SUBURRA 3 (stagione terza): il punto di non ritorno

Condividi su
Trailer ufficiale di Suburra 3

Trama di Suburra – la serie (stagione 3)

Il Giubileo sta per arrivare a Roma. Milioni di Cattolici, da tutto il mondo arriveranno a Roma, in occasione dell’anno della remissione dei peccati, della conversione e della penitenza sacramentale. Ma non è questo il punto. Chiunque riesca a mettere le mani sul Giubileo, ovviamente in modo illecito, garantirà a sé stesso una cospicua somma di denaro che in nessun altro affare riuscirebbe a fare. Ora più che mai il potere è nelle mani di tutti ma nelle mani di nessuno per davvero. Chi avrà la meglio? Aurelia’ e Spadi’? Samurai? O chi altro? La guerra per il potere capitale è iniziata.

Aureliano e Spadino in Suburra-la serie (stagione 3)

Recensione di Suburra – la serie (stagione 3)

La stagione finale di Suburra compie il suo esordio con un primo episodio al cardiopalma, condito da un colpo di scena nel finale, che probabilmente tutti si aspettavano. La riduzione di scenari mozzafiato della città come stacco tra una sequenza e l’altra, in favore di un contenuto molto più basato sui fatti è la particolarità di questa stagione definibile più che mai, breve ma intensa (forse troppo). La sensazione infatti che si ha col passare dei minuti è che si voglia arrivare il prima possibile al finale di questa vicenda come dimostrano le sei puntate prodotte a differenze delle precedenti stagioni (1a stagione:10 ; 2a stagione:8). La trama e la sceneggiatura come del resto si era potuto notare già nel 2017, si contraddistinguono per l’originalità e la creatività con cui si affrontano i giochi di potere della capitale e proprio per questo forse, meritavano un’ultima stagione leggermente più digeribile.

Per quanto riguarda la narrazione e la sceneggiatura dei fatti non si può che congratularsi. La capacità di affiancare momenti di tensione ad altri più comici o ancora, momenti di disperazione ad altri di festa è impeccabile. Sotto dal punto di vista tecnico ci troviamo di fronte a inquadrature e movimenti di macchina studiati con cura ma regolari, ciò che risalta invece è la musica, capace di adattarsi ritmicamente parlando a ogni situazione e senza ombra di dubbio capace di emozionare lo spettatore con l’utilizzo di due e talvolta tre sensi: visivo, uditivo e olfattivo. Olfattivo? Ebbene sì, durante la visita di Angelica e Nadia a Roma nord, precisamente nel centro sotterraneo dedicato agli impacchi di cocaina, la narrazione dei fatti in quel momento come in altri durante la serie, ci permette di sentire quasi il profumo che avvertono i protagonisti in scena.

Il potere femminile in Suburra – la serie (stagione 3)

In una realtà dove ancor oggi il patriarca fa da padrone, Suburra 3 è capace, senza cadere in un cliché, altrimenti sommerso dalla critica, di ribaltare in alcuni casi la situazione. La figura della donna assume potere, coraggio e talvolta anche decisioni che cambiano l’esito dei fatti. In parte tutto ciò l’avevamo già potuto osservare con Sara Monaschi, revisore dei conti del Vaticano, interessata ai terreni di Ostia per farci lavorare l’azienda del marito e per questo senza nessun scrupolo capace di opporsi a un giovane ma già potente Aureliano Adami.

Non solo, infatti nell’ultima stagione vediamo l’ascesa al potere di due figure finora rimaste quasi in ombra: Angelica (moglie di Spadino) e Nadia compagna di Aureliano). Il loro avvicinamento, il successivo affiatamento e l’evolversi delle situazioni ci mostrano due personalità femminili molto forti, capaci di affrontare da sole situazioni che avrebbero potuto prendere una piega pericolosa, prendere decisioni che potrebbero far cadere un’alleanza già traballante, Suburra 3 è anche questo: l’apoteosi del potere rosa.

Gli affari di Roma da Suburra – la serie alla realtà

Cosa ci vuole comunicare questa serie? Che cosa ci ha raccontato?

Probabilmente sarebbe banale e semplicistico dire che racconta degli affari sporchi di Roma e che lo fa senza peli sulla lingua, con coraggio, senza risparmiare nessuno. Il Vaticano, la Chiesa e tutte le istituzioni religiose non sono in realtà ciò che dicono di essere? Ci sono davvero persone sconosciute che con i loro giochi sadici guidano le decisioni per un’intera nazione? La politica è compromessa? Ognuno di noi ha le sue risposte a queste domande. Dopo esserci dati una risposta, cerchiamo di giustificarla: non c’è una denuncia dietro questo mondo illecito, quasi come se tutte le istituzioni volessero negarne l’esistenza, come se volessero risultarne allo scuro, quando in realtà la stessa storia si trascina da secoli, da generazione in generazione.

Avere il coraggio di portare su schermo ciò che da sempre si sa, ma non si vede, non sarà stato affatto facile, ma la completa immersione nei personaggi in scena da parte del cast, una sceneggiatura curata nei particolari, la scelta delle location, così come la fotografia e le musiche costituiscono quella che a oggi (2020), è una delle migliori serie italiane mai realizzate.

Note positive

  • Sceneggiatura
  • Musica
  • Regia
  • Fotografia

Note negative

  • Narrazione molto veloce

Condividi su

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.