita nel nulla. Una tragedia la conduce a intraprendere un viaggio, una vera e propria ricerca di un posto dove stare e dove venir accettata per come è.

In più occasioni viene posto l’accento sulla crudeltà umana di giudicare una persona solo per come appare e così Lucia incontra non poche difficoltà nel trovare un alloggio, un lavoro e degli amici sinceri. L’incontro però a Bologna con una sorta di fata buona le cambierà la vita, con lei si trasferirà a Amsterdam. L’amore per Casanova non è mai svanito, i due continuano ad amarsi nonostante lo scorrere del tempo, la lontananza e l’incertezza di un nuovo incontro. Ma il caso gli permette di ritrovarsi, ma Lucia ha un altro nome: Galaté, significa bellissima, sebbene lei non si senta così da molto tempo.

Il film vuole porre al centro della drammaturgia la forza di questa giovane donna che per amore intraprende un viaggio di rinascita, di crescita personale. Lucia cambia, in Galaté riesce forse a trovare una sua versione che prima non sapeva di essere, con una maschera, che cela al mondo il suo difetto, ella può essere se stessa senza paura. Una maschera le offre la possibilità di ricominciare, un escamotage scoperto a Venezia, dove le maschere e i balli sono di gran voga. Lucia/Galaté è una splendida imperfezione, brilla nella sua chiusura e in quel timore che dimostra nei confronti del mondo che la rinnega, eppure la sua forza le permette di essere protagonista non solo del suo destino ma anche della sua vita, riesce a guadagnare, a farsi valere, a farsi desiderare, pur senza un uomo al suo fianco. Lucia/Galaté dimostra di essere una donna libera dalle convenzioni sociali del tempo, una donna che forse non appartiene più al ‘700 di un Europa troppo attenta alle mode e alle parrucche, il suo personaggio è comparabile ad una donna moderna.

(allerta spoiller)

La nota stonata ricade sulla sfortunata storia d’amore, una promessa non mantenuta, sebbene i due si ritrovino alla fine, Giacomo Casanova non riesce ad amare una donna così brutta ai suoi occhi. Deludente e maschilista la decisione di abbandonare la sua donna amata da tempo, il suo primo amore, per Casanova sembra contare molto più il bell’aspetto che il sentimento. “Io mi sposerò solo per amore” aveva confessato a suo tempo il giovane Casanova alla bella Lucia, che aveva risposto che l’amore nella loro società è un lusso per pochi. Una profezia che ha diviso i due amanti, che infine sono stati vinti dalla società e dalle sue regole. Nel finale del film infatti anche Lucia è delusa, sta partendo, va a cercare fortuna altrove, in America potrà davvero rifiorire. O almeno, speriamo per lei che sarà così.

Tra pregi e difetti

Il film è un’opera semi-riuscita, sebbene risulti lento il racconto, con eccessive ripetizioni. Casanova non è che una comparsa, un uomo di poco conto nel film, sebbene sia una figura nota all’interno della storia il suo contributo e la sua presenza sono davvero minimi e forse poco efficaci. Lucia d’altra parte è centrale, una presenza che porta avanti il racconto, anche se diventa una figura quasi da compatire che le fa perdere quel suolo valore di simbolo di forza femminile che invece avrebbe dato molto più risalto al film e alla tematica raccontata. Il finale del film sembra dirci che la vita è una delusione, che l’amore vero non supera ogni ostacolo, che forse ci sono altre opportunità altrove. Ma sarà davvero così?

Il film comunque offre molti interessanti spunti di riflessione, i due protagonisti spesso citano Voltaire, che nel suo “Candido, o l’Ottimismo”, mette a nudo la vera natura del mondo, la crudeltà e l’avarizia dell’essere umano. Il film ripercorre leggermente la stessa scia del romanzo di Voltaire, volendo presentare uno spaccato di una realtà del mondo, con i suoi pregi e i suoi difetti. Lucia in questo caso è simile al personaggio di Candido, mentre Casanova non è che un’ombra anche per se stesso.

Sulla bellezza e l’apparire, il pensiero della società sull’aspetto fisico si potrebbe scrivere e discutere all’infinito, e queste sono le altre tematiche importanti che il film porta in luce, che sicuramente anche nella nostra contemporaneità andrebbero rivalutate.

In sostanza un film che poteva certamente essere fatto meglio, ma anche molto peggio, in fondo il titolo è “Splendida Imperfezione” e chi non è imperfetto a modo suo?

In conclusione

Splendida Imperfezione è un film che, pur non raggiungendo pienamente il suo potenziale narrativo, riesce a porre al centro una figura femminile complessa e dolorosamente attuale. Lucia/Galaté è il cuore pulsante di una storia che parla di bellezza, identità, rinascita e del prezzo dell’amore in una società che giudica prima di ascoltare. Un’opera che, tra lentezze e ripetizioni, lascia comunque spazio alla riflessione e alla tenerezza, ricordandoci che l’imperfezione può essere splendida, se accolta con coraggio.

Note positive

  • Costumi e scenografia
  • La protagonista
  • Colonna sonora

Note negative

  • Lentezza
  • Finale deludente
  • La forza femminile poteva essere messa in luce ancora di più
  • Casanova poco interessante

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Review Overview
Regia
Fotografia
Sceneggiatura
Colonna sonora e sonoro
Interpretazione
Emozione
SUMMARY
3.5
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Giorgia Velluti
Giorgia Velluti

Laureata in Scienze dello spettacolo e produzione multimediale, il cinema è una passione che le scorre nelle vene da una vita, scrivere recensioni ormai sta diventando una droga.