Stay Behind (2022): un piccolo assaggio di spionaggio all’italiana

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Stay Behind

Titolo originale: “Stay Behind”

Anno: 2022

Nazione: Italia

Genere: spionaggio, thriller

Casa di produzione: WAYE

Distribuzione:

Durata: 12 minuti

Regia: Federica Schiavello

Sceneggiatura: Federica Schiavello

Fotografia: Paolo Bischi

Montaggio: Federica Schiavello

Musiche: Enrico Mereu

Attori: Heléna Antonio, Andrei Maniata, Ivo Stanoev

Teaser ufficiale di ‘Stay Behind’ (2022)

Stay Behind è l’esordio alla regia di Federica Schiavello, che vuole affermare il suo personale stile cinematografico come esigenza estetica. Cinematografia sperimentale, personaggi complessi e narrativa non lineare si fondono per creare un cortometraggio onirico ma allo stesso tempo radicato in eventi chiave della storia Italiana. 

La Schiavello, nativa di Milano, è una produttrice, scrittrice e regista italiana indipendente con sede a Londra. Il suo interesse per i media nasce dalla scrittura e la narrazione, diventando una produttrice nel campo artistico fondando il collettivo WAYE (We Are Your Enemy). Lei esplora l’estetica dell’assurdo, tra società e identità, basandosi su premesse che spesso sembrano troppo strane per essere vere, proprio come Operazione Gladio e la storia nascosta della strategia della tensione in Italia. La produttrice indipendente sta stendendo la TV Bible per la serie Stay Behind e collaborando con il team di WAYE per un nuovo cortometraggio che affronta lo scontro tra mondo di periferia e forze dell’ordine – un’altra storia tutta italiana. 

Trama di ‘Stay Behind’

Italia, Anni di Piombo. ‘Antonella’ è la figura misteriosa di ‘Stay Behind’, un’operazione segreta contro la minaccia comunista, fondata dalla NATO e dalla CIA. Una parte tristemente nota nella storia che connette mafia e politica fino al 1993. Tratto da una storia vera.

“Non inventavamo bugie. Semmai inventavamo la verità”.

‘Antonella’
Stay Behind (2022)
Stay Behind (2022)

Recensione di ‘Stay Behind’

Questa storia è interamente basata su eventi reali” dice una delle tante didascalie “Escluse le parti totalmente inventate”. Una premessa che diventa sempre più popolare nel promuovere film “ispirati” a storie vere, al punto da abusarne. Tuttavia, quando si tratta di una tematica come lo spionaggio all’italiana degli anni di piombo, notoriamente oscuri e poco chiari, il suo utilizzo è (quasi) giustificato.

La protagonista e star del cortometraggio “Stay Behind” prende il nome di ‘Antonella’ (interpretata da Heléna Antonio); l’appellativo comunemente associato dagli inquirenti alla misteriosa donna, presunto membro dei servizi segreti, potenzialmente coinvolta in numerosi attentati, tra cui quelli di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Di questi ultimi, proprio quest’anno, si festeggiano i trent’anni dalla loro morte. È stata davvero la mafia? Questa pellicola lo mette in dubbio. Ma se non loro, chi?

Quei due giudici avevano visto noi… avevano visto me.

‘Antonella’

Come una diva del cinema classico e sperimentale, ‘Antonella’ guarda lo spettatore dritto negli occhi, si fa accendere la sigaretta e versare spumante da mani senza volto, mentre racconta quello che fa mentre lo fa. Una storia dalle tinte noir, con un’eroina di moralità… complessa, per usare un eufemismo, che un momento pare auto – glorificarsi e un altro autodenunciarsi con un ghigno.

Questo cortometraggio, come ammette fin dall’inizio, non pretende di essere un veritiero resoconto dei fatti. La storia e il modo in cui è raccontata sono estremamente stilizzati. Basti vedere la scena in cui ella inserisce l’agendina cartacea rossa di Borsellino – famosamente scomparsa in circostanze misteriose – in un videoregistratore, facendo ‘magicamente’ partire un video. Un video in cui è di nuovo lei la protagonista, conducendoci entro un gioco lynchiano (per certi versi) e metacinematografico, all’interno di un gioco visivo di film dentro al film che, con un briciolo di cura narrativa in più, avrebbe potuto essere brillante.

Il tocco geniale è quello di ricorrere proprio ad un trucco tipico dei servizi segreti per decostruire i servizi segreti stessi; cioè quello di mischiare la finzione alla realtà per rendere la menzogna credibile. D’altro canto, la pecca più grave sta nel fatto che le parti più interessanti si trovino nelle scritte bianche (artisticamente censurate) che invadono lo schermo all’inizio e alla fine del film, prima citando un Ex-Procuratore di Palermo, infine menzionando le figure d’interesse nelle inchieste tuttora aperte. Quei pochi secondi di scritte si rivelano più coinvolgenti e istruttivi delle scene che riempiono la durata del film.

Nonostante i numerosi riferimenti storici che menziona a raffica (Craxi, Moro e tantissimi altri), al punto da confondere chi non abbia una solida famigliarità col periodo storico, il cortometraggio funziona meglio come un’immersione sensoriale in una atmosfera noir, soprattutto grazie all’ottima qualità della cinematografia e production design, più che come analisi storiografica.

Fotogramma di Stay Behind (2022)
Fotogramma di Stay Behind (2022)

In conclusione

L’atmosfera del film riesce efficientemente a immergere il pubblico in una realtà nascosta nell’ombra, così vicina eppure così invisibile. In termini di contenuti, offre solo un ASSAGGIO di una protagonista potenzialmente intrigante stuzzicando la curiosità degli spettatori. Tuttavia le limitazioni del formato cortometraggio e la brevità di tempo non sono scusanti per la superficialità.

Note positive:

  • Buona cinematografia e production design, che crea l’atmosfera da thriller spionistico
  • Istruttivo (anche se è volutamente complicato distinguere la verità dalla fiction)
  • Stile narrativo interessante

Note negative:

  • Tematiche trattate frettolosamente e superficialmente, offrendo solo un assaggio del contenuto potenzialmente intrigante
  • Più coinvolgenti le didascalie che il film stesso
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